Il CEO di Twitter, Jack Dorsey, e il musicista Jay Z hanno investito quasi 24 milioni di dollari per fare endorsement al bitcoin.
La coppia di celebrità ha versato 500 bitcoin per dare vita a ₿trust, un fondo il cui scopo è esplicitamente quello di “fare del bitcoin la moneta di internet”. Primo obiettivo del progetto, almeno in ordine di tempo, è quello di fomentare la presenza della criptovaluta in Africa e in India.
La cosa giunge con un tempismo ironico, considerando che il Governo indiano stia prendendo in considerazione di mettere in campo una legge che andrebbe proprio a bandire l’uso di tutte le criptovalute private.
La nazione asiatica potrebbe quindi in futuro ospitare “miniere” di bitcoin tanto grandi da concederle un ruolo nella stesura dei protocolli di sviluppo, ma, allo stesso tempo, non essere in grado di usare la moneta digitale, almeno entro i propri confini.
JAY-Z/@S_C_ and I are giving 500 BTC to a new endowment named ₿trust to fund #Bitcoin development, initially focused on teams in Africa & India. It‘ll be set up as a blind irrevocable trust, taking zero direction from us. We need 3 board members to start: https://t.co/L4mRBryMJe
— jack (@jack) February 12, 2021
In Africa la situazione è più varia, ma gli africani stanno non di meno imparando quasi tutti ad affidarsi alle criptovalute, visto che queste sono tragicamente più affidabili del conio che gira in molti dei loro Paesi centrali. Lo Zimbabwe, per esempio, è dovuto passare al dollaro americano dopo che la sua banconota si è svalutata al punto che un singolo pacco di caramelle arrivasse a costare interi trilioni.
Per la gente del posto, il bitcoin può essere un modo per scrollarsi di dosso alcune influenze estere, nonché un ottimo percorso con cui saldare gli scambi tra nazioni, confinanti e non. Ovviamente, anche in questo caso, non tutti i Governi ne sono contenti.
La Nigeria è divenuto il secondo Paese al mondo per volumi di movimento del bitcoin, il tutto grazie/per colpa della tendenza dell’Amministrazione locale a bloccare i conti di attivisti, oppositori e associazioni critiche nei confronti dell’establishment.
Situazioni difficili che, probabilmente, ₿trust cercherà di appianare con un po’ di sano, vecchio, lobbysmo. O almeno così ci si può immaginare, visto che per ora la fondazione non ha alcun piano strategico.
Dorsey e Jay Z hanno infatti deciso che ₿trust sarà un blind trust, ovvero un affidamento fiduciario per cui i dirigenti non dovranno rendere conto ai due fondatori. Maliziosamente, si potrebbe pensare che la cosa sia dovuta al desiderio dei due di lasciare carta bianca a chi si dovrà occupare la situazione, chiamandosi fuori dalle criticità politiche, oltre che per evitare conflitti d’interesse.
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