Siamo effettivamente un po’ fuori da quella bolla Cyberpunk che negli ultimi anni ha colorato la maggior parte delle produzioni videoludiche (e non solo). Complice l’arrivo di epopee complesse e un rinnamoramento del genere Cyberpunk, il primo Ghostrunner ha avuto terreno fertile per spopolare, grazie anche al suo stile e al gameplay frenetico e perfettamente congruente a ciò che cercano gli speedrunner, ma il secondo gioca in un momento particolare. Se infatti il genere è ancora forte, non è più nel suo momento d’oro: come si sarà comportato quindi Ghostrunner 2, nuovo gioco pronto a proseguire il racconto di Jack? Scopriamolo nella recensione.
Correre con criterio
Ghostrunner 2 non cambia molto il modello base del gioco: nel titolo impersonerete Jack, questa creatura robotica che dopo gli avvenimenti del primo capitolo, si trova ora ad avere funzione di vigilante/risolvitore di problemi, svolgendo missioni per combattere quei robot e meccanismi ancora in piedi dopo la sconfitta dell’architetto. Ripartendo proprio da dove ci eravamo fermati con Ghostrunner, il gioco proporrà un intreccio non troppo innovativo che però metterà sulla strada di Jack una serie di sfide da superare, sotto forma di persone e macchine che vogliono rimpiazzare il vuoto di potere che si è generato.
Due grandi novità caratterizzano questo Ghostrunner 2: la prima è la componente RPG che il gioco ha applicato, la seconda è il modo in cui le missioni vengono gestite. Nel primo caso, ora Jack potrà fare affidamento su potenziamenti sbloccabili prendendo dei chip che avranno funzione di punti abilità: essi daranno al protagonista nuove abilità da poter usare, capacità utili in alcune fasi e tante personalizzazioni – ma non troppe – che aggiungono uno spunto di gioco di ruolo all’interno di un gameplay che prima si riduceva solo ad un “corri e supera le sfide”. Proprio per questo, per gestire le varie missioni e la trama, ora Jack potrà far ritorno ad un hub dove avrà modo di parlare con alcuni NPC, prendere missioni da svolgere, scoprire retroscena e potenziarsi.
Questa dinamica, che ad una prima occhiata potrebbe essere definibile come una semplice aggiunta – anche scontata magari – in realtà serve proprio a spezzare quella continua rincorsa alla missione successiva, come succedeva con Ghostrunner. Ciò che si nota, giocando il titolo per più ore, è proprio il modo in cui il gioco ci porti a dei punti di saturazione – complice l’alta mole di adrenalina che genererete in alcune fasi – e questi momenti di stacco sono davvero ben posizionati e utili.
Ultima, ma non per importanza, la moto: questo veicolo permetterà a Jack di superare alcune fasi, che tradotto in gameplay significa una sessione di sfide davvero stupende. Le parti in moto sono forse una delle cose più belle di Ghostrunner 2, capaci di dare quel senso di velocità e di sfida senza però cadere in una semplice rincorsa dei nemici (come abbiamo visto in altre produzioni recenti). Mantenere la velocità evitando di far scaricare la batteria, saltare da un muro all’altro grazie alle rampe e sfruttare le abilità di Jack per aprire porte e percorsi, saranno azioni che dovrete effettuare in millesimi di secondo, mentre sfreccerete su queste piste irte di ostacoli.
Neon e sangue
Ghostrunner 2, tecnicamente, è un salto in avanti dal punto di vista estetico: consci della qualità del primo, la software house dietro al titolo ha lavorato molto bene al miglioramento dei modelli, proponendo un mondo al neon ancora più affascinante e coinvolgente. Lo stesso non si può dire delle zone più spoglie, che fanno la comparsa in questo capitolo e che perdono un po’ di mordente, non tanto per una qualità inferiore, quanto per la semplice sconfitta di paragone con le luci e i colori del Cyberpunk.
Comunque possiamo assicurarvi che, senza ombra di dubbio, Ghostrunner 2 non perde di vista l’obiettivo e propone un sequel degno del precedente capitolo: c’è da correre, uccidere al millisecondo e schivare come se non ci fosse un domani, proprio ciò che da sempre ha reso il primo titolo amato da moltissimi videogiocatori. I nuovi nemici sono ben fatti e le boss fight ben posizionate. Il level design rimane di alta caratura, e l’aggiunta di nuovi gingilli da poter usare per il parkour propone un gameplay ancora più vario, dove stavolta avrete più modi per portarvi a casa il risultato.
Pecca un po’ grave la presenza di una IA davvero poco funzionale: i nemici non sono svegli, anzi se potranno fare errori li faranno. La cosa è alquanto strana considerato che tra soldati e macchine, dovrebbero avere un comportamento più sistematico in termini di lore. Ci sarà modo di aspettare quindi fuori dal range di attivazione di un nemico vedendolo smaniare per il combattimento (ma sempre a debita distanza): questa cosa però fa anche gioco nel contesto in cui, per superare determinate zone, dovrete calcolare al centesimo ogni movimento che farete.
Dove poi non arriva il gameplay ci pensa la trama del gioco, ora più profonda e accompagnata da una serie di qualità extra che il primo gioco non aveva, a partire dal maggior numero di dialoghi fino ai modelli dei vari personaggi, ben caratterizzati e riconoscibili anche dalla distanza.
L’arte del Ghost(Speed)Runner
Ghostrunner 2 punta allo speed running, è un dato di fatto: anche solo fermarsi un secondo per ragionare rompe un po’ la magia del gioco, mentre correre e farsi in testa l’esatto percorso da seguire per far fuori più nemici insieme segue esattamente lo stilema richiesto dal titolo per goderselo appieno. Proprio la magia dello speed running poi aveva generato quell’alone di hype e magia che ha reso il primo gioco un piccolo gioiello, motivo per cui sarebbe stato sciocco scrollarsi di dosso tale nomenclatura per il sequel (e anche per questo la software house, insieme a Speedrun.com, hanno creato una sfida di speed running con in palio 10.000 dollari).
Purtroppo il gioco non è esente da difetti: se abbiamo già parlato della IA poco brillante e della storia capace di impressionare con qualche colpo di scena ma poco innovativa, un altro problema che rovina parte dell’esperienza sono i bug presenti in gioco. Essi, di fatto problemi che siamo sicuri la software house risolverà nel più breve tempo, creano momenti di stallo che se in un gioco normale finirebbero nel dimenticatoio dopo pochi secondi, in un gioco dove serve una precisione chirurgica e una velocità leprina sono decisamente più evidenti.
Ghostrunner 2 migliora ovunque il lavoro del predecessore: niente più missioni di fila ma una trama costruita anche su dialoghi (seppur un po' derivativa), un abbozzo di sistema RPG che permetterà di potenziare il protagonista (dando più scelte per superare i vari livelli) e un dettaglio tecnico qualitativamente superiore al precedente in tutto. Il gioco è un degno sequel e siamo convinti che si farà giocare da tutti coloro che hanno amato il primo titolo, ma siamo anche certi che una rifinitura della IA, una trama leggermente più elaborata e una pulizia del codice migliore avrebbero dato al titolo una qualità superiore.
- Gameplay frenetico e adrenalinico
- Storia con qualche colpo di scena...
- Comparto tecnico migliorato
- Intelligenza artificiale poco brillante
- ... ma abbastanza derivativa
- Qualche bug di troppo