La recensione di Fire Power Preludio, il nuovo attesissimo fumetto di Robert Kirkman, campione di vendite negli States, che reinventa il genere delle storie di arti marziali.
Robert Kirkman, creatore del famosissimo The Walking Dead, è di certo uno degli autori più importanti e affermati a livello mondiale e ora con la recensione di Fire Power Preludio, la sua nuova e attesa serie con Chris Samnee, ne abbiamo un’ulteriore conferma.
Fire Power rappresenta un progetto interessante sotto diversi punti di vista.
Innanzitutto segna un nuovo percorso per Kirkman, dopo The Walking Dead e Outcast, verso un genere abbastanza particolare, quello delle storie di arti marziali, fortemente radicate nell’iconografico cinema orientale (e non solo) degli anni ‘70 e ’80 e a cavallo tra il mondo dei supereroi e l’action più generale.
In qualche modo pare che Kirkman sia tornato ad uno stile narrativo più vicino a quel gioiello che è sempre stato Invincible, ma su questo punto in particolare ci arriveremo più avanti, per gradi.
Secondariamente, anche se di fatto non meno importante, Fire Power è uscito in maniera abbastanza insolita per il mercato americano.
Quello che abbiamo tra le mani non è il numero uno di questo fumetto ma come suggerisce il titolo un vero e proprio preludio, una sorta di numero zero che ci permette di familiarizzare con i protagonisti e con l’ambientazione. Di norma i cosiddetti “numeri zero” escono dopo la serie regolare per fare da prequel e dare maggiori informazioni sulle origini del soggetto, a maggior ragione se la serie in questione ha ottenuto un certo successo. In questo caso è uscito prima, addirittura in formato volume (ben 168 esplosive pagine), aprendo le porte alla successiva serie in classico formato spillato americano periodico.
Ebbene negli Stati Uniti questo progetto, complice anche la recente conclusione di The Walking Dead, ha generato un notevole successo (di critica e di vendite), portando in pochissimo tempo il Fire Power #1 a superare le 200.000 copie vendute (se ve lo state chiedendo si, sono tante davvero).
Ma si tratta solo di marketing e nostalgia? Nossignore, ci troviamo di fronte ad un prodotto molto fresco, divertente e che promette dannatamente bene.
Fire Power Preludio ci parla di Owen Johnson, un giovane uomo, orfano dei propri genitori, che nel suo peregrinare nel mondo alla ricerca del proprio retaggio, finirà per vivere periodicamente in diversi templi Shaolin, apprendendo molteplici tecniche di combattimento dai monaci e maestri incontrati.
Fino all’ultima tappa, una località tanto remota quanto pericolosa, incastonata tra alcune delle montagne più impervie della Cina: il Tempio del Pugno di Fuoco.
Il viaggio costerà quasi la vita a Owen Johnson, ma il suo spirito indomito e la sua ottima padronanza delle arti marziali convinceranno il bizzarro maestro Wei Lun (l’anziano maestro del tempio, sempre aggiornato sul mondo “esterno” e sulle ultime Air Jordan in circolazione) ad accoglierlo tra le fila di apprendisti.
In questo tempio si applica l’arte marziale del Pugno di Fuoco, una tecnica capace di sprigionare energia dalle proprie mani sotto forma di calore, se non addirittura di fiamma. HADOKEN!
Ma la tecnica in questione è perduta da secoli e nemmeno Wei Lun sembra in grado di applicarla.
La diffidenza dei compagni di studio e le frequenti provocazioni, l’addestramento massacrante non sembrano sortire troppo effetto su Owen Johnson il quale trova anche l’amicizia (e forse qualcosa di più) di Ling Zan, che potrebbe essere l’unica ragazza dell’intero tempio.
Ma il passato di Owen Johnson è più oscuro di quanto si possa immaginare e pare collegato al letale Clan Della Terra Bruciata, eterno rivale del Tempio del Pugno di Fuoco e macchiatosi di numerosi crimini e delitti nel mondo.
Chi è veramente Owen Johnson? Quali segreti conosce il maestro Wei Lun? Cosa è custodito nel Tempio del Pugno di Fuoco che deve essere protetto anche a costo di numerose vite umane?
La partenza di Fire Power Preludio è rapida e buona, graduale ma in crescita costante fino al climax che coincide con la parte finale del volume e i personaggi perfettamente caratterizzati.
Senza dialoghi inutili, ma dosando con rigore televisivo (da tempio Shaolin), battute e tantissima action, Robert Kirkman crea una storia classica, divertente, coinvolgente, efficace (e soprattutto quest’ultima caratteristica è cosa rara). Le rivelazioni a fine a volume faranno esplodere mille domande nella nostra testa e genereranno impazienza per i prossimi capitoli, vista anche l’originale scelta dei tempi della narrazione.
L’addestramento di Owen Johnson è credibile, appassionante, rispettoso dei clichè di genere;
ma in generale Fire Power Preludio cerca di essere molto di più: una re-invenzione del genere, in chiave moderna.
Merito dei personaggi (Owen è un buonissimo protagonista, ma Wei Lun è strepitoso, con le sue Jordan I ai piedi prima e poi Jordan VI retro e il suo sarcasmo).
Freschezza, fluidità e neanche un dialogo fuori posto.
Freschezza, fluidità, neanche un dialogo fuori posto. Sembra davvero che Robert Kirkman si sia ricordato delle sue splendide trovate narrative in Invincible e abbia voluto ritornare (seppur in modo diverso e non con lo stesso incredibile risultato) su alcune atmosfere, riprendendosi humor e scorrevolezza.
E il complice perfetto per rapirci del tutto non poteva che essere Chris Samnee, la vera macchina da guerra di questa serie.
Fire Power Preludio è semplicemente disegnato da dio da un Samnee in forma smagliante.
Ogni colpo, ogni salto e ogni tecnica producono una dinamicità delle tavole fuori dal comune e uno storytelling eccellente.
Adoro lo stile di Chris Samnee, sembra nato per disegnare fumetti action e di arti marziali, ma questa prova (coadiuvata dai buonissimi colori di Matt Wilson) è davvero un piacere per gli occhi in generale e uno straordinario esempio di comics americano ben fatto.
Vi basteranno poche occhiate al volume e capirete che non ci si può mai stancare di disegni così dinamici, semplici nelle spesse linee, ma attenti alle proporzioni.
I tagli delle vignette action, a volte oblique a volte dirette, si mischiano con le sequenze più di conversazione, generando un mosaico perfetto. Samnee è quel minimal che non stanca mai perchè contiene tutto quello che serve.
Fire Power Preludio è un fumetto che ci si poteva aspettare in questa fase della carriera di Robert Kirkman, diverso dal survival sci-fi di Oblivion Song, dagli eccessi “garthennissiani” di Die! Die! Die! ma con una trama sottostante che promette bene (in linea con la produzione di Kirkman che ci ha abituato a serialità anche molto lunghe), pronta a dischiudersi di fronte ai nostri occhi, come lui sa fare. Il tutto con quel tocco di Invincible che non può che farmi piacere, lasciando ancora qua e là qualche (non troppo invadente) zavorra narrativa, ma risultando freschissimo e coinvolgente.
Tutti stanno aspettando di sapere cosa succederà al mondo di The Walking Dead. La nuova serie World Beyond su Amazon Prime Video sarebbe stata perfetta per la carta stampata e non è certo da escludere qualche apertura (magari con cast creativi differenti e la direzione dello stesso Kirkman) nel prossimo futuro, viste e pressioni che Image Comics credo stia facendo a riguardo.
Ma fumetti come Fire Power Preludio sono così piacevoli e ben realizzati (soprattutto per gli occhi) da allontanare per un (bel) po’ certi pensieri.
L’edizione cartonata di saldaPress è sempre perfetta, per formato e pregio dell’edizione, con numerose lavorazioni in rilievo sulal copertina e una grande qualità. Esce il 22 ottobre 2020 in tre edizioni: regular, variant cover limitata e variant cover slipcase ultra limited con autografo di Kirkman.
Viene presentato come Fire Power Preludio Vol. 1, cosa assolutamente condivisibile, anche se ufficialmente il Volume 1 (che conterrà il numero #1 della serie così secondo la numerazione americana) arriverà in Italia verso aprile/maggio del 2021 con la dicitura Volume 2. Non che faccia poi tanta differenza.
Insomma, c’era bisogno di aria nuova, dato che il puzzo degli zombi ormai era arrivato fin sulla Luna, e Fire Power Preludio può essere un ottimo punto di ripartenza, magari non originalissimo, ma moderno e appassionante nonostante il rispetto delle regole di un genere immortale e che potrebbe vedere nuovo lustro con il film Marvel Shang Chi and The Legend of the Ten Rings (previsto per maggio 2021 con protagonista Simu Liu).
E ora concentratevi, percepite la forza sui palmi delle vostre mani, incanalate il Chi e…
…HADOKEN!!!
- Robert Kirkman, fresco, prende il genere Arti Marziali" e lo adatta ai tempi moderni; non originalissimo ma efficace
- Fresco, dinamico, senza una battuta fuori posto
- Disegnato in maniera eccellente da Chris Samnee
- Coinvolgente e veloce, con una trama che si presuppone molto avvincente anche per il futuro
- A tratti ricorda lo stile di Invincible
- Ci sono tutti gli elementi classici di questo tipo di storie; non brillerà per particolare originalità, ma fila liscio senza problemi.
- Difficile trovare qualche difetto, forse l'assenza di qualche editoriale o approfondimento dell'autore stesso
- Non è un vero difetto: ma si percepisce che il fumetto è creato con l'intento di essere trasposto in serie tv.