Amazon introdurrà presto una tariffa aggiuntiva per quei venditori che non utilizzano il servizio di evasione dell’azienda, come riportato da Bloomberg e CNBC. I documenti visionati da questi media suggeriscono che Amazon inizierà ad addebitare una tassa per ogni prodotto che i commercianti spediscono autonomamente.

La tassa entrerà in vigore il 1° ottobre e riguarderà i venditori membri del servizio Seller Fulfilled Prime (SFP) di Amazon. A differenza del programma Fulfillment by Amazon (FBA), il servizio SFP consente ai commercianti terzi di vendere prodotti Prime direttamente dai loro magazzini, senza che Amazon gestisca il processo logistico. Ciò implica che i venditori devono anche rispettare gli standard di consegna Prime da uno a due giorni, incluso la spedizione durante il fine settimana, come sottolinea CNBC.

Amazon ha introdotto per la prima volta il suo servizio SFP nel 2015, ma ha interrotto le iscrizioni nel 2019. La lista d’attesa non è stata riaperta fino a giugno di quest’anno – una decisione che Bloomberg afferma sia stata presa da Amazon per soddisfare le richieste dei regolatori. Non è chiaro il motivo per cui Amazon stia ora imponendo questa tassa e l’azienda non ha risposto immediatamente alla richiesta di informazioni da parte di The Verge.

Nel frattempo, Amazon potrebbe presto stravolgere il sistema di valutazione dei prodotti. Il colosso dell’e-commerce sta testando un nuovo sistema — chi lo ha provato lo descrive come piuttosto confusionario.