Invece che antidepressivi sottoforma di pastiglie, la nuova frontiera alla cura della depressione è una cuffia. Un dispositivo contenente elettrodi che leggono le onde cerebrali e passano una leggerissima corrente elettrica sul cuoio capelluto. Mentre si riceve il trattamento, ci si può dedicare ad altre attività, come leggere, guardare una serie, ascoltare musica, mentre viene registrata l’attività del cervello. Questi e altri dati, provenienti dalla seduta e dai trattamenti precedenti, vengono inseriti in un algoritmo che perfeziona continuamente il percorso terapeutico. Abbiamo appena descritto una terapia sconosciuta alla maggior parte del pubblico, ma consolidata da anni nella pratica clinica: la Stimolazione magnetica transcranica (TMS). A parlarne su Psyche è il professor Paul Fitzgerald, psichiatra e direttore della Scuola di Medicina e Psicologia dell’Australian National University, il quale ha condotto ricerche approfondite per lo sviluppo di nuovi trattamenti per i pazienti affetti da patologie mentali e ha guidato lo sviluppo clinico del trattamento TMS.
Nella TMS una bobina a forma di 8, tenuta sulla testa, genera un campo magnetico che stimola l’attività cerebrale localizzata e la forza delle connessioni tra più regioni cerebrali. Per trattare la depressione, gli impulsi della TMS sono solitamente indirizzati alla parte anteriore del lato sinistro del cervello, una regione che è costantemente sotto-attiva nei pazienti affetti da depressione. Diversi decenni di studi clinici hanno stabilito l’efficacia e la sicurezza della TMS, soprattutto per i pazienti che non hanno risposto ai farmaci antidepressivi standard. Il fatto che il trattamento sia lungo e scomodo (i pazienti devono frequentare un ambiente clinico quotidianamente, per cinque giorni alla settimana, per un massimo di sei settimane) associato a una certa paura circa l’idea di stimolare il cervello con attività elettrica, rappresentano un ostacolo a questo tipo di trattamento.
Le numerose alternative alle pillole
Sono in corso nuove ricerche per sviluppare forme alternative di trattamento di stimolazione cerebrale, con l’obbiettivo di poterle somministrare a casa del paziente.
Tra queste, la ricerca è più avanzata per la Stimolazione transcranica a corrente diretta (tDCS), un processo sorprendentemente semplice. A differenza della TMS, la tDCS non stimola direttamente le cellule nervose del cervello: una debole corrente elettrica passa in una direzione tra due elettrodi contenuti in spugne posizionate sul cuoio capelluto. Ciò produce cambiamenti nell’attività cerebrale sotto gli elettrodi e, se applicata ripetutamente su un’area appropriata del cervello è dimostrato – da oltre 10 studi clinici- che può aiutare i pazienti affetti da depressione. Lo sviluppo della tDCS nella depressione è in una fase che sta progredendo rapidamente, soprattutto perché la sua semplicità la rende praticabile come terapia domiciliare diffusa.
Su questo fronte, negli ultimi anni è cresciuto anche l’interesse per una forma di stimolazione elettrica correlata ma distinta: la Stimolazione transcranica a corrente alternata (tACS), che si differenzia dalla tDCS per il fatto che la corrente elettrica applicata passi avanti e indietro tra gli elettrodi in modo alternato, anziché in un’unica direzione. Probabilmente, visto che funziona attraverso un meccanismo diverso dalla tDCS, la tACS viene applicata a una frequenza specifica.
Un’ipotesi è che la depressione sia associata a una cattiva comunicazione tra i due lati della parte anteriore del cervello alla frequenza alfa (tra 8 e 12 Hz). Fitzgerald spiega che è importante notare che ognuno ha una “frequenza alfa individuale”, che può essere misurata con l’elettroencefalogramma (EEG). Si tratta della frequenza specifica con cui i neuroni si attivano quando si trovano in uno stato mentale rilevante, come ad esempio durante il riposo o quando si sta riflettendo. Se si scoprisse che una stimolazione più veloce o più lenta di queste reti porta a un beneficio terapeutico, la tACS potrebbe contribuire a risolvere questo problema rafforzando la comunicazione all’interno delle reti neurali, o anche regolando lentamente la stessa frequenza alfa.
I vantaggi della stimolazione transcranica
Un vantaggio della Stimolazione transcranica a corrente alternata è la sua possibilità di essere personalizzato per ogni paziente. Per capire l’importanza di questo nuovo approccio, il ricercatore australiano offre degli spunti di riflessione: per valutare i pazienti affetti da depressione per l’uso della stimolazione tACS, questi si dovrebbero sottoporre a un EEG in modo da poter adattare la stimolazione alla loro frequenza di oscillazione alfa individuale. Quello che propone Fitzgerald è misurare le oscillazioni ogni giorno a casa prima, dopo e forse anche durante il trattamento stesso, invece che una volta sola in clinica. Questa continua rivalutazione dell’attività cerebrale potrebbe essere utilizzata per aggiornare i parametri di stimolazione, creando un sistema di trattamento a ciclo chiuso e personalizzato. Il professore e il suo gruppo ritengono che tutto questo possa accadere e stanno lavorando a un dispositivo che i pazienti potrebbero indossare comodamente seduti sul loro divano.
Oltre a questo, stanno perfezionando i loro studi anche sulla capacità di aggiornare continuamente i parametri di stimolazione sul dispositivo attraverso processi di intelligenza artificiale, basati su cloud che monitorano continuamente i risultati e li confrontano con i dati dei pazienti precedenti, creando un sistema flessibile che diventa progressivamente più efficace.
Alcuni recenti studi, come quello pubblicato su Nature, hanno indicato che forme più semplici di tACS possono essere utilizzate per trattare la depressione anche se, come detto, ci sono stati articoli su riviste psichiatriche che hanno ripetutamente messo in dubbio il valore della TMS. Per questo il professore e i suoi sono proiettati alla conduzione di studi clinici consistenti, per convincere i medici e le autorità di regolamentazione. Fitzgerald perora la sua causa concludendo così:
” C’è il rischio che un trattamento altamente innovativo, come la stimolazione domiciliare a circuito chiuso, produca una certa resistenza professionale, soprattutto perché il trattamento informato dall’intelligenza artificiale potrebbe essere visto come una riduzione del ruolo del medico nel processo decisionale. I trattamenti esistenti per la depressione, come i farmaci e le forme di psicoterapia, sono solo moderatamente efficaci. Spero che presto ci sarà una nuova opzione, comoda e personalizzata, che avrà un impatto significativo su quella che molti chiamano la crisi della salute mentale”.