Elon Musk non si sarebbe tirato indietro dall’affare Twitter perché scoraggiato dal numero di account fake. Secondo gli avvocati del social network, che citano un SMS inviato dal miliardario ad un dirigente di JP Morgan, Musk avrebbe tirato il freno a mano perché fortemente spaventato dall’ipotesi di un nuovo conflitto mondiale.

Una guerra su larga scala che trascinerebbe con sé la borsa mondiale e, verosimilmente, darebbe un durissimo colpo alle sue altre aziende, a partire da Tesla. Gli avvocati di Musk mettono le mani davanti e accusano la controparte di aver decontestualizzato uno scambio innocente. Sarà, sta di fatto che Elon Musk nel passato recente ha più volte dichiarato di essere convinto che il 2022 si potrebbe chiudere con una forte recessione globale. Lo aveva detto, ad esempio, quando aveva annunciato di dover tagliare circa il 10% dei posti di lavoro di Tesla.

Il senso del messaggio è grossomodo questo: «ci stiamo avvicinando ad una terza guerra mondiale, sarebbe da folli comprare ora». E, infatti, poco dopo Musk ha annunciato di volersi tirare fuori dall’accordo, addebitando le colpe del fallimento dell’operazione alla scarsa trasparenza di Twitter. La tesi ufficiale è che il social abbia mentito sul numero di bot presenti sul social network, non accettando, peraltro, di sottoporre i suoi dati ad una perizia indipendente.

Un sospetto – quello sui presunti trucchetti di Twitter – che è stato recentemente corroborato non soltanto dalle dichiarazioni dell’ex N.1 della cyber security del social, ma addirittura dall’ex CEO di Disney, che nel 2016 aveva a sua volta tentato – salvo cambiare idea – di inglobare la piattaforma all’interno dell’impero di Mickey Mouse.

La questione resta irrisolta: il 16 ottobre inizierà il processo che determinerà se Elon Musk dovrà o meno essere obbligato a concludere l’acquisto del 100% delle azioni di Twitter, in virtù degli accordi che aveva sottoscritto. Il costo? 44 miliardi di dollari — più spese legali, chiaramente. Un macigno che rischierebbe di mettere in difficoltà perfino l’uomo più ricco del mondo.