La recensione di Baldo The Guardian Owls è un vero e proprio campo minato: c’era tantissima attesa nei confronti di questo videogioco action RPG ispirato a Zelda e alle opere dello Studio Ghibli, opera di un team tutto italiano, Naps Team.
Dopo anni di sviluppo, notizie frammentarie e trailer molto promettenti, finalmente è arrivato tra le nostre frenetiche manine.
Ho passato un buon numero di ore su questo titolo, e nonostante non lo abbia ancora completato credo che gli elementi ci siano tutti per formulare un giudizio sereno o quantomeno saper fornire a chi fosse interessato e curioso gli strumenti per capire se Baldo The Guardian Owls fa al caso suo.
Così si presenta a chi non lo conosce:
Avventurati in un territorio magico, pieno di misteri da svelare. Baldo: The Guardian Owls è ricco di enigmi impegnativi da risolvere e segrete complesse da esplorare.
Vesti i panni di Baldo e attraversa questo appassionante mondo aperto, in cui incontrerai tantissimi personaggi bizzarri e indimenticabili, per decifrare la misteriosa profezia e sfidare il tuo destino.
Il gioco è disponibile su Pc, Nintendo Switch, Playstation 4, Xbox One, iPad e iPhone, Apple Arcade.
Al momento il prezzo è di 24.99 euro.
Baldo, un mondo senza troppi preamboli
Non aspettatevi grandi introduzioni o filmati chilometrici: entriamo nella storia per direttissima, e quest’ultima non è particolarmente complessa, anche se avanzando nella trama scopriremo sempre più aspetti dell’universo che ci circonda che rivelano una discreta cura al worldbuidling.
Il comparto grafico si dimostra subito piacevole e ben realizzato.
Colorato, vario, fluido (a 30 FPS) e capace di evocare le sensazioni di un anime dei tempi andati, proprio come quello Studio Ghibli a cui è stato da subito associato.
I modelli dei personaggi non fanno gridare al miracolo, ma risultano funzionali e ben caratterizzati: gli ambienti invece fanno davvero una bella figura, grazie anche all’illuminazione gestita in maniera sapiente e una “fumettosità” generale che smussa anche le possibili sbavature.
Nel corso dell’avventura vi troverete in molte situazioni differenti, sempre ottimamente realizzate a livello visivo: qui va un plauso a Naps Team perché non sempre si trova una tale cura in titoli che non siano di primissimo livello.
Un altro apprezzamento per le musiche, poche ma buone, di chiara ispirazione nipponica e capaci di accompagnare le varie sessioni alternandosi senza risultare (troppo) ripetitive o fuori luogo.
Quanto al gameplay, l’interfaccia spartana ci porta in territori conosciuti, con un inventario classico, le voci per missioni primarie e secondarie, indizi e mappa.
Colpire, rotolare, spostare (ma non tirare, lo scoprirete a vostre spese), interagire e usare gli oggetti è immediato e intuitivo. Giocando con un pad da PC non ho riscontrato particolari problemi o lag.
Un consiglio: non trascurate assolutamente le missioni secondarie perché sono importantissime per accumulare power-up e oggetti utili per affrontare l’avventura.
Soprattutto all’inizio, fate in modo di procurarvi la pala, dedicatevi ai cavoli (!!!) e scavate letteralmente dappertutto. Mi ringrazierete più tardi.
Sfida, frustrazione, riflessione
C’è da dire che le prime ore di gioco potrebbero scoraggiare alcuni giocatori, dato che una volta entrati (relativamente presto, volendo) nel primo dungeon, inizia il “pianto e lo stridor di denti” come direbbe il Sommo Poeta.
Il Galeone Perduto è veramente una sorta di “soglia di sbarramento” che mette in luce pregi e difetti della produzione e vi mette di fronte il mood del gioco.
Da una parte abbiamo un dungeon ben costruito, ricco di puzzle, mostriciattoli, forzieri, angoli da esplorare (e vasi da lanciare), dall’altra una gestione dei controlli e una volontà di punire al minimo sbaglio che potrebbe scoraggiare qualcuno.
Se c’è qualcosa a cui dovete essere pronti, affrontando Baldo The Guardian Owls, è quella di vedere e udire il temuto Game Over (peraltro con un font discutibile) con una frequenza terribilmente alta.
E spesso non per “colpa” vostra, ma della difficoltà punitiva di alcuni passaggi.
La totale assenza di un tutorial, anche solo per capire banalmente cosa fare con certi oggetti o interagire con certe sezioni dell’ambiente, si fa sentire.
D’altra parte è anche una sorta di back to basics, a quella bellissima epoca dove un gioco andava “strizzato” fino in fondo senza indicazioni per capire cosa fare, con un percorso di “trial and error” che metteva a dura prova il giocatore ma gli regalava anche soddisfazioni.
Ecco, al netto di qualche difetto (movimenti lenti del personaggio, collisioni aleatorie) posso dire di essermi ritrovato in un gioco che mi ha fatto imprecare come ai tempi di Dark Souls pur essendo carino e colorato come uno Zelda.
Questo però non mi ha scoraggiato, anzi, mi ha fatto tornare la voglia del buon vecchio “vado a farmi un té e poi ci riprovo”, solitamente riuscendo poi, con più calma, a sbrigarmela dopo qualche altra ventina di morti più o meno meritate.
Finché non avrete la spada tra le mani, sarà veramente necessario avere i nervi saldi.
I boss sono belli grossi e ben animati, rappresentano un grado di sfida molto alto e vi faranno sudare spesso sette camicie per essere superati.
Baldo The Guardian Owls: in conclusione
In generale, specialmente all’inizio, vi verrà voglia di scagliare il pad (o la tastiera) contro il muro, ma non ditemi che è la prima volta che vi capita…
Quello di lasciare il giocatore senza troppe indicazioni e di buttarlo in dungeon mortali dopo parti rilassate nel mondo esterno è una scelta coraggiosa o forse imprudente, ma ripeto, non è niente che i videogiocatori d’esperienza o quelli “hardcore” non abbiano già affrontato in passato.
Siamo noi che abbiamo perso “l’occhio della tigre” o troppi videogiochi di oggi vanno incontro al giocatore in maniera esasperata, prendendoli per mano a lungo e spianando la strada? Chissà.
Di certo non si può nascondere la presenza di bug e passaggi a vuoto, che non compromettono la giocabilità.
Alcuni sono presenti nel menù (ad esempio ogni volta bisogna re-impostare la lingua).
Ciò detto, vedremo se il Naps Team provvederà con le prossime versioni del gioco o qualche patch a regolare gli aspetti che sembrano aver fatto inalberare parte degli acquirenti al giorno 1.
In conclusione della nostra recensione di Baldo The Guardian Owls non possiamo che sottolineare come difficilmente troverete un accordo nei vari giudizi sul gioco: luci e ombre ci sono, ma per noi le prime battono le seconde.
Quello che possiamo assicurarvi è che se vi piace lo “stile Zelda”, apprezzare gli action-RPG, vi siete esaltati con Ni No Kuni, vi piacciono i puzzle tosti, non vi spaventa avventurarvi da soli in un mondo senza troppe indicazioni e… siete disposti a passare sopra qualche momento di frustrazione, è un titolo che fa per voi.
Baldo The Guardian Owls sarà sicuramente un titolo divisivo. Come illustrato nella recensione, l'impegno profuso dal team traspare così come l'amore per la materia trattata e le varie ispirazioni. La storia scarna, i controlli e le meccaniche un po' frustranti non aiutano, ma i videogiocatori più testardi troveranno pane per i loro denti e molte ore di divertimento in un gioco impegnativo e artisticamente piacevole.
- Action RPG bello tosto
- Mondo di gioco grande e variegato
- Grafica e musiche ben realizzate
- Storia lineare ma interessante
- Grado di sfida molto alto, puzzle non scontati
- Qualche bug fastidioso
- Difficoltà che potrebbe risultare frustrante
- Controlli non sempre all'altezza
- Grafica e controlli non personalizzabili
- Nessun tutorial o aiuto