Cosa succede dopo la morte? A questa domanda che l’uomo si pone da sempre tentano di dare una risposta cinque studenti di medicina nell’horror Flatliners – Linea mortale. E sarà poco rassicurante.
Da quando è apparso sulla Terra l’uomo non ha fatto che porsi domande. Nel corso dei secoli grazie alla curiosità e allo studio è riuscito a risolvere molti misteri che lo cercando. Ma alcune domande restano ancora irrisolte. Tra queste forse la più affascinante e probabilmente la più spaventosa è: cosa succede dopo la morte?
Senza entrare in un discorso religioso, che risulterebbe anche fuori luogo, la domanda sul fatto se esista o meno vita dopo la morte ha da sempre affascinato gli scienziati. Ed ovviamente il cinema. Nel corso della storia della settima arte molti sono stati i film che hanno tentato in qualche modo di dare una risposta. Con i risultati o teorie più disparate.
Tra le pellicole che hanno trattato l’argomento difficile non citare Linea mortale (Flatliners), film del 1990 diretto da Joel Schumacher. Protagonisti della pellicola un gruppo di studenti universitari che decide di dare vita ad un esperimento tanto pericolo quanto controverso: provocare la morte con dei medicinali per poi essere resuscitati, in modo così da raccontare la propria esperienza. Protagonisti del film erano un gruppo di giovani star di Hollywood: Kiefer Sutherland, Julia Roberts, Kevin Bacon, William Baldwin ed Oliver Platt.
A distanza di quasi 30 anni, il regista Niels Arden Oplev (Uomini che odiano le donne) riprende gli esperimenti di Schumacher in quello che può essere considerato un sequel/reboot. Protagonisti del film, oggi come allora, un gruppo di giovani star guidati da Ellen Page. Al suo fianco troviamo Diego Luna, Nina Dobrev, James Norton e Kiersey Clemons, a cui si aggiunge Kiefer Sutherland che riprende il ruolo di Nelson Wright.
Courtney, Ray, Marlo, Jamie e Sophia sono cinque brillanti studenti di medicina. Nonostante la grande competizione che vi è tra di loro, sono un gruppo molto unito. Una competizione che spingerà Courtney a dare sfogo alla sua sfrenata ambizione e a voler compiere una ricerca tanto audace quanto pericolosa. Uno studio del cervello ai limiti della fantascienza. La studentessa infatti vuole sperimentare su di sé un esperienza di morte, in modo così da vedere cosa c’è dall’altra parte.
Courtney riesce a convincere i suoi compagni di studi a partecipare con lei al folle esperimento. Usando un’ala inutilizzata dell’ospedale, si farà fermare il cuore e riportare in vita dopo un minuto, in modo da non subire danni celebrali. Un “risveglio” che avrà su di lei degli effetti incredibili. Ma ben presto i futuri medici scopriranno di aver aperto una porta pericolosa. Inizieranno infatti ad essere tormentati da inquietanti allucinazioni visive ed uditive. Riusciranno a chiudere il pericoloso passaggio che hanno aperto?
Come ogni horror/thriller che si rispetti Flatliners – Linea mortale inizia nel più calmo dei modi possibili. In questo caso due sorelle spensierate in macchina. Ma neanche il tempo di realizzare chi siano i personaggi e dove stiamo andando che arriva la tragedia che darà in qualche modo il via al tutto. Con un salto temporale di 9 anni ritroviamo la protagonista intenta fare il suo lavoro nell’ospedale in cui si sta specializzando e dove sembra andare tutto normalmente. Dalla competizione con i suoi compagni di corso, allo stress dovuti al lavoro di medico.
Finché non iniziano giungerle segnali che le facciano pensare possa esserci un modo per entrare in contatto con i morti e l’aldilà. E qui iniziano i primi problemi del film, poiché tali segnali saranno così brevi e poco incisivi da non giustificare del tutto l’ossessione di Courtney per l’aldilà e le esperienze connesse con la morte.
Il personaggio interpretato da Ellen Page vuole a tutti i costi documentare cosa succede dopo la morte, vuole vedere se esiste un aldilà con i propri occhi. Uno spunto più che interessante per un horror. Il problema non è tanto la motivazione che la spinge a seguire l’esperimento, quanto i flebili indizi che la possano anche solo minimamente far pensare che possa esserci un aldilà. In sostanza il movente per compiere tale esperienza troppo flebile. E nasconderla dietro alla mera curiosità non è abbastanza.
Il problema è che gli indizi che possa esserci vita dopo la morte e il movente che spingono la protagonista a voler fare l’esperimento sono troppo flebili.
Come non è abbastanza il tempo dedicato ai vari personaggi e alle loro visioni angoscianti dopo l’esperienza di morte. Purtroppo Oplev si limita a farci vedere solo pochi momenti degli effetti collaterali indesiderati dell’esperimento sui vari personaggi. Lasciando troppo spazio a dialoghi e momenti morti. Non osa quanto dovrebbe e ci si aspetterebbe.
Ed è un vero peccato perché di certo la tensione e l’adrenalina non mancano. I momenti horror sono ben costruiti, angoscianti e pieni di suspance. Il regista è abile anche ad usare il vedo/non vedo, riuscendo a creare situazioni ansiogene. Il classico salto sulla sedia non si farà attendere.
Non mancano tensione ed adrenalina. I momenti horror sono ben costruiti, angoscianti e pieni di suspance.
Flatliners – Linea mortale riesce ad intrattenere e a catturare lo spettatore, dandogli una buona dose di adrenalina e di argomenti intriganti. Le quasi due ore di film scorrono quasi senza accorgersene, anche grazie al pizzico di ironia che ben si amalgama con la storia.
Purtroppo il film ha nella confusa sceneggiatura di Ben Ripley il suo punto debole. Con il passare dei minuti quello che si evince è che la storia non riesce a trovare una sua identità. Oscilla tra l’horror più puro, con i classici momenti in cui l’assassino è sempre dietro la vittima, passando per l’horror paranormale, con i classici corridoi bui e presenze inquietanti, fino a giungere al thriller psicologico. È proprio questa sua triplice e caotica natura che lo fa inciampare su sé stesso.
Punto debole del film è la confusa sceneggiatura di Ben Ripley. Il film oscilla tra l’horror puro, l’horror paranormale e il thriller psicologico, senza trovare equilibrio.
Inoltre di certo non aiuta una risoluzione fin troppo banale e scontata del mistero che avvolge l’esperimento e i suoi effetti collaterali. La conclusione della storia lascia molto a desiderare, l’amaro in bocca è consistente. È troppo taralucci e vino. Ed è un peccato visto che la vicenda era iniziata in maniera quantomeno interessante e che si era svolta in modo tutto sommato convincente.
Flatliners – Linea mortale è il classico film che convince a metà. Da una parte delude perché non spinge sull’acceleratore, lasciando talaltro in sospeso argomenti appena accennati che avrebbero meritato maggiore approfondimento, ma convince per quanto riguarda la messa in scena, l’adrenalina e la suspance.
Flatliners – Linea mortale sarà a cinema dal 23 novembre.