Nicola Pesce si muove nel mondo dell’editoria da oltre vent’anni: ha fondato una casa editrice quando era appena un 16enne con l’obiettivo di pubblicare un romanzo. Paradossalmente ha iniziato a far circolare le sue opere solo dal 2019, ed è diventato in poco tempo un fenomeno editoriale. Su Facebook ha oltre duecentomila seguaci, mentre su Instagram arriva a 65mila. Per conoscere meglio l’editore, lo scrittore ed il fenomeno social abbiamo realizzato un’intervista a Nicola Pesce.

“Sono abile nel marketing e come imprenditore, ma vorrei fare lo scrittore immerso in un ambiente bucolico” ci racconta mentre stiamo per prendere un tè poco prima della presentazione del suo libro che si è tenuta presso la libreria Cuori d’Inchiostro di Vibo Valentia.

Il sapore dell’albicocco è l’ultimo romanzo di Nicola Pesce, edito da Mondadori. Il creatore di Edizioni NPE ci ha raccontato il suo percorso da editore e romanziere, passando per il fenomeno social che si è costruito. Ecco il resoconto della nostra intervista a Nicola Pesce.

Sei da oltre vent’anni nell’editoria: quanto è cambiato questo mondo rispetto a quando hai iniziato?

Vent’anni fa non ero nessuno, perciò è esagerato dire che ero nell’editoria. All’epoca ero un ragazzino che si stampava le cose a casa con una fotocopiatrice. Posso dire che con l’avvento dei social e di Amazon fare l’editore è diventato più facile. Prima far conoscere il libro di uno sconosciuto era impossibile. Ora gestendo delle pagine social è più semplice. In passato i maxi distributori non volevano prendere editori nuovi in distribuzione, mentre ora Amazon lo fa. Tanto tempo fa era impossibile fare gli editori piccoli, ora sì.

Il web è stato quindi un supporto importante per l’evoluzione della piccola editoria?

Senza il web occorrevano grandissimi fondi. Contattare gli autori implicava inviare lettere, bisognava stampare la carta in anticipo, fare grandi investimenti e conoscere i distributori. Era impossibile che uno sconosciuto come me senza un investimento economico potesse fare qualcosa. Ora chi si fa conoscere sui social potrebbe pubblicarsi anche su Amazon e vendere le sue duecento o trecento copie.

La crescita di Edizioni NPE è avvenuta con l’incremento dell’e-commerce?

Edizoni NPE è nata con 300 euro nel 2002 ed ogni anno abbiamo raddoppiato il fatturato. Oggi siamo abbastanza grandi da aver dovuto creare più marchi. C’è Burno Edizioni che si occupa di narrativa, ed è nata a causa del fatto che alcuni titoli come il mio La volpe che amava i libri e quello su Bud Spencer vendevano troppe copie e sembrava che non ci occupassimo più di fumetti. Abbiamo fatto nascere anche IVVI Editore, che è una etichetta che ha lo scopo di pubblicare esordienti. Nasce dalla mia esperienza con le case editrici. Quando cercai di farmi pubblicare all’inizio del mio percorso ricordo che gli editori tendevano a non rispondere, o a inviare dei pre-stampati, oppure chiedevano soldi, e ricordo ancora le lettere di richiesta da due milioni di lire. NPE nasce proprio con l’obiettivo di pubblicare nuovi autori. Ma dopo che siamo cresciuti tanto, arrivando a fare solo cinquanta libri l’anno ogni opera è diventata un investimento e non abbiamo potuto più dire sì a tutti gli esordienti. Insomma, ho perso il mio scopo iniziale e per questo motivo ho fondato IVVI, un’etichetta dedicata agli esordienti che non chiede soldi ed al 95% pubblica le loro opere rendendole disponibili in libreria e su Amazon.

Cinema e libri: i saggi di Edizioni NPE su grandi registi e film Cinema e libri: i saggi di Edizioni NPE su grandi registi e film

Edizioni NPE è nata con l’obiettivo di dedicarsi soprattutto ai fumetti?

Io volevo fare lo scrittore e l’artista ma volevo avere un minimo di mentalità imprenditoriale. Non potevo farmi subito distribuire da Messaggerie. Quando ho iniziato adoravo la letteratura classica e mi piaceva il fumetto, anche se non ne andavo pazzo. Mi sono innamorato successivamente di Toppi, Battaglia e Micheluzzi. All’epoca scoprii che tra i distributori ci stava la Panini che non guardava in faccia nessuno (in senso buono), e ti metteva sul catalogo di Anteprima con la tua pubblicazione. Io decisi di proporre la mia rivista che si chiamava Underground Press: l’avevo scritta io, impaginata io, stampata io e spillata in cento copie. Pensai che sarebbe stata dura da vendere, ma il primo ordine di Anteprima fu di cento copie esatte.

Con Edizioni NPE siete anche improntati sulla saggistica, che riuscite a rendere abbastanza pop grazie agli argomenti scelti, che vanno dai supereroi a registi come Zack Snyder. Avete un approccio filologico molto curato: è sempre stata una tua intenzione quella di unire l’alto livello di cura saggistica con gli argomenti pop?

Distinguerei in Edizioni NPE tra la saggistica di cinema e quella di fumetto: quest’ultima è improntata su un approccio universitario. Da Eccetto Topolino a Jacovitti – Sessantanni di surrealismo a fumetti  abbiamo cercato di fare qualcosa che non esisteva nella saggistica.  Questo risultato non lo abbiamo ottenuto grazie a me, ma avendo al fianco autori come Luca Boschi che mi hanno guidato in questa direzione. Noi pubblichiamo anche horror e saggi di cinema, e questo perché sono due mie passioni, soprattutto l’horror, considerando che sono cresciuto con Lovecraft e Stephen King. Ma la massima cura la mettiamo nei saggi fumettistici. Già nel 2025 dovreste vedere cose che fino ad ora non si sono mai viste.

Hai qualche anticipazione che potresti farci riguardo alle prossime pubblicazioni di Edizioni NPE su cui state puntando?

Preferisco per scaramanzia non dire nulla, ma faremo dei grandi volumi che mischieranno fumetto e saggistica con una collana apposita.

Ci racconti la tua esperienza come editore della rivista Scuola di Fumetto?

Ho sempre sognato di fare delle scuole del fumetto, e tanto tempo fa ne avevo fondate alcune. Appena ho saputo che Laura Scarpa aveva abbandonato la storica rivista Scuola di Fumetto mi sono fiondato per rilevarla. Però devo ammettere che anche se per me era un sogno stare in edicola forse non è più l’epoca adatta. Questa è stata una pazzia piacevole, ho retto finché ho potuto e ad un certo punto ho riconsegnato a Laura Scarpa il tutto.

I Tarocchi del Necronomicon: Edizioni NPE ne propone 50 pezzi sul proprio sito I Tarocchi del Necronomicon: Edizioni NPE ne propone 50 pezzi sul proprio sito

Sembri un personaggio non usuale per il mondo del business, ma ti riesce bene fare l’editore. Come convivono le tue due anime: quella da persona che vuole fare la vita ritirata da scrittore e quella dell’imprenditore?

Devo dire che purtroppo sono piuttosto bravo a fare l’imprenditore, ma sto cercando di creare una realtà nella mia casa editrice tale che le cose possano andare avanti anche senza di me. Io non vorrei essere più necessario. Edizioni NPE cresce del 50% l’anno ma io non sono più fatto per il lavoro, vorrei una vita bucolica da passare a scrivere libri.

Se decidessi di defilarti manterresti sempre la gestione di Edizioni NPE, o vorresti abbandonare completamente l’editoria?

Rimarrei sempre proprietario dei marchi ma stando più defilato. Adesso mi pesa molto essere l’uomo chiave, la figura senza la quale la società si ferma. Abbiamo otto collaboratori che vorrei rendere dieci o dodici in un paio d’anni in maniera tale che, dal marketing al web, ogni settore possa avere un suo responsabile, e tutto ciò dovrebbe liberare me.

Hai acquisito un’esperienza editoriale molto ampia, ricoprendo tutti i tipi di ruolo. In questo momento la tua attività di romanziere ti ha portato anche a pubblicare per un altro editore. Riesci a scindere il Nicola Pesce scrittore dall’editore?

Riesco a tenere le cose separate perché vivo la scrittura in maniera pura, non penso al pubblico ed agli editori ma semplicemente a ciò che mi va di scrivere. Infatti il mio romanzo di maggiore successo parla di una volpe e di un topolino che dialogano fra loro in una tana per duecento pagine. Ho pensato passando a Mondadori che avrei imparato qualcosa di nuovo. Loro hanno dei campi in cui sono potenti, perché il tuo libro quando esce per Mondadori è su tutti gli scaffali per uno o due mesi. Sono gentili e disponibili, tutto l’opposto rispetto a ciò che s’immaginerebbe. Mentre sulla promozione e sull’ufficio stampa credo di fare un ottimo lavoro già con la mia casa editrice.

Questa esperienza acquisita da scrittore per Mondadori ti sta portando a meditare qualcosa di nuovo da fare con Edizioni NPE?

Sì, proprio così. L’anno prossimo ho intenzione di pubblicare un libro con il mio marchio ed uno con Mondadori, e sono certo che con NPE venderò il doppio. Il problema è che l’autore Nicola Pesce vende troppo. Mentre per Neil Gaiman noi stampiamo cinquemila copie, e le vendiamo nel corso di qualche anno, Nicola Pesce quello stesso numero lo vende in due settimane. Cosa può fare un piccolo editore con un autore del genere?

Il tuo successo come romanziere deve molto alla tua attività social?

In realtà io sono poco social. Faccio un post in due minuti e guardo i commenti una volta al giorno. Il successo nasce da una mentalità orientata al marketing e so che devo essere costante sui social. Io amo delle cose come il tardo-latino nella letteratura italiana del Duecento, ma sto evitando di farlo oggetto di discussione. So che certi argomenti piacerebbero da morire ad una piccola fetta di pubblico e ne allontanerebbero una parte più vasta. Perciò sto dedicando la mia parte di anima social ad un lato di me che attira un pubblico più vasto. Credo sia inutile ad oggi dire che mi sono studiato il Tesoretto di Brunetto Latini perché è una cosa che non attirerebbe più di duecento persone. Facendo post ogni giorno scopro che c’è una sovrastruttura in ogni individuo. Per strada ed anche sui social si creano delle impalcature, io invece sono terra terra ed ho creato un terreno comune con le persone che mi seguono.

Nicola Pesce Editore è il primo editore a lanciare il pagamento a rate Nicola Pesce Editore è il primo editore a lanciare il pagamento a rate

Il tuo romanzo Il sapore dell’albicocco affronta la storia di un vecchio scrittore eremita, sembra quasi il tuo obiettivo l’idea di entrare in un’altra fase di vita.

Non vedo l’ora di diventare una persona anziana ritirata. Le mie pagine Facebook e Instagram hanno dieci milioni di visite al mese. Almeno mille o duemila utenti mi chiedono sempre “perché non fai un libro che raccolga le esperienze che descrivi nei post?” C’è, invece, chi mi ha suggerito una biografia, e allora ho creato una sorta di biografia romanzata, anche perché pure Mondadori aveva fatto questo tipo di richiesta. Scrivendo ho scoperto delle cose su me stesso mettendo anche una certa distanza rispetto al personaggio creato.

L’intervista a Nicola Pesce si conclude bruscamente perché manca poco all’incontro con il pubblico. Durante la presentazione l’autore ed editore ha raccontato esperienze aneddoti che hanno mostrato un po’ tutte le sue sfaccettature. Uno degli aspetti più particolari su cui si è soffermato è stata l’importanza della gentilezza e dell’empatia nei confronti dell’altro. E per sottolineare questo aspetto, prima di congedarsi, Nicola Pesce ha voluto raccontare un episodio avvenuto proprio nella libreria di Vibo Valentia durante un precedente firmacopie.

C’era una bambina molto silenziosa con gli occhi persi- ha raccontato- Nessuno le prestava attenzione. Quando si è avvicinata con il suo libro le ho scritto ‘A te che hai un mondo dentro ma nessuno lo sa’. Dopo essere uscita dalla libreria ed aver letto la dedica è rientrata abbracciandomi commossa. Possibile che nessuno si fosse reso conto del bisogno di esprimersi di questa persona?