Ray Fisher ha accusato la Warner Bros. di minimizzare gli abusi subiti sul set di Justice League, dopo il comunicato della casa di produzione.
Ray Fisher ha denunciato i comportamenti abusivi da parte di Joss Whedon in Justice League, ed ha sottolineato come sia stato vittima di situazioni tossiche sul set del film. La Warner Bros. negli ultimi giorni ha risposto con un comunicato, che però non è affatto piaciuto all’attore.
La casa di produzione ha dichiarato che WarnerMedia, dopo che Fisher si era lamentato sul set, aveva avviato un’investigazione interna. Ma l’attore, non contento, aveva chiesto l’intervento di un investigatore terzo con cui si è rifiutato successivamente di parlare. Fisher quindi non sarebbe riuscito a provare le sue accuse.
L’attore ha quindi risposto con un post su Twitter dichiarando:
La Warner Bros. ha deciso di indebolire le accuse di tossicità ed abusi che io ed altri abbiamo riportato agli addetti alle risorse umane. Mi hanno descritto come un attore che aveva delle divergenze creative. Hanno fallito.
Resta quindi un alone di mistero che aleggia sulla questione, considerando che le gravi accuse mosse da Fisher, interprete di Cyborg in Justice League, sono state descritte dalla Warner Bros. come preoccupazioni dell’attore per il suo personaggio.