La recensione di Space Force per portarvi alla scoperta della nuova e divertente comedy di Netflix creata dalle menti di Steve Carell e Greg Daniels, che tornano a collaborare insieme dopo The Office. Dal 29 Maggio la prima stagione è disponibile su Netflix.
Ironica. Scorretta. Paradossale ma drammaticamente realistica. La recensione di Space Force, la nuova workplace comedy di Netflix creata da Greg Daniels e con protagonista Steve Carell nei panni dell’assurdo generale Mark R. Naird, incaricato di creare un nuovo ramo di forze armate con l’obiettivo di arrivare sulla luna e colonizzarla entro il 2024, appunto la Space Force.
Ovviamente Space Force combina dentro di sé lo humor della scrittura di Daniels con quella che è l’incredibile capacità interpretativa di Steve Carell che, in un ritorno alle origini, sembra quasi riabbracciare nuovamente il suo iconico personaggio Michael Scott nell’intramontabile The Office.
A differenza di Michael, Mark Naird è decisamente un personaggio più puro
A differenza di Michael, il cui umorismo fuori luogo svettava su tutto, capace di far sentire tutti a disagio; Mark Naird è decisamente un personaggio più puro. Il suo umorismo, più elegante (e qui forse è dettato anche dalla mancanza di una penna affilata come quella di Rick Gervais) è dettato più da una forma di difesa piuttosto che da una di attacco. Si trova in balia degli eventi e cerca di affrontare una situazione più grande delle sue competenze, provando disperatamente a non perdere la calma, ad essere un punto di appiglio per tutti, mantenendo una posizione neutrale ma comunque fiera. Impossibile essere fragili in questo ambiente; sebbene, più la serie andrà avanti e più vedremo Mark cedere a poco a poco.
Così come la maggior parte degli uomini cresciuti nella disciplina militare, Mark crede fortemente nel compito che gli è stato affidato. Parliamoci chiaro: un compito destinato a fallire su tutta la linea.
Chi mai sognerebbe di colonizzare la luna, creare delle forze armate, munizioni e armi a non finire, una squadra d’attacco da far stabilire sulla luna credendo di aver più diritto degli altri per merito del famoso allunaggio? Oh, Donald Trump!
Eh già, Space Force non è frutto di pura fantasia e umorismo. Se così fosse la serie farebbe ridere e nulla di più. No, Space Force si basa sull’imbarazzante ideologia di un “Presidente” completamente fuori dalla sua carica che crede davvero di avere diritto, più degli altri, a dominare la luna con la forza. E la serie TV di Carell e Daniels, senza neanche sforzarsi troppo, non fa altro che riportare eventi reali in una chiave più da fiction, ma con un concetto di realismo ben preciso e capace di rendere il tutto ancora più grottesco e inquietante.
il giorno del lancio del trailer della serie, è stato anche annunciato il lancio dello SpaceX Crew Dragon
A questo aggiungetevi anche che il giorno del lancio del trailer della serie, è stato anche annunciato il lancio dello SpaceX Crew Dragon, il cui lancio si sarebbe dovuto tenere lo scorso Mercoledì 27 Maggio, per poi essere rimandato al Sabato successivo a causa delle condizioni climatiche. Segnatevi bene in testa questo evento, perché le similitudini tra realtà e finzione ritorneranno, solo che nel caso di Space Force non è certo il buon senso e la lungimiranza a vincere, quanto più un forte senso di inadeguatezza e incompetenza.
Il Mark Naird di Carell rappresenta, in tutto e per tutto, il cittadino militare americano disposto a tutto per amore della sua patria, anche ad andare incontro ad una follia che sembra essere più un capriccio che un reale obiettivo da perseguire. Impacchettata valigie e famiglia – dove spicca una fantastica Lisa Kudrow nei panni di Maggie, la moglie galeotta di Mark – e parte, fin da subito, alla volta del Colorado dove inizierà la sua nuova vita alla base dello Space Force. Una base composta da strampalati cadetti e militari, ma da altrettanto strampalati scienziati.
Da una parte troviamo il desiderio della battaglia, della guerra. Il pericolo sempre in agguato rappresentato dai russi e dai cinesi che, guarda caso, sono sempre un passo avanti rispetto agli Americani a livello di scienza e tecnologia.
Una guerra fredda che imperterrita viene combattuta a suon di tecnologia, innovazioni e grandi traguardi. O almeno così credono.
Dall’altra parte, ovviamente, abbiamo il cuore pulsante della scienza, guidato dal dottor Adrian Mallory (John Malkovich). Quella che lavora e combatte ogni giorno si per raggiungere traguardi significativi per l’uomo, ma di certo non per trasformare la superficie lunare come un campo di battaglia, ma che invece ancora riesce a sorprendersi della bellezza e maestosità dell’universo.
Accanto a loro ruotano un’altra serie di personaggi assurdi e ben scritti, sebbene il lavoro di approfondimento di caratterizzazione sia volutamente un po’ approssimativo sui secondari, lasciando il focus principale su Mark. Tra questi troviamo l’esasperante Fuck Tony (Ben Schwartz), il social media director della Space Force che è il primo di una lunga lista di incompetenti; l’indecifrabile Dr. Chen Kaifang (Jimmy O. Yang) o l’imbranato generale Brad Gregory (Don Lake) e il generale dell’Air Force Kick Grabaston (Noah Emmerich) il cui scopo è quello di screditare, sminuire e mettere in costante imbarazzo Mark.
Space Force parte da un reale progetto nato dalla “mente” dell’attuale Presidente degli Stati Uniti
Nella sua comicità, a tratti più piccata e critica, a tratti più sempliciotta, Space Force parte da un reale progetto nato dalla “mente” dell’attuale Presidente degli Stati Uniti e lo trasforma in un delirio divertente ma angosciante; ed infatti, se avete un minimo di attuale contesto storico, le freddure verrano capite anche fin troppo facilmente, ma senza per questo perdere di efficacia. E così facendo basa tutta la sua struttura su una serie di luoghi comuni, qui pro quo, esercitazioni, simulazioni, situazioni al limite dell’assurdo tra Capi di Stato, Generali, infantili rivalità e dialoghi esilaranti ma che drammaticamente ammiccano ad una realtà che, come sempre, supera di gran lunga la fantasia. Del resto, qui ci troviamo in pieno territorio di satira.
Potremmo dire senza peli sulla lingua che Space Force è la fiera dell’incompetenza.
Una comedy che si basa sul lavoro svolto – male – di figure professionali entro le quali dovremmo affidare le nostre grandi scoperte, le nostre vite (o meglio, gli americani dovrebbero affidare le loro vite). Personaggi un po’ allo sbaraglio, che provano con tutto se stessi a ricostruire un’immagine di facciata costruita, però, sul nulla, cercando di esaudire i capricci di un “Presidente bambino” il cui nome e volto non viene mai svelato, ma con il quale i personaggi interagisco, per esempio, attraverso semplici e mirati sms che ci danno subito un’idea molto molto chiara, anche troppo.
In conclusione della recensione di Space Force, possiamo dire che ci appare come una serie con un lavoro approfondito di scrittura che si trova costantemente a confronto con la realtà; parte proprio dalla realtà e non deve neanche sforzarsi più di tanto per farlo sembrare surreale.
Non mancano alcune contraddizioni di scrittura, cambi di programma in corsa, qualche allentamento del ritmo nel corso dei suoi 10 episodi, ma il tutto è perdonabile e, alla fine della giostra, parliamo comunque di un prodotto che riesce perfetta a coinvolgere, intrattenere e divertire, regalandoci una delle migliori interpretazioni di Steve Carell.