Apple è stata condannata a risarcire un consumatore brasiliano: aveva acquistato un iPhone scoprendo che lo smartphone non viene più venduto assieme al caricatore, una pratica in contrasto con le norme locali.

Dal 2020 Apple non include più il caricatore nella confezione dei suoi iPhone. La mossa – spiegava all’epoca l’azienda – ha il preciso intento di ridurre il consumo di materie prime, dietro l’assunto che ormai praticamente ogni consumatore ha già a casa almeno un caricabatterie. Recentemente Apple ha difeso ulteriormente la sua posizione, rivendicando i vantaggi per l’ambiente della sua decisione: non includere il caricabatterie produce, ogni anno, lo stesso taglio di CO2 che si otterrebbe rimuovendo dalle strade di tutto il mondo circa 450.000 automobili.

Come evidenziato da un report del Daily Mail, in realtà questa scelta ha comportato anche un beneficio economico non indifferente per Apple, che dal 2020 ad oggi ha risparmiato in questo modo oltre 6 miliardi di dollari.

Apple ha rimosso i caricabatterie dalle confezioni degli smartphone a livello globale. Oltra al caricabatterie, sono state rimosse anche le cuffiette con cavo.

Le leggi brasiliane impongono ai produttori di inserire nella confezione dei loro device tutto il necessario per far funzionare il prodotto, caricabatterie incluso. Per questa ragione, un tribunale brasiliano ha condannato Apple a pagare oltre 1.000 euro.

Lo ha deciso la sesta sezione civile del tribunale di Goiânia. Apple dovrà risarcire un consumatore per oltre 5mila real, cifra che non include le spese legali, anche queste a carico dell’azienda. L’anno scorso Apple ha ricevuto una sanzione di circa 2 milioni di euro, sempre per la pratica illegale di aver rimosso il caricabatterie dalla confezione dei suoi smartphone.