Sentiamo spesso dire che potremmo essere carenti di vitamina D e che gli integratori potrebbero essere un utile aiuto per la protezione della salute. Inoltre, sarebbero utili per le ossa. Un recente studio però ha messo un punto interrogativo sull’efficacia dei prodotti di vitamina D per la prevenzione delle fratture: vediamo se bisogna smettere di assumerli o meno.

La vitamina D è un micronutriente essenziale per le ossa, ha la funzione di assorbire il calcio tramite l’intestino. Fino ai 30 anni il calcio viene accumulato dentro l’osso facendolo diventare più resistente. Se si soffre di ossa fragili, e quindi di osteoporosi, esse sono più soggette a fratture. Il calcio e la vitamina D sono spesso suggeriti per diminuire il rischio di incorrere in un osso rotto. Un’altra ragione per cui è importante avere la giusta dose di vitamina D è appunto per proteggere le ossa da rotture. Quindi i fabbisogni giornalieri di vitamina D e di calcio sono essenziali per il corpo.

Il nuovo studio

Un nuovo studio ha esaminato l’influenza di fratture totali non-vertebrali e dell’anca in oltre 25mila uomini e donne. Il confronto è stato fra 13mila individui che hanno preso un integratore di vitamina D con altri 13mila individui che hanno assunto un placebo. Dopo circa 5,3 anni in media, gli studiosi non hanno riscontrato alcuna differenza in nessun tipo delle fratture studiate.

 

L’integrazione con vitamina D3 non ha prodotto nessuna riduzione significativa del rischio di fratture rispetto al placebo fra adulti sani di mezza età o anziani.

ricercatori

 

Tali integratori di vitamina D sono raccomandati spesso per la salute delle ossa. Il recente studio però sul ruolo di questa nella prevenzione di fratture conferma il contrario. Forse è stata data troppa enfasi alla loro utilità, invece poi non autentica. Insomma, questo studio mette in dubbio l’efficacia della vitamina D anche per la prevenzione di problemi muscoscheletrici. Gli integratori di vitamina D invece possono essere utili per coloro che sono ad alto rischio di deficit per gravi sindromi di malassorbimento, anche per quelli che si espongono poco alla luce del sole.

Allora la vitamina D non serve per le fratture delle ossa?

Dallo studio effettuato quindi pare che la vitamina D non serva a prevenire le fratture. C’è da considerare però che lo studio ha dei limiti, non avendo come scopo l’analisi dell’efficacia di integratori di vitamina D sulla prevenzione delle fratture. L’obiettivo era la valutazione dell’efficacia degli integratori di vitamina D per prevenire tumori e malattie cardiovascolari.

I partecipanti quindi non sono stati scelti sulla base del rischio per le ossa o per le loro fratture come nel caso di carenza di vitamina D, bassa densità ossea e osteoporosi. Ecco che ciò non permette l’esclusione totale dei benefici possibili dell’integrazione di vitamina D, poi risultata valida per diminuire il rischio di fratture non vertebrali e dell’anca.

Il secondo limite è racchiuso nella quantità di vitamina D ingerita ogni giorno. Lo studio infatti ha previsto l’assunzione di un solo dosaggio unico di vitamina D senza escludere l’efficacia di altri dosaggi. Inoltre, gli autori dello studio si sono dimenticati di prendere in considerazione un altro fattore per la salute delle ossa: i livelli di calcio. Questi sono fondamentali per la salute umana, ma ai partecipanti invece è stato vietato di assumere integratori che hanno dosi alte di questo nutriente. Insomma, lo studio non consente la valutazione della combinazione fra integratori di vitamina D e quelli di calcio.

Cosa si deve fare?

Alcuni esperti, dopo lo studio, hanno dato la loro opinione. Alcuni proseguiranno nel fare quello che svolgono ora: prescrizione ai pazienti con rischio di frattura di un’assunzione combinata di vitamina D e calcio. Altri invece hanno suggerito ai colleghi di far cessare l’assunzione di integratori di vitamina D e di non consigliare le analisi del sangue per la valutazione di possibili carenze.

Sempre meglio consultare il proprio nutrizionista o il proprio medico per la valutazione della soluzione più adatta a noi. La carenza di vitamina D dipende da alcuni differenti fattori fra cui l’esposizione della pelle al sole senza protezione con i rispettivi schermi anti-Uv. La vitamina D infatti deriva in special modo dalla sua sintesi nella pelle. Questa viene stimolata dai raggi Uv e ridotta dalla presenza di filtri anti-Uv nei cosmetici utilizzati per diminuire il rischio di cancro.

La vitamina D che si può introdurre nel corpo con il cibo non è molta. Si trova soprattutto nel pesce grasso (salmone e sgombro), nel tuorlo d’uovo e in altri pochi cibi. Non sottovalutate quindi la sua percentuale presente nel corpo, è importante averne a sufficienza per la nostra salute ed è un modo per avere la garanzia di ossa forti. Se si ha il dubbio di non averne abbastanza ci si deve rivolgere a un esperto qualificato, in modo da avere il consiglio migliore sempre in relazione alle nostre caratteristiche individuali.