Da tempo circolano voci sull’interesse di Apple per il monitoraggio non invasivo della glicemia. Ora, un rapporto di Bloomberg fa trapelare qualcosa di più: Apple avrebbe sperimentato internamente un’app segreta per aiutare le persone prediabetiche a monitorare i propri livelli di zucchero nel sangue e, di conseguenza, a fare scelte di vita più consapevoli.

Esperimenti in casa Apple

Stando alle fonti anonime, i dipendenti coinvolti hanno dovuto certificare la loro condizione di prediabete con un esame del sangue e utilizzare dispositivi presenti sul mercato per monitorare la glicemia in tempo reale. Da qui, l’esperimento: osservare come i livelli glicemici variano in base alle scelte alimentari, ad esempio confrontando pasti ricchi di carboidrati con quelli bilanciati da proteine.

Prediabete: una condizione che non va sottovalutata

Il prediabete, per chi non lo sapesse, è una condizione in cui i livelli di zucchero nel sangue sono sopra la norma, ma non ancora al punto di essere diagnosticati come diabete di tipo 2. Se trattato con i giusti cambiamenti, il prediabete può essere invertito. L’app di Apple punterebbe proprio a questo: fornire informazioni pratiche e facili da usare per evitare che la condizione si aggravi.

Una strategia per il futuro della salute

Anche se il progetto è stato messo temporaneamente in pausa, in base a quanto riportato da Bloomberg, le idee e i dati raccolti potrebbero diventare la base per future tecnologie sanitarie. Negli ultimi anni, infatti, abbiamo visto un boom di dispositivi per il monitoraggio continuo del glucosio (CGM) da parte di aziende come Dexcom e Abbott, oltre a startup come Levels e Nutrisense, che combinano dati glicemici e alimentazione per un quadro dettagliato della salute metabolica.

L’interesse di Apple per il settore salute, in particolare quello che unisce benessere e tecnologia, non è casuale, anzi, è una parte chiave della strategia a lungo termine di Cupertino. Apple ha iniziato a inserirsi nell’ambito salute già con l’Apple Watch, integrando funzioni come il monitoraggio del battito cardiaco e, più recentemente, dell’ossigeno nel sangue e dell’elettrocardiogramma (ECG). L’idea è chiara: creare dispositivi che non solo semplifichino la vita, ma che agiscano anche da guardiani discreti e costanti del nostro stato di salute.

Infatti, se fosse confermato lo sviluppo di quest’app, sarebbe chiaro che, anche in questo caso, Apple non si limita a supportare solo chi ha già patologie, ma anche chi è a rischio. Con la diffusione del prediabete e delle patologie metaboliche nei Paesi sviluppati, un dispositivo o un’app in grado di offrire un quadro chiaro del proprio stato di salute in relazione a ciò che si mangia, e all’attività fisica, potrebbe avere un impatto positivo e diretto sulla prevenzione.

Questo richiede un livello di tecnologia molto avanzato: si tratterebbe di monitorare livelli glicemici senza punture o aghi, usando sensori che, applicati alla pelle, riescano a rilevare dati utili per la glicemia.

Inoltre, l’ingresso in questo campo rafforza l’immagine di Apple come azienda orientata alla salute e alla tecnologia innovativa, spingendola ad ampliare il suo ecosistema anche oltre i dispositivi consumer tradizionali. Questo percorso potrebbe portarla, in futuro, a collaborazioni strategiche con enti di ricerca, ospedali e persino a esplorare aree come la telemedicina o l’intelligenza artificiale applicata alla diagnostica.