La sanità italiana è al collasso e si rischia di cadere in un sistema che rischia di lasciare indietro i cittadini più poveri. Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), commenta i dati di un importante sondaggio. Emerge che il 58% degli italiani apprezza la sanità pubblica del nostro paese, ma il presidente Anelli dichiara l’allarme carenza di personale sanitario. Tale grande lacuna porterà a lasciare indietro i cittadini meno abbienti.
Siamo in una situazione in cui il Servizio sanitario nazionale non regge più, siamo sull’orlo di un baratro e ci vorrà molto poco per scivolare nel burrone verso la fine del sistema solidaristico e universalistico. Già oggi molti italiani dei ceti medio-alti utilizzano il sistema assicurativo come sostitutivo di quello dello Stato, e se non si investiranno risorse per mantenere o attrarre professionisti, il servizio sanitario nazionale sarà sempre meno efficiente ed efficace e un sistema assicurativo sarà il passo successivo. A quel punto una parte importante della popolazione avrà problemi di assistenza, perché si svilupperà una sanità di serie A e una di serie B.
presidente Filippo Anelli
Il sistema sanitario italiano ha incredibili livelli di diseguaglianza. Ad esempio la soluzione ancora non trovata per la Calabria. Da una parte quindi se i cittadini vengono spinti anche indirettamente verso l’egoismo individualista, dall’altra la solidarietà scompare. E se la solidarietà scompare si mette in discussione la salute dei migranti a livello di territorio nazionale, ecco che la società italiana si smembra.