Secondo quanto riportato da New Scientist, il cambiamento nell’atmosfera normalmente nuvolosa del pianeta Saturno potrebbe essere dovuto al ciclo dell’attività solare, che dura 11 anni. Nettuno è stato fotografato per la prima volta nel 1989 dalla sonda Voyager 2, fotografie che hanno fornito i primi scampoli delle nuvole che sono rimaste costantemente visibili… Fino a poco tempo fa. Le nuvole di Nettuno si sono diradate in passato, ma non allo stesso grado attuale. Dal 1994 al 2022, i ricercatori dell’Università della California, Berkeley, hanno monitorato l’attività delle nuvole di Nettuno. Insieme ai colleghi dell’università, Erandi Chavez non solo ha osservato il cielo di Nettuno in tempo reale, ma ha anche analizzato foto d’archivio dal telescopio spaziale Hubble e due osservatori astronomici sulla Terra, tra cui l’Osservatorio W.M. Keck nelle Hawaii. Nonostante il pianeta sia a una considerevole distanza dal Sole, gli scienziati hanno trovato correlazioni con l’attività solare.
Ma come è coinvolto il Sole in questa “sparizione”?
Il nostro Sole ha un ciclo di 11 anni, durante il quale i suoi poli magnetici si invertono in modo che il polo nord diventi il polo sud e viceversa. Questo avviene perché è una gigantesca sfera di particelle cariche sotto forma di plasma che fluisce intorno e quindi ciclicamente si inverte in questo modo. Durante questi cambiamenti nei campi magnetici del Sole, a volte vedremo “nodi magnetici” che porteranno a un maggior numero di brillamenti solari più intensi, che talvolta possono causare problemi per i satelliti in orbita intorno alla Terra. Possono anche causare espulsioni di massa coronale, che emettono enormi quantità di plasma solare e possono far sì che particelle cariche colpiscano il nostro pianeta, causando problemi ai dispositivi di comunicazione.
Influenza solare e formazione di nuvole su Nettuno: un collegamento ipotetico
Durante il ciclo di inversione dei poli magnetici del Sole, viene emessa una considerevole quantità di radiazione ultravioletta. Questa radiazione si propaga nell’intero sistema solare, aumentando durante il picco solare. Questo aumento potrebbe portare all’assorbimento di maggior energia luminosa da parte dei pianeti, innescando una reazione fotochimica che produce nuvole. Questi cambiamenti nella radiazione solare sembra si siano verificati circa due anni prima dei cambiamenti nella copertura nuvolosa di Nettuno. Ciò è il tempo necessario affinché la radiazione ultravioletta raggiunga Nettuno, che si trova a 4,5 miliardi di chilometri di distanza dal Sole. L’attuale diminuzione delle nuvole su Nettuno è la più lunga e drammatica mai registrata, ma non si può confermare con certezza che il Sole ne sia la causa. Tuttavia, la tempistica e l’ipotesi sembrano essere coerenti. Non è chiaro se tali effetti possano essere osservati sulla Terra, ma gli eventi su Nettuno potrebbero offrirci maggiori informazioni su come il Sole influisce sui pianeti vicini.