Le persone affette da Alzheimer hanno un acido formico nella pipì notevolmente più elevato. Può portare a un aumento notevole della malattia. Significherebbe avere uno screening veloce e precoce della forma di demenza incurabile, ma può essere rallentata e gestita, se presa in tempo. Questa malattia neurodegenerativa emerge molto tempo prima rispetto a quando la sua manifestazione sia poi irreversibile. Ecco perché servono degli strumenti che possano prevenire individuando in tempo la malattia per i pazienti più a rischio. 

I biomarcatori segnalano la malattia dell’Alzheimer in anticipo e uno di questi è l’acido formico attraverso il test dell’urina. L’acido formico è una sostanza presente nel cervello, nel sangue, nell’urina e in altri tessuti. Nei pazienti colpiti da Alzheimer i livelli di acido formico sono molto più alti e segnano la progressione della patologia. L’acido formico alto era già stato trovato nei pazienti nella fase iniziale di demenza, quando la memoria sembra deteriorata ma resta in intervalli non patologici. 

Poi il confronto dei livelli di acido formico con altri biomarcatori della patologia nel plasma di pazienti ha fatto capire l’avanzamento della malattia di ognuno. Ulteriori studi approfondiranno il legame tra demenza e acido formico. L’acido formico potrebbe essere utile per le diagnosi future e anche per gli screening di routine in età adulta e avanzata.