Gigi Proietti, una delle figure più importanti del mondo dello spettacolo in Italia, è morto questa mattina all’età di 80 anni, nel giorno del suo compleanno.
“La data è quella che è, il 2 Novembre”, ha detto diverse volte Gigi Proietti, ironizzando sul fatto che fosse nato proprio nel giorno destinato alla commemorazione dei defunti, e il destino se l’è portato via proprio in questo giorno, nel giorno del suo ottantesimo compleanno.
Gigi Proietti, attore teatrale, televisivo, cinematografico, una delle più belle voci italiane sia dal punto di vista del doppiaggio (indimenticabile la sua interpretazione del Genio nel classico Disney Aladdin), sia da quello canoro, se n’è andato così, per problemi cardiaci, dopo essere stato ricoverato in terapia intensiva nei giorni scorsi.
Ha girato i palcoscenici di tutta Italia interpretando i grandi classici del teatro, e scrivendo poi i suoi pezzi più famosi, uno su tutti A me gli occhi, please. Febbre da cavallo lo ha reso indimenticabile per quanto riguarda il cinema italiano, con il ruolo dell’incallito scommettitore Mandrake, ruolo che ha poi ripreso nel sequel del 2004.
Ha partecipato a diversi grandi varietà in prima serata in televisione, dove pure ha ottenuto un grande successo anche grazie ad alcune serie TV diventate un punto di riferimento nel panorama televisivo italiano, come Il Maresciallo Rocca, L’Avvocato Porta e Una Pallottola nel Cuore.
La voce di Proietti resterà indimenticabile anche per le sue interpretazioni di alcuni prodotti del mondo dello spettacolo che sono diventati celebri anche nella società: ha doppiato ad esempio Sylvester Stallone nel primo Rocky, ed è suo il famosissimo urlo “Adriana!”. Ma è stato anche la voce del Gatto Silvestro negli anni ’60 e ’70, ha doppiato Ian McKellen ne Lo Hobbit e Robert De Niro in Casinò.
Per un ulteriore scherzo del destino, Proietti aveva doppiato Draco in Dragonheart, personaggio che nella versione originale aveva la voce di Sean Connery, un’altra leggenda scomparsa proprio nei giorni scorsi.
Un gigante insomma, che lascia un terribile vuoto nel mondo dello spettacolo italiano, e non solo.