Amnesty International dichiara guerra al riconoscimento facciale. Una nuova campagna ne chiede l’abolizione a New York. “Mai più un nuovo caso Robert Williams”.

Amnesty International lancia l’iniziativa Ban The Scan. L’organizzazione chiede il divieto di utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale a New York, dopo che diverse città americane hanno già votato per sospenderne l’uso.

 

 

Secondo Amnesty, il riconoscimento facciale non è idoneo a rispettare i diritti umani dei cittadini, a partire dal diritto alla privacy.

Nel mirino dell’organizzazione anche i presunti bias razziali delle principali tecnologie di riconoscimento facciale e il rischio di creare nuove cacce alle streghe montate partendo da presupposti effimeri. Amnesty, non a caso, per promuovere la sua campagna di lobby cita il caso di Robert Williams: un uomo afroamericano che è stato arrestato, da innocente, per colpa di un falso positivo della tecnologia di riconoscimento facciale usata dalla polizia di Detroit. Ne avevamo parlato qui:

La politica locale —spesso in risposta all’esito dei referendum proposti dai cittadini— ha già votato per mettere al bando l’uso del riconoscimento facciale da parte delle forze dell’ordine in diverse metropoli americane, tra cui Portland e San Francisco. «Dal 2017 il riconoscimento facciale è stato usato dalla polizia di NY più di 22.000 volte», sostengono i promotori dell’iniziativa. Per il momento la legislazione statale si limita ad impedirne l’uso all’interno delle scuole, Amnesty chiede che venga bandita ovunque.