Valve, ditta videoludica oggi meglio nota come padrona del marketplace digitale Steam, si starebbe preparando a lanciare un nuovo sistema di console videoludiche portatili, uno che si ispirerebbe non poco allo Switch di casa Nintendo, dal touchscreen al doppio joystick, fino ad arrivare al sistema di docking con connettore USB-C.

Non si tratterebbe peraltro del primo tentativo di Valve di passare dal virtuale al fisico, già anni fa la ditta era venuta fuori con le Steam Machine, PC da gaming sotto formato di console domestiche la cui produzione era perlopiù subappaltata ad aziende terze.

Un’idea brillante, dotata di quell’ottica a la opensource tanto cara a chi opera nei dietro le quinte informatici, ma anche un’idea che si è scontrata con una certa violenza contro un mercato competitivo e spietato. Console quali PlayStation e Xbox vengono vendute sottocosto perché poi i rispettivi brand si rifanno dei costi attraverso la vendita di licenze videoludiche digitali: delegando gli oneri di produzione a esterni, questi non hanno potuto che proporre prezzi alquanto anticompetitivi.

Ora Valve ci riprova, ma lo fa in prima persona, fiondandosi sul mercato portatile con un prodotto che, stando a indiscrezioni, potrebbe chiamarsi SteamPal o Neptune. Lo strumento si appoggerà al sistema operativo Linux ed è facile intuire che possa usare un chip Intel o AMD pensato per i computer portatili.

La nuova console potrebbe essere sugli scaffali già per il periodo natalizio e molti accolgono la notizia augurandosi ardentemente che Valve possa decidere di accompagnare il lancio all’annuncio di titoli esclusivi prodotti in-house. La Valve distributrice piace, ma quella che creava mondi videoludici manca a molti.

 

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