Michele Cocco è un ideatore MOC LEGO® e con il suo Parco Accessibile Palazzetto dello Sport sta cercando di sensibilizzare più possibile verso un corretto uso delle aree urbane. Cercare di abbattere le barriere attraverso progetti LEGO® è il suo sogno che sta diventando sempre più realtà, far dialogare ingegneri, politici, amministratori con degli esempi molto pratici appunto realizzati con Lego.
Ma i LEGO® sono solo dei mattoncini. Sono solo dei giochi o ultimamente dei “prendipolvere” anche piuttosto costosi. Questa è la prassi che ogni collezionista LEGO® o autore di MOC (My Own Creation, opere personali, senza limiti di fantasia) si deve sentir dire da chi invece non ha minimamente compreso la potenza di questi mattoncini colorati. Tuttavia nella vita ad un certo punto quasi tutti i fan di LEGO®, provano a mettere del proprio ingegno nella costruzione dei set per arrivare a creazioni re-inventate o del tutto personalizzate e ne escono fuori veramente dei piccoli capolavori ai limiti della genialità. Ma quello che ha realizzato Michele Cocco va oltre il semplice MOC, va oltre la semplice realizzazione di un’opera di fantasia, c’è un’idea potentissima di base realizzata in maniera sublime con l’aiuto di mattoncini LEGO® e si sa le idee quando sono potenti sono anche “a prova di proiettile” (cit.).
Michele Cocco è Laureato in Scienze dello Sport, esperto in comunicazione speciale nell’ambito sportivo, Arbitro Nazionale di Baskin, è anche un’atleta e allenatore del Baskin Macerata e per quanto riguarda il mondo dei mattoncini è il Cofondatore e facilitatore di «Io Mislego», mastro Costruttore LEGO® esperto in tecniche di costruzione, AFOL e vice presidente di Marche Brick, ma soprattutto è l’ideatore di MOC a sfondo sociale per promuovere l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche. Sì esatto, cercare di abbattere le barriere attraverso progetti LEGO® è il suo sogno che sta diventando sempre più realtà, far dialogare ingegneri, politici, amministratori con degli esempi molto pratici appunto realizzati con LEGO®. La sua pazza idea è quella di realizzare un progetto che permetta a chiunque di vivere la città (in questo caso un parco) appieno senza nessuna limitazione e questo sogno per ora è ad altezza minifigure, ma totalmente realizzabile e fattibile (senza chissà quali voli pindarici) qualora ci fosse la possibilità e la lungimiranza da parte di amministrazioni di dare credito ad un “progetto a mattoncini”. Ma prima di addentrarci nel progetto vero e proprio di Parco Accessibile, abbiamo raggiunto Michele Cocco per fargli alcune domande inerenti alla sua passione e le sue prospettive.
Michele Cocco è l’ideatore di MOC a sfondo sociale per promuovere l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche.
I Lego non sono solo mattoncini
- Ciao Michele, da quanto tempo sei appassionato di LEGO®?
Le LEGO® hanno fatto sempre fatto parte della mia vita, da piccolo ovviamente avevo sia set di LEGO City che di Pirates, ma soprattutto il meraviglioso cestone di sfuso con il quale creavo mondi di ogni tipo senza nessun tipo di regole. Chiaramente da grande sono passato ai LEGO Technic e poi, per un certo momento, ho smesso di costruire e comprare set, sino a quando mi sono trasferito ad Urbino per studiare Scienze Motorie e riprendere la “fissa” LEGO® grazie ad un amico che mi ha re instradato in questo mondo, facendomi vincere un’asta di un vecchio set di cui ero innamorato da piccolo. Vivere in un ambiente dove intorno a me c’erano appassionati di Lego mi ha totalmente fatto rinnamorare di questo universo, dopodiché dopo essere rientrato in questo vortice ho conosciuto il gruppo Marche Bricks e da lì tutto è esploso.
- La tua prima MOC
Dopo aver ripreso voglia di costruire, la passione è esplosa in maniera esponenziale finché sono arrivato al punto che realizzare le mie MOC mi dava molto più gusto e soddisfazione dei Set standard. Ricordo ancora il mio primo esperimento che fu il Palazzetto dello Sport senza barriere architettoniche. Era un set molto scarno, in quanto non avevo ancora imparato nessuna tecnica costruttiva, avevo anche pochi pezzi a disposizione e difatti il risultato è stato una MOC molto complicata da trasportare di cui alla fine non sono stato molto soddisfatto, considerando che sono sempre molto critico con le mie realizzazioni. Ci misi due mesi a farla, ma in quei due mesi capii che quello che volevo fare da li in avanti era assolutamente creare qualcosa di mio, trasportare le mie idee in concreto e in mattoncini.
- Quando hai iniziato a pensare al tuo progetto di “spiaggia accessibile” e perché?
La spiaggia è stato il primo tassello di tutto il parco accessibile. Essendo nato e cresciuto a dieci minuti da il Poetto di Cagliari, partire dall’idea di spiaggia accessibile mi sembrava la cosa più normale e naturale che potessi fare. Mi piaceva l’idea di condividere le stesse sensazioni che avevo io nello stare in spiaggia, anche con chi fisicamente non era come me, ed ho pensato che una soluzione ci potesse comunque stare, bastava solo aprire un po’ di più gli occhi e la mente. E da li iniziai a costruire una spiaggia di LEGO® con passerelle di un certo tipo, le carrozzine per entrare in acqua e tutto quello che concerne la possibilità di far vivere il mare a tutti. Siamo in un’era moderna e la modernità ci permette e ci da anche l’obbligo di sfruttare la tecnologia a fin di bene.
- Qual è il grande potere dei mattoncini per te
I mattoncini sono una piccola, grande, gigantesca macchina del tempo perché tutti, chi in maniera più blanda chi come me praticamente a 360 gradi, ci hanno avuto a che fare. Anche quando si va da visitatore a guardare mostre di MOC ci si rende conto della potenzialità di quel pezzo che magari si aveva dentro una scatola sfuso e che magicamente, grazie alla fantasia del proprio costruttore, prende una nuova vita. Il mattoncino permette il famoso effetto Wow perché risponde alla domanda “che cosa ci posso fare ora? Ci posso fare tutto”. Poi più si costruisce e più ci si galvanizza nel continuare, anche se non si è “perfetti” nella realizzazione non fa nulla, perché l’importanza di impilare e montare mattoncini secondo una propria logica e idea è senza eguali.
- Hai provato a mostrare questo progetto a qualche amministrazione?
No non è mai capitato di sponsorizzare ufficialmente il progetto del parco accessibile. Alcune volte in varie esposizioni ho ricevuto commenti e domande, anche piuttosto specifiche su quello che andavo a mostrare con il parco accessibile e quasi sempre ho ricevuto giudizi positivi sulla mia idea di “inclusività”. Tantissimi attestati di stima, ma non siamo mai andati oltre anche se mi piacerebbe che diventasse effettivamente un qualcosa di reale, magari non in tutta la complessità come l’ho realizzato io, ma anche in parte sarebbe un bel segnale. Il sogno sarebbe nemmeno un parco, ma proprio una città accessibile, o meglio vivere in luoghi dove ogni qualvolta ci si appresta a realizzare un qualcosa di nuovo (parco, condominio, piazza, palazzetto dello sport) sia la prassi pensare a chiunque e non solo ai normodotati. Detto ciò se ci fosse qualsiasi amministrazione o ente interessato al mio progetto io sono a piena disposizione.
- Il tuo sogno o progetto dedicato ai LEGO®?
Progetti ce ne sono diversi, portare a degli step successivi sia il Palazzetto dello Sport che il Parco Accessibile, adesso per una nuova esposizione ho realizzato una nuova piccola MOC che è un giardino sensoriale terapeutico per chi soffre di disturbo dello spettro dell’autismo, dell’Alzheimer e demenza. Mi piacerebbe ovviamente proseguire su questa linea e strada considerando che le LEGO® e l’impegno sulla disabilità sono un connubio ormai per me imprescindibile. Il vero sogno per quanto riguarda i mattoncini invece è chiaramente realizzare una qualche MOC che poi diventi un set ufficiale LEGO®, credo che sia il sogno di ogni creatore, ma ancora non sono in grado. Per quanto riguarda la tematica che affronto attraverso l’uso dei mattoncini quello che veramente mi piacerebbe è che queste opere non rimanganoß solo dei set da esporre e commentare, ma che diventino delle grandi realtà, quello sì che sarebbe straordinario.
Il Parco Accessibile di Michele Cocco
In questa fotografia si può vedere il parco suddiviso nelle varie aree che ha pensato e realizzato Michele, aree tutte studiate nei minimi dettagli per cercare di concretizzare appunto un luogo più accessibile possibile a tutti.
- Spiaggia con passarella per favorire il passaggio di tutti, dotata di sedie JOB (carrozzine da spiaggia e mare), campo da beach-volley
- Dog park, park agility. Uno spazio apposito, attrezzato dove i cani possono giocare e divertirsi
- Area relax con panchine, bocciofila
- Parco giochi per bambini con scivolo, giostra e altalena anche per i bambini in sedia a rotella
- Area sportiva con skate park, che accoglie anche le bicilette, i pattini e le carrozzine; una struttura calistenica per chi fa attività fisica a corpo libero all’aperto; una parete attrezzata per l’arrampicata sportiva
- L’isola di Robinson Crusoe
- Promontorio che permette di far volare i propri aquiloni, area utilizzata per l’ippoterapia
- Giardino terapautico – parco sensoriale: dal punto di vista cromatico (vista), dei profumi nelle varie zone floreali (olfatto) e infine con dei percorsi con una pavimentazione diversa come erba, corteccia e sabbia (tattile). Questi giardini stimolano chi soffre del disturbo dello spettro dell’autismo e chi soffre di Alzheimer (ma anche paralisi, demenza e cecità)
- Giardino terapautico – parco sensoriale: dal punto di vista cromatico (vista), dei profumi nelle varie zone floreali (olfatto) e infine con dei percorsi con una pavimentazione diversa come erba, corteccia e sabbia (tattile). Questi giardini stimolano chi soffre del disturbo dello spettro dell’autismo e chi soffre di Alzheimer (ma anche paralisi, demenza e cecità)
- Area Pic-Nic con tavoli attrezzati, biliardino e aiuole fiorite
- Banchina raggiungibile tramite una rampa di scale, una rampa ed un ascensore; sono presenti percorsi tattili per non vedenti e illuminazione pavimentale per andare a ridurre l’inquinamento luminoso.
- Banchina raggiungibile tramite una rampa di scale, una rampa ed un ascensore; sono presenti percorsi tattili per non vedenti e illuminazione pavimentale per andare a ridurre l’inquinamento luminoso.
- Area relax con fontana e panchina. Presente anche una panchina inclusiva per chi usa la sedia a rotelle.
- Marciapiedi dotati di percorsi tattili per i non vedenti, fermata del pullman con rampa per la sedia a rotelle.
- Marciapiedi dotati di percorsi tattili per i non vedenti, fermata del pullman con rampa per la sedia a rotelle.