Virus West Nile: le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) fornisce un quadro generale e indicazioni sulla prevenzione dell’infezione da virus West Nile. Sin dal mese di maggio, è stata confermata la presenza del virus in Italia. Secondo l’ISS, la stagione di trasmissione di malattie da insetti ha avuto un inizio precoce quest’anno, il che ha comportato l’attivazione tempestiva di misure preventive per le trasfusioni e i trapianti nelle aree interessate. Al momento, però, non sono stati segnalati casi confermati di infezione da West Nile nell’uomo. Tuttavia, si sottolinea che la circolazione del virus West Nile, così come di altri patogeni, potrebbe aumentare nelle prossime settimane.

Poiché non esiste ancora un vaccino disponibile, la prevenzione dell’infezione si basa principalmente sulla protezione dalle punture di zanzara. Ciò include l’uso di repellenti per insetti, l’indossare abiti che coprano la pelle (come pantaloni lunghi e maniche lunghe), l’utilizzo di zanzariere e il rimanere in ambienti climatizzati. Inoltre, è importante adottare azioni per prevenire la proliferazione delle zanzare, come svuotare regolarmente i recipienti contenenti acqua stagnante (o coprirli se non possono essere rimossi) e svuotare le piscinette quando non vengono utilizzate. È anche consigliabile cambiare frequentemente l’acqua nelle ciotole degli animali.

L’incubazione del virus West Nile varia da 2 a 14 giorni, ma può arrivare fino a 21 giorni nelle persone con deficit immunitari. Nella maggior parte dei casi, l’infezione può essere asintomatica. Tra coloro che sviluppano sintomi, circa il 20% presenta febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e manifestazioni cutanee che durano pochi giorni o, raramente, alcune settimane.

Nei bambini, il sintomo più comune è una febbre lieve, mentre nei giovani si può manifestare una febbre moderatamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Nelle persone debilitate e negli anziani, le manifestazioni possono essere più gravi (meno dell’1% delle persone infette, ovvero 1 su 150), con febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi della vista, torpore, convulsioni e, in alcuni casi, paralisi e coma. In casi estremamente gravi, si può manifestare un’encefalite letale (circa 1 su 1000).

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