Una statistica ci informa che una persona su tre che supera gli 85 anni soffrirà di demenza. Tuttavia, c’è una speranza emergente: la dieta potrebbe avere un ruolo chiave nella protezione della salute cerebrale mentre invecchiamo. Durante il 43° Congresso nazionale della Società italiana di nutrizione umana, il professor Alberto Ascherio ha evidenziato il potenziale impatto positivo della dieta sul cervello che invecchia.
Le ricerche suggeriscono che alcune sostanze, come i flavonoidi, potrebbero avere un ruolo importante nella prevenzione del declino cognitivo. I flavonoidi dimostrano effetti antiossidanti, antinfiammatori e neuroprotettivi in studi condotti in vitro e su modelli animali. Inoltre, sembrano ridurre i livelli di proteine associate alla malattia di Alzheimer, una delle forme più comuni di demenza. I flavonoidi si trovano principalmente in agrumi, frutti di bosco, cacao e tè verde.
Gli Omega-3, noti come “grassi buoni” e presenti nel pesce azzurro e nei semi di lino, sono anch’essi essenziali per la salute cerebrale, poiché il nostro cervello ne è ricco e non li sintetizza autonomamente. Una dieta varia ed equilibrata può garantire un adeguato apporto di Omega-3 e di altri antiossidanti.
Due diete che ricevono l’approvazione degli studiosi per la salute cerebrale sono la vera dieta mediterranea e la dieta Mind (Mediterranean Dash Intervention for Neurodegenerative Delay). Entrambe promuovono il consumo di prodotti freschi, legumi, noci, pesce, cereali integrali e olio d’oliva. Queste diete sono ricche di flavonoidi, carotenoidi, altri antiossidanti e fibre, e limitano i grassi saturi, gli zuccheri e i cibi potenzialmente dannosi.
La dieta è solo uno degli elementi per invecchiare in salute. Un sano stile di vita che include attività fisica regolare, evitare il fumo, prevenire l’obesità, mantenere il controllo del colesterolo e della pressione arteriosa, e impegnarsi in attività mentali e sociali è altrettanto importante. La cura dell’udito attraverso l’uso di apparecchi acustici per evitare l’isolamento sociale è raccomandata. Inoltre, le vaccinazioni raccomandate in età adulta potrebbero avere un effetto protettore, e la vitamina D sembra offrire benefici alla salute immunitaria.