Nel corso degli anni diverse sono state le informazioni emerse sui vichinghi. Ad esempio si è sempre saputo che erano razziatori e naviganti piuttosto abili. Bene, adesso un nuovo studio pubblicato sul Journal of Imaging Science and Technology e guidato dalla Norwegian University of Science and Technology ha permesso di effettuare una nuova scoperta. Nello specifico da tale studio, effettuato sulla nave Oseberg ovvero una delle imbarcazioni scandinave meglio conservate al mondo, è emerso che i vichinghi erano anche degli abili tessitori di arazzi.

Ma, cosa sappiamo di preciso su questa nave? Lunga 22 metri e larga 5 metri ecco che questa è stata scoperta in una delle più famose tombe con nave appartenenti all’era vichinga. Nonostante le condizioni della nave e della tomba ecco che sono stati trovati gli scheletri di due donne oltre ai resti dei loro cimeli. Esattamente telai, carri, utensili da cucina e dei bauli all’interno dei quali si trovavano alcuni frammenti di tessuto. Nel 1904 gli scavi effettuati fuori Tnsberg hanno permesso di scoprire la presenza di più di 80 frammenti appartenenti a uno o più arazzi realizzati servendosi di un mix composto di fibre vegetali e lana.

Il lavoro svolto dai ricercatori

I ricercatori legati al progetto TexRec nella speranza di riuscire a ricostruire le raffigurazioni presenti sugli arazzi hanno avviato delle analisi servendosi anche dell’intelligenza artificiale. Sulla questione è intervenuto il ricercatore Davit Gigilashvili affermando che i pezzi sono così tanto fragili che spostarli fisicamente non è possibile.

Vichinghi: le loro rotte commerciali si estendevano per centinaia di chilometri, fino all’Artico Vichinghi: le loro rotte commerciali si estendevano per centinaia di chilometri, fino all’Artico

Per tale motivo hanno pensato di sviluppare un software dove poter caricare le fotografie dei frammenti e condividerle digitalmente. Ma, ha voluto precisare, che non è chiaro quanti arazzi fossero presenti sulla nave menzionata in precedenza ovvero la Oseberg per cui non è possibile dire che i frammenti confrontati appartengano allo stesso tessuto.