Ubisoft ha sorpreso tutti con il lancio di Captain Laserhawk: The G.A.M.E., un gioco ispirato all’universo neon di Far Cry 3: Blood Dragon. Nonostante la presenza di personaggi iconici come Captain Laserhawk e Rayman, il titolo è piaciuto molto poco. Ci risiamo: il publisher è inciampato nuovamente sugli NFT, i crypto-collezionabili che sembrano non piacere proprio alla community dei gamer – e che peraltro sono passati completamente di moda anche nella bolla degli impallinati di criptovalute.

Un gioco a dir poco blando

Il gioco, che si presenta come uno sparatutto dall’alto in stile arena, immerge i giocatori in un futuro distopico dove il successo dipende dal numero di avversari eliminati. Tuttavia, le aspettative si infrangono contro una struttura di gioco semplice e poco coinvolgente. Secondo Stephen Totilo, giornalista di Game File, si tratta del “più elementare sparatutto dall’alto immaginabile”, un giudizio che riflette il sentimento generale del pubblico.

A complicare le cose, l’accesso al gioco è vincolato al possesso di un NFT chiamato Niji Warrior. Ubisoft ne ha distribuiti 10.000 gratuitamente, al netto delle commissioni Web3, ma chi non è riuscito a ottenerne uno deve ora acquistarlo per circa 14,38$ (equivalenti a 0,0022 Ethereum). Questo requisito, unito alla scarsa innovazione del gameplay, ha suscitato critiche, soprattutto perché Rayman, uno dei personaggi più amati della casa francese, viene relegato al ruolo di commentatore anziché essere giocabile.

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Qualcuno spieghi a Ubisoft che gli NFT non funzionano più

L’utilizzo degli NFT non è una novità per Ubisoft, che aveva già esplorato questa strada con Champions Tactics: Grimoria Chronicles, un gioco Web3 che consentiva ai giocatori di acquistare NFT con prezzi che in alcuni casi superano i 6000 euro. Tuttavia, l’entusiasmo per queste iniziative sembra limitato. Anche Captain Laserhawk: The G.A.M.E. non ha ottenuto un grande seguito, con meno di 100 giocatori attivi sulla leaderboard globale.

Nel frattempo, Ubisoft è in profonda difficoltà ed è reduce da un numero allarmante di flop, incluso Star Wars: Outlaws, che ha venduto molte meno copie di quanto anticipato dal publisher. A ciò si aggiunge il posticipo di Assassin’s Creed Mirage.

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