E se il male avesse la forma di un bambino innocente? Dal 28 Marzo The Prodigy – Il figlio del male porta al cinema la risposta a questa domanda. Ma se vi dicessimo che la realtà, come spesso accade, supera la fantasia e che la pagine di cronaca nera sono zeppe di bambini “figli del male”?
Bambini e male sono un contrasto per antonomasia, eppure nel cinema horror non è raro vedere l’innocenza dell’infanzia essere accostata al maligno.
Ci basta anche solo pensare ad alcuni simboli come le gemelline Grady di Shining, Gage Creed in Pet Sematary o i bambini di Village of the Damned; ed ancora possiamo pensare alla versione infantile dei grandi mostri sacri e serial killer, come per esempio Michael Myers in Halloween.
Uno dei più grandi bambini maligni del cinema è Damien di Omen – Il Presagio, pellicola del 1976 diretta da Richard Donner che ha come protagonista proprio il figlio del diavolo. E di figli “del demonio” ne abbiamo visti molti in sala, come il classico di Roman Polanski Rosmery’s Baby o Carrie – Lo Sguardo di Satana di Brian De Palma.
Il cinema horror è pieno di questi graziosi e innocenti ragazzini, pronti a sgozzarti, trucidarti e soffocarti quando meno te l’aspetti. E parlando di figli del male, dal 28 Marzo al cinema conosceremo anche Miles in The Prodigy – Il figlio del male, bambino dotato di un’incredibile intelligenza e affetto da eterocromia, ma che in realtà nasconde dentro di sé un segreto ben più grande, mostrandosi un bambino molto diverso rispetto ai suoi coetanei.
La storia di The Prodigy – Il Figlio del Male, diretto dal regista Nicholas McCarthy, affonda le sue radici su un territorio non del tutto esplorato al cinema. Il male può avere varie forme e, spesso, non c’è del tutto bisogno di “scomodare” Lucifero in persona per trovarsi di fronte al vero e proprio male incarnato.
Per quanto difficile possa essere credere che un bambino innocente possa compiere degli atti crudeli come tortura ed omicidio, vi assicuro che il cinema può solo impallidire di fronte alla drammaticità di alcuni fatti reali di cronaca che negli anni si sono susseguiti.
Del resto il male, in qualsiasi sua forma, deve pur nascere da qualcosa. Avevo un insegnate che per spiegare le sfumature della mente umana aveva la foto di un bambino su una cattedra. Un bambino carino, dagli occhi vispi ed espressione innocente. Uno di quei bambini che, come tanti, non farebbero del male ad una mosca. Quel bambino era Adolf Hitler. Si, lo stesso Hitler che ha causato la morte di milioni e milioni di esseri umani, senza far alcuna distinzione tra uomini e donne, anziani o bambini.
Se è già difficile concepire il male più feroce compiuto dalla mano di un adulto, pensare che un bambino possa essere lo strumento del male ci sembra davvero qualcosa di assurdo e poco credibile. Eppure ci sono casi su casi dove l’ingegno e la ferocia di alcuni bambini – molti dal background difficile e dalle storie familiari davvero borderline – supera qualsiasi immaginazione, facendo letteralmente accapponare la pelle.
Forse è per questo che il cinema non è ancora del tutto riuscito ad approfondire questo argomento scomodo. Eppure, come dicevo, vi assicuro che non pochi sono i casi di bambini ed adolescenti che si sono macchiati le mani di sangue, uccidendo, avvelenando e violentando, invece che giocare con le bambole o le macchine.
Avete ancora qualche dubbio? Ecco cinque esempi che vi faranno ricredere!
Graham Young, 14 anni
A quanti, da bambini, piaceva giocare al piccolo chimico? A Graham Young, adolescente degli anni sessanta, davvero tanto. Oserei dire troppo!
Graham adorava sperimentare e giocare coi veleni fin dalla più tenere età. Inizialmente erano gli animali le sue vittime predestinate, ma poi iniziò a volere di più, aumentando i dosaggi e cercando di capire come un veleno agisce sul corpo umano.
La prima vittima della mente malata di Graham, che nella sua cameretta aveva i poster di Hawley Crippen e Adolf Hitler, è stata la sua matrigna. Successivamente l’amara sorte è toccata ad altre due persone. Graham sperimentava metodi per uccidere senza sporcarsi le mani, sbarazzandosi in fretta del cadere senza sollevare sospetti.
Un anno dopo gli omicidi è stato però arrestato e condannato a 15 anni in un istituto psichiatrico dal quale è uscito 9 anni dopo. Graham è stato dichiarato sano di mente… almeno fino a quando non ha ricominciato ad avvelenare altre vittime ignare, questa volta però senza ucciderle. Fu arrestato nuovamente nel 1971 e morì nella sua cella all’età di 42 anni, nel 1990.
- Approfondisci: Graham Frederick Young (wikipedia.it)
Eric Smith, 13 anni
Il caso di Eric Smith, avvenuto nel 1993, quindi neanche troppo tempo fa, è uno dei più pesanti ed angoscianti.
A causa del suo colore di capelli, delle lentiggini e gli occhiali, Eric è stato da sempre preso in giro e bullizzato. Arrivato a 13 anni, il ragazzino aveva dentro di sé tanta rabbia repressa da esplodere con una furia omicida devastante. Vittima innocente della rabbia di Eric è stato Derrick Robie, un bambino di solo quattro anni che Eric attirò nel bosco con l’intento di strangolarlo.
Purtroppo per Derrick, però, Eric non riuscì ad ucciderlo subito. Inferocendosi ancora di più, Eric colpì il bambino con una pietra, poi prese il ramo di un albero per abusare del corpo del bambino, e alla fine decise di mettere fine alle sue sofferenze fracassandogli del tutto il cranio.
Il corpo di Derrick venne ritrovato dopo poche ore ed Eric venne subito accusato. Il ragazzino venne condannato al carcere minorile, nel quale ha scontato la sua pena fino al raggiungimento della maggiore età, per poi essere trasferito in un carcere di massima sicurezza.
- Approfondisci: Eric Smith (wikipedia.it)
Mary Bell, 11 anni
La sofferenza genere altra sofferenza è la vera “colpa” di Mary Bell è quella di essere nata nella famiglia sbagliata, senza una reale percezione di bene o male.
O, più semplicemente, con una tale rabbia dentro e bisogno disperato di essere amata, da sfogare tutta la sua sofferenza nell’omicidio.
Nata nel 1957 in una zona molto malfamata della periferia di Newcastle, da una prostituta, Mary Bell ha iniziato ad essere abusata e violenta dall’età di quattro anni sia dalla madre che da i clienti di quest’ultima. Non ha mai conosciuto veramente amore e si è ritrovata a fare fin da subito i conti con un mondo sporco e cattivo. La madre di Mary non ha mai dato nessuno segno d’affetto alla figlia, anzi ha fatto di tutto per farla soffrire sempre di più, a volte tentando addirittura di ucciderla.
Inevitabile come questo e molto altro vennero incanalati in una spirale di violenza che portarono la bambina, alla vigilia del suo undicesimo compleanno, a mietere la prima vittima: Martin Brown, un bambino di 4 anni. Mary uccide Martin strangolandolo ma, pentendosi poco dopo, andò alla polizia a raccontare tutto. Voi credereste mai ad una bambina di 11 anni che dice di aver ucciso un bimbo di 4 anni? La polizia no e Mary, ancora più carica di frustrazione, poco tempo dopo uccise un altro bambino, Brian Howe di 3 anni.
Questa volta Mary venne aiutata da un’amichetta e dopo aver nascosto il corpo nel bosco, ritornò dopo qualche ora sul luogo del delitto dove incise una “M” sullo stomaco del bambino, gli recise i genitali e strappò una ciocca di capelli come trofeo.
Questa volta Mary Bell venne davvero ritenuta responsabile dell’omicidio, riconoscendola anche artefice di quello precedente. Venne ricoverata in un ospedale psichiatrico e successivamente incarcerata per 12 anni.
- Approfondisci: Mary Bell (wikipedia.it)
Jon Venables e Robert Thompson, 10 anni
Simile alla storia di Mary Bell c’è quella di Jon Venables e Robert Thompson, entrambi assassini di soli dieci anni, entrambi abusati dalle rispettive famiglie.
Questo forse è uno dei casi più famosi tra gli eventi di cronaca, conosciuto per lo più come “L’omicidio di James Bulger“.
Il fatto venne commesso il 12 febbraio 1993 a Liverpool, nel centro commerciale di New Strand a Bootle. James Bulger era un bambino di 2 anni che quel giorno si trovava al centro commerciale con la mamma Denise. Anche Jon e Robert, dopo aver marinato la scuola, si trovavano nel centro commerciale, dove avevano rubato qualche dolciume e giocattolo. Approfittando di un momento di distrazione di Denise, i due riescono a farsi seguire dal piccolo James, conducendolo lungo la linea ferroviaria a Walton. Il tutto è nato come un semplice gioco, ma in poco tempo i bambini hanno perso del tutto la testa, abusando, massacrando e torturando il piccolo bambino.
James venne prima colpito con dei mattoni e poi con una sbarra di ferro trovata sulla ferrovia. Dopo di ché iniziarono a prenderlo a calci, a tal punto da lasciare la forma della scarpa sul volto. Poi iniziarono a molestarlo sessualmente. Alla fine decisero di abbandonarlo sui binari, ancora vivo, ma coprendogli la testa con dei sassi per simulare un incidente. E, purtroppo, i bambini “furono fortunati”, perché poco dopo che si allontanarono proprio di lì passò un treno che tranciò in due il piccolo James.
Robert Thompson e Jon Venables furono arrestati dieci giorni dopo e condannati ad otto anni di prigione.
- Approfondisci: Omicidio di James Bulger (wikipedia.it)
Amarjeet Sada, 8 anni
L’ultimo piccolo killer della nostra lista è anche quello più giovane e, forse, inquietante.
Amarjeet Sada è soprattutto famoso per il suo interrogatorio dove rise per tutto il tempo, divertito e soddisfatto per quanto compiuto, chiedendo agli agenti di portargli qualche biscotto.
Il bambino inizia la sua “carriera” da killer uccidendo la sorellina più piccola e la cuginetta. Genitori e zii, per paura dell’opinione pubblica e del polverone che avrebbero sollevato, decisero di mascherare il tutto affermando che si era solo trattato di un tragico incidente. Ma la sera del 2 Gennaio 2007, un anno dopo la morte delle due bimbe, una mamma denuncia la scomparsa della sua piccola di soli 6 mesi.
Dopo alcune ricerche, i sospetti ricaddero proprio su Amarjeet Sada, ritenuto da sempre dai vicini un bambino strano e troppo aggressivo.
Il bambino non si fece assolutamente intimorire dagli adulti, ma anzi decise di mostrare tutto orgoglioso la sua “piccola marachella”. Il corpicino della bambina era stato portato in un campo poco distante dalla città, dove successivamente era stata sepolta viva in una buca profonda e poi coperta dall’erba. Purtroppo una volta arrivati, la bambina era già morta soffocata.
Dopo essere stato prelevato e interrogato dalla polizia, il bambino è stato trasferito in una struttura psichiatrica dove è emerso un latente disturbo di condotta: Amarjeet non solo non sa distinguere il bene dal male, ma trae anche piacere nell’infliggere dolore.