Non ci si stanca mai degli anime al cinema. Ma soprattutto non si stanca mai degli anime al cinema che uniscono storie d’amore a viaggi nel tempo. La tradizione nipponica, da Makoto Shinkai a Mamoru Hosoda, ne è piena e non fa eccezione The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes. Il nuovo film anime, scritto e diretto da Tomohisa Taguchi (quello di Akudama Drive, Digimon Adventure: Last Evolution Kizuna, Bleach: Thousand-Year Blood War, per capirci). Anzi riporta in sala un’abitudine che si era un po’ persa, in questo caso per un evento speciale di tre giorni, il 10, 11 e 12 giugno 2024. Pronti per (ri)scoprirla insieme?

Storie d’amore sospese nel tempo

La trama di The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes parte dal punto di vista di Kaoru, un adolescente che si imbatte nel leggendario tunnel di Urashima che consente, attraversandolo, di ottenere ciò che il proprio cuore desidera… ma a un caro prezzo: pochi secondi trascorsi all’interno si trasformano in diverse ore nella vita reale. A convincerlo a sfidare spazio e tempo ci penserà Anzu, una studentessa appena trasferitasi e dal carattere parecchio schietto, tanto da lasciare interdetti i compagni di classe. A quel punto inizia un gioco pericoloso per i due partner in crime che oltre ad indagare i poteri e le conseguenze del tunnel, vogliono capire cosa potrebbe portare nelle loro vite, mentre il loro rapporto si intensifica.

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Dopo tanti film anime al cinema tratti da omonime serie più o meno storiche – come i recenti esempi di City Hunter, Slam Dunk e One Piece – è un piacere per gli occhi e per la mente ritrovare una storia indipendente che non necessita di una qualche visione pregressa per poter essere apprezzata. Inoltre, per quanto l’elemento mystery, sci-fi e fantasy sia necessariamente presente, ci troviamo di fronte a problemi fortemente reali come l’elaborazione del lutto e il fuggire da qualcosa o da qualcuno, che a volte caratterizza le nostre esistenze. Non solo: al centro della pellicola c’è una bella storia d’amore anime, come non se ne vedevano da tempo sul grande schermo. Pura e complicata, totalizzante e contraddittoria, vissuta all’estremo come qualunque sentimento durante l’adolescenza. Due persone che cercano di costruire una particolare complicità, attraverso in questo caso i viaggi nel tunnel da parte del dinamico duo per indagare il suo funzionamento, ruolo e scopo in questo mondo. E soprattutto nelle loro vite.

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Dilemma amoroso

Il film, realizzato dallo studio di animazione giapponese CLAP (Pompo, la cinefila), ha già conquistato la critica estera ottenendo riconoscimenti come il Paul Grimault Award al Festival di Annecy 2023 e il Miglior Film agli Anime Trending Awards 2024. Questo grazie alla cura nell’esposizione del racconto, che porta a chiedersi cosa faremmo noi al posto dei protagonisti, per lasciarci trasportare ancora una volta da una storia d’amore spezzettata nel corso dei giorni, dei mesi, degli anni dei due protagonisti.

Un amore apparentemente impossibile quello di Kaoru e Anzu, non solo per i caratteri diametralmente opposti come regola delle storie romantiche e degli anime adolescenziali vuole. Ma anche per il rischiare di venire divisi dal tempo ogni qualvolta entrano da soli nel tunnel. La capacità e il potere di ritrovarsi anche ad anni di distanza, scambiandosi magari delle missive che hanno il sapore di una volta, non ha prezzo. Mai commedie romantiche nell’animazione nipponica, ma sempre storie profondamente tragiche che spesso ci mettono a confronto coi nostri traumi passati; siano essi la perdita di una persona cara, oppure la paura di non essere accettati per come siamo, o ancora il timore di non riuscire in tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati, un’efficienza su cui la società giapponese si fonda.

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In The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes prende vita la magia. Non solo quella del tunnel misterioso, che si snoda su un tappeto fatto di fiori e che lega i due protagonisti ad alcuni oggetti, che infatti appaiono anche nel poster, come un ombrello, un fiore e un sandalo. Ma anche e soprattutto quella dell’amore più puro e vero, che non solo è capace di abbattere tutte le barriere, anche quelle temporali, ma anche e soprattutto è quel sentimento che ti permette di cambiare strada. Magari da un percorso che ti stava inconsapevolmente trattenendo nel passato e non ti lasciava guardare al futuro, per tornare a respirare: non bisogna rimanere legati ad una perdita, che si potrà mai più riavere indietro, ma imparare ad abbracciare con coraggio l’ignoto che verrà. Una pellicola che finalmente riporta le emozioni al centro della trama, piena di insegnamenti celati in un tunnel che viaggia nel tempo. Proprio come le più belle (e potenti) storie d’amore.