Facebook ha investito 13 miliardi di dollari per potenziare sicurezza informatica, privacy e contrasto all’illegalità sui suoi social. La cifra comprende le spese effettuate dal 2016 ad oggi ed è contenuta in un report creato ad hoc dall’azienda e diffuso in queste ore.
Sono ben 40.000 i dipendenti di Facebook che si occupano esclusivamente di moderazione dei contenuti e sicurezza. A questi si aggiunge un team composto da 80 fact-checker in grado di monitorare contenuti e news in oltre 60 lingue.
In sostanza cosa significa? Che Facebook negli ultimi anni, grazie ai suoi sforzi, è riuscita a contrastare oltre 150 operazioni segrete per utilizzare la disinformazione coordinata sui social per influenzare l’opinione pubblica, bloccando anche oltre 3 miliardi di account fake o bot.
Facebook sostiene anche di aver cancellato oltre 20 milioni di post di disinformazione sul Covid e sui vaccini, fornendo agli utenti oltre 190 milioni di avvisi di fact-checking (ad esempio segnalando quando una notizia era falsa o fuorviante).
I dati sono stati comunicati da Facebook in un periodo di grande difficoltà per il social. Vanno interpretati come una risposta diretta ad un’articolata inchiesta del Wall Street Jorunal su alcune pratiche ‘inquietanti’ imputate dal quotidiano a Facebook. L’azienda in questi giorni ha deciso di cambiare strategia: non chiederà più scusa, ma risponderà agli attacchi dei media e della politica usando tutta la sua potenza di fuoco. L’azienda, riportava ieri il NY Times, starebbe anche valutando di usare il newsfeed degli utenti per mostrare più storie positive su Facebook e Mark Zuckerberg. Se in questi giorni vi è capitato di vedere più spesso post di Zuckerberg dove scherzava con gli utenti rispondendo a decine di commenti, beh, ora sapete perché.