Dopo anni di tentativi, l’FBI è riuscita a violare il sistema di sicurezza di un iPhone, ma l’Agenzia lamenta l’ostracismo di Apple.
A comunicarlo sono stati il Procuratore Generale William Barr e il direttore dell’FBI Christopher Wray, i quali hanno segnalato vittoriosamente che l’intelligence sia finalmente riuscita a decriptare il cellulare di Mohammed Saeed Alshamrani, terrorista affiliato ad al-Qaida.
I tentativi di penetrare nei device dell’attentatore andavano avanti dal dicembre 2019, ovvero da quando il criminale aveva dato vita a una sparatoria nella stazione aeronavale di Pensacola, uccidendo tre persone.
Non riuscendo a ottenere l’aiuto desiderato da Apple, gli agenti hanno impiegato mesi per accedere ai dati del terrorista, un lasso di tempo che ha permesso agli eventuali complici di cancellare le tracce del loro operato.
I funzionari pubblici sono già sommersi con cose importanti da fare per proteggere gli americani – e devono lavorare duramente per superare una pandemia, con tutti i rischi e le insidie che ne derivano – e hanno dovuto spendere tutto questo tempo solo per accedere a delle prove per le quali avevamo ottenuto un mandato mesi fa.
ha dichiarato Wray, rimproverando Apple.
In seguito all’attentato, Apple aveva in effetti messo a disposizione degli investigatori i dati iCloud di Alshamrani, ma si era categoricamente rifiutata di dare una mano ad aggirare la crittografia dei sistemi iOS.
La decisione di Apple ha conseguenze pericolose per la sicurezza pubblica e nazionale ed è, a mio giudizio, inaccettabile. Il desiderio di Apple di garantire privacy ai propri clienti è comprensibile, ma non a tutti i costi.
Non ci sono motivi per cui aziende come Apple non possano progettare i loro prodotti e le loro app in modo da permettere accessi dettati dalla corte da parte delle forze dell’ordine, pur mantenendo standard molto alti di sicurezza digitale. Non dovrebbero essere gli aziendali a determinare quale sia il punto di equilibrio accettabile [tra privacy e sicurezza].
ha rincarato Barr.
Nonostante l’FBI sia riuscita nei suoi intenti, Wray si è trovato ad ammettere che il trucco adoperato per violare l’iPhone di Alshamrani non sia in grado di risolvere il problema della crittografia Apple. La strategia applicata si dimostra infatti utile solamente in un numero limitato di casi.
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