Il diritto ad installare qualsiasi software su qualsiasi hardware, in modo semplice, senza barriere da parte dei produttori e senza perdere il diritto alla garanzia. È questa la proposta presentata dalla Free Software Foundation alle istituzioni dell’UE. Un nuovo corollario da aggiungere ai principi già inclusi nel Digital Market Act, il testo che rivoluzionerà le norme che regolano il mercato dei servizi e dei prodotti digitali.

La FSFE ha presentato una lettera aperta rivolta ai legislatori europei. Il manifesto è stato firmato da oltre 100 organizzazioni (i privati possono aderire liberamente a questo link).

Il diritto universale ad installare qualsiasi software su computer, smartphone e tablet acquistati – spiega la fondazione per il software libero -, non solo abbatterebbe delle barriere artificiali che pregiudicano la concorrenza e la libertà di scelta dei consumatori, ma introdurrebbe anche degli importanti vantaggi per l’ambiente.

“Ogni anno milioni di dispositivi perfettamente funzionanti vengono buttati solamente perché il loro software ufficiale smette di funzionare e non viene più supportato dai produttori”, spiegano gli attivisti. Ma cosa succederebbe se un domani diventasse possibile installare sui vecchi iPhone un fork apocrifo di iOS (oppure un OS indipendente basato su Android) pensato proprio per estendere la longevità del telefono? Forse non sarebbe più necessario sostituire smartphone ogni 3 o 5 anni.

“Se non puoi installare i software di tua scelta sul tuo dispositivo, significa che non lo possiedi veramente”

sostengono gli attivisti della FSFE.

Da qui diverse richieste, a partire dal diritto per gli utenti di poter scegliere liberamente il sistema operativo e i programmi da installare sui loro dispositivi (come gli smartphone). Da ciò l’esigenza di rimuovere – per obbligo di legge – tutti quegli ostacoli (legali, ma anche di natura informatica e hardware) che di fatto limitano la libertà dei consumatori, vincolando i dispositivi al software proprietario dei rispettivi produttori.