Lo scorso 8 Giugno è arrivata su Sky il family drama dalle tinte thriller MotherFatherSon. Otto episodi che ci accompagneranno per quattro settimane. Non avete ancora iniziato a vederla? Siete incerti se andare avanti? Proviamo a darvi una mano!
Segreti, avidità, “panni sporchi” da lavare in casa sono gli ingredienti principali di MotherFatherSon, miniserie creata dallo scrittore Tom Rob Smith e con protagonista Richard Gere, al suo debutto televisivo nei panni di un protagonista dopo 30 anni dal suo ultimo ruolo in TV.
La miniserie ha fatto il suo debutto in Italia grazie a Sky, ma è una creazione di BBC Studios ed ha fatto il suo ingresso nella televisione inglese lo scorso anno. Protagonista della storia è la famiglia Finch, con a capo il grande magnate Max Finch (Richard Gere), uomo risoluto, complesso ed enigmatico. Un uomo che ha creato il proprio impero con la sua sola forza e che ha un potere politico talmente tanto intenso da poter manovrare a suo piacimento molti potenti; ma questo lo rende anche un bersaglio facile per qualsiasi scandalo.
La miniserie ha fatto il suo debutto in Italia grazie a Sky
Ecco perché Max, nel momento in cui inizia a trovarsi costretto a dover prendere in considerazione l’idea di affidare il suo impero a suo figlio Cadeen, si trova di fronte un muro di incomprensioni ed incertezze distruttive. Cadeen, infatti, cresciuto da sempre all’ombra del padre, non è mai stato in grado di reggere il confronto con l’uomo. Si è sempre sentito inferiore alle aspettative riversate su di lui, conducendolo verso una spirale di autodistruzione che, ore come ora, minaccia di distruggere tutto ciò che Max ha costruito in una vita intera.
Dall’altra parte troviamo Kathryn, madre di Cadeen ed ex-moglie di Max, che dopo la fine del matrimonio ha deciso di allontanarsi il più possibile dalla famiglia, incapace di reggere lei stessa per prima la pressione. Ma in un momento così complesso, dove la dinastia e il patrimonio dei Finch, nonché il loro buon nome, sembra essere fortemente compromesso, la donna sarà costretta a fare un passo dietro, fare affidamento su tutte le sue forze e raccogliere le redini della situazione.
I primi due episodi di MotherFatherSon sono arrivati su Sky l’8 Giugno.
La serie ci accompagnerà nel corso di quattro settimane, quindi dall’8 Giugno fino al 29 Giugno. Attualmente la programmazione ha messo in onda i primi quattro episodi, ovviamente recuperabili su NowTV. Siete indecisi se immergervi in questa visione o se proseguirla?
Proviamo a darvi qualche valida motivazione per farlo!
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Storie di vita quotidiana
Per quanto gli scenari possano sembrarci lontani dalla nostra realtà, MotherFatherSon (in quanto family drama) sa riflettere e far riflettere decisamente di più su quelle che sono le classifiche dinamiche che si vengono a creare tra genitori e figli.
Crescere senza una figura genitoriale o all’ombra di un genitore dispotico. Crescere in un contesto dove non si riesce a vivere con certe aspettative da parte della propria famiglia e temere costantemente di deluderle. O ancora, crescere con su le spalle un cognome troppo importante, un destino già segnato e sul quale non possiamo mettere bocca. Non essere padroni delle proprie scelte ma doversi adattare a quelle degli altri.
Questo genere di tematiche e situazioni sono all’ordine del giorno, soprattutto in determinati ceti, ma non solo. È facile rispecchiarsi all’interno del dramma famigliare che la famiglia Finch si trova a vivere.
Due ex che non si ricordano neanche più perché si sono lasciata. La muta freddezza di alcuni sentimenti. L’essere completamente accecati dalla sete di potere e dai propri scopi. O ancora, l’incapacità di stabilire un dialogo. La paura di fallire come genitore e non essere abbastanza come figlio.
Questo tipo di situazioni intrecciano la trama di MotherFatherSon e fanno incontrare questi tre personaggi apparentemente diversi che, nella loro imperfezione e complessità, sono comunque una famiglia.
Contaminazione di genere
Il potenziale esercitato da questa serie e che potrebbe spingervi a vederla, arrivando fino alla fine, non sta unicamente all’interno dei suoi personaggi o nei loro intrecci, ma anche nel modo in cui la trama principale del family drama si mescola perfettamente alle tinte di un thriller più sottile.
Come abbiamo detto, showrunner della serie TV è Tom Rob Smith, il quale con i thriller ha stretto un lungo sodalizio nella letteratura. Tom Rob Smith non è solo showrunner e sceneggiatore (tra alcuni dei suoi lavoro ci sono anche American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace), ma anche scrittore di famosi gialli, come per esempio The Child 44.
Rob Smith ci porta a condurre un viaggio dove il rancore, l’odio e l’infelicità possono essere delle armi assai più potenti del potere stesso e che, la follia e la depressione, possono portare l’essere umano a gesti irripetibili.
La serie si apre con la sparizione di una ragazzina, la quale tornerà più e più volte a tormentare i personaggi, fino a quando tutti i nodi non saranno venuti al pettine. Cosa c’entra la sparizione di questa ragazzina, che apre proprio la serie TV, con tutto il resto?
Più di quanto avreste mai immaginato!
Un grande cast
Uno dei maggiori punti a favore di MotherFatherSon è sicuramente il suo grande cast, capeggiato senza ombra di dubbio da Richard Gere ed egregiamente seguito da Helen McCrory, per tanti di noi conosciuta come “zia Polly”.
In primo luogo Richard Gere, nel suo primo ruolo da protagonista in una Serie Tv, torna sul piccolo schermo dopo oltre 30 anni per interpretare Max Finch, un magnate dei media con forti agganci politici che si è fatto da solo, con quella fame rapace tipica di molti self-made man, pronto a passare sopra tutto e tutti, abituato a giocare sporco e a non rispettare le regole, narcisista ed egocentrico, con un padre estremamente brutale alle spalle. Max Finch è la colonna portante di questa serie tv.
Il ruolo sembra essergli disegnato addosso
Il ruolo sembra essergli disegnato addosso. Una delle migliori interpretazioni dell’attore che tira fuori un grande carisma anche con pochi e semplici sguardi. Freddo e deciso ma, in fondo, anche lui umano. Ed il tutto sembra imprezziosirsi proprio grazie al rapporto con Helen McCrory, interprete di Kathryn, l’ex moglie di Max Finch.
Nata in una famiglia aristocratica e con una brillante carriera da giornalista. Sposa Max per assicurare la sua presenza al centro della scena politica e dei giochi di potere che gravitano attorno alla figura del marito, ma quando quest’ultimo le chiede il divorzio viene cacciata di casa e costretta a lasciarsi dietro il figlio Caden, che viene irrimediabilmente cambiato dalla guida del padre. Da allora vive un’esistenza semplice, lavorando come volontaria nei rifugi per senzatetto.
La McCrory è incredibile e suggestiva nella sua interpretazione magnetica
Il ritorno di Kathryn nella vita di Max e Cadeen, segna un nuovo cambio di rotta per lei. La McCrory è incredibile e suggestiva nella sua interpretazione magnetica. Dalla rottura passa alla forza, dagli urli di una madre che ha paura di aver sbagliato tutto, agli sguardi algidi di una donna tutta di un pezzo che sa di non poter crollare e dover affrontare il peso di tutto quanto sulle proprie spalle per non affondare assieme alla propria famiglia.
Gere e McCrory sono in perfetta sintonia. Riescono a creare sul piccolo schermo una grande alchimia, rapendo letteralmente gli spettatori nei loro faccia a faccia.