Il “re delle lune”, così potremmo definire Saturno. Sì, perché se il pianeta Terra ha un solo satellite, Marte due, Venere zero, Saturno ne ha ben 82 secondo la NASA, battendo di fatto anche il vicino gigante Giove (con le sue 79 lune). Non soltanto delle bellissime lune, Saturno è famoso anche per i suoi spettacolari anelli.
Quest’ultimi, però, sono arrivati dopo. In principio Saturno, che ha 4,5 miliardi di anni all’incirca, non era equipaggiato con queste affascinanti strutture. Gi anelli si sono formati, indicativamente, cento milioni di anni fa. Ed è su questa formazione tardiva che gli scienziati si interrogano da anni.
Tutta colpa di Chrysalis
In un articolo pubblicato su Science il 15 settembre, i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno comunicato che, la formazione relativamente recente dei giovani anelli di Saturno, sia riconducibile alla distruzione di un’antica luna che orbitava intorno al gigante gassoso. I ricercatori hanno chiamato questa luna andata distrutta “Chrysalis” (Crisalide).
Pare che Crisalide avesse una massa pari a quella di Iapeto, la terza luna più grande di Saturno. Circa 150 milioni di anni fa – suggeriscono gli autori dello studio – Crisalide si avvicinò pericolosamente a Saturno, orbitando intorno al gigante gassoso per diversi miliardi di anni fino a diventare instabile. Questo pericoloso avvicinamento ha portato alla sua distruzione. La maggior parte dei suoi resti è piovuta a ridosso del pianeta mentre alcuni frammenti si sono frantumati in orbita, trasformandosi in anelli.
“Proprio come la crisalide di una farfalla, questo satellite è rimasto a lungo dormiente e all’improvviso si è attivato, facendo emergere gli anelli”, così afferma l’autore principale dello studio Jack Wisdom, professore di scienze planetarie al MIT.
Cassini ci mette lo zampino
Fondamentali per questo lavoro di ricerca sono state le misurazioni di Saturno effettuate dalla sonda Cassini – un lavoro di collaborazione tra la NASA, l’Agenzia Spaziale Europea e quella Italiana. Tra le importanti informazioni planetarie che restituisce, la sonda ha misurato il moto inerziale di Saturno dimostrando che, se un tempo il pianeta era in risonanza con Nettuno ora non lo è più. Ha inoltre scoperto che Titano, la Luna più grande di Saturno, si sta allontanando dal suo pianeta, ma molto più velocemente del previsto: 11 centimetri all’anno.
Secondo gli studiosi, la rapida migrazione di Titano potrebbe anche spiegare l’inclinazione dell’asse del pianeta, infatti, man mano che i suoi satelliti si allontanano, Saturno si inclina sempre di più. Si attendono ulteriori studi per capire quale sarà il destino di questo bellissimo pianeta.
La ricerca sull’origine degli anelli di Saturno è consultabile su Science
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