Già romanzo di grande successo, un “Malavoglia” d’alta quota che diviene graphic novel grazie ai preziosissimi disegni del figlio Matteo ed edito da Mondadori.
Ho realizzato statue, ho scritto romanzi anche di discreto successo, ma quando ci si approccia ad un nuovo linguaggio come quello dei fumetti è come la prima volta che si arriva in cima ad una montagna: un’emozione unica e particolare”.
Così esordisce Mauro Corona in una sala del teatro Giglio piena di curiosi e appassionati dello scrittore che viene dalle montagne. La veracità di Mauro Corona non si è assolutamente assopita soprattutto quando si parla di un lavoro praticamente fatto in casa e la schiettezza, ormai vera e propria firma dello stesso personaggio, si è potuta saggiare più volte durante l’incontro.
E’ imbarazzante per un padre presentare il lavoro del figlio, è molto difficile perché si rischia di cadere sul banale, ma si sa che per affetto si fa questo ed altro”.
L’autore durante la presentazione ha affermato di essere rimasto molto colpito dal modo di disegnare del figlio ed è per questo che ha voluto affrontare questo progetto insieme con l’intento di realizzare un ritratto di Erto da chi Erto l’ha vissuta in lungo e in largo. Il libro “L’ombra del Bastone” racconta il paese di Erto difatti basandosi su un’antica leggenda tramandata dal nonno. Quindici anni dopo l’uscita del fortunato romanzo il figlio Matteo si prende la libertà anche di interpretare in modo personale alcuni fatti della leggena e grazie ai suoi disegni, molto onirici dal tratto violento e deciso, riesce a conferire all’intera storia un nuovo tormento (presente nelle parole del padre Mauro) con un inedito soprendente finale.
La trama del libro racconta di Zino Corona che nasce a Erto nel settembre del 1879. Lui e il fratello minore Bastianin imparano presto a cavarsela, dopo che una sequela di terribili disgrazie colpisce la loro famiglia, lasciandoli soli. Giovani uomini, cercano di costruirsi la vita: l’amore, il lavoro… ma il destino sembra avere altri disegni. Disegni oscuri. Perché la sorte continua ad accanirsi? In quale spirale di colpa e vendetta è precipitato Zino? Solo scavando nel passato della sua famiglia e del paese potrà comprendere la verità, cambiando il corso degli eventi, per guarire un male di vivere che pare ineluttabile.
Immensi campi di fieno sovrastano il Vajont, animali al pascolo, uomini al lavoro: paesaggi apparentemente pacifici celano una natura notturna, cupa e tenebrosa, che le illustrazioni di Matteo Corona fanno emergere con plasticità e un dinamismo incredibile. Ovviamente Mauro Corona non le manda mai a dire e a fine presentazione ha una voce per tutti, dalla politica, alla montagna, dal green pass, all’attuale condizione di essere umani in lotta contro una pandemia e una burocrazia fin troppo rigida in qualche situazione (e qui ci permettiamo di dissentire) minacciando la sua ultima volta in pubblico finché non si tornerà alla normalità, fino alla scultura, altra sua passione e amore.
Faccio sculture di piccoli gufi da regalare ai bambini dalle “facce tristi”, non realizzo più niente su commissione, se faccio qualcosa lo voglio donare a chi so che potrà apprezzarne veramente il valore. Inoltre raccontiamo Erto anche se qui ho trovato tanti nemici, i miei più grandi nemici direi. Se vivo lì è perché le mie radici sono impiantate nel mio paese nella memoria e nell’infanzia. Erto significa ripido e scosceso non solo nel terreno, ma anche dentro”.