YouTube introduce la ricerca AI con carosello interattivo: sarà l’inizio della fine per i creator?
YouTube testa la ricerca AI con sintesi video generate da Gemini: meno clic, più risposte rapide, ma il futuro dei creator è a rischio?

Dopo aver rivoluzionato la ricerca web con l’intelligenza artificiale, Google porta la stessa logica su YouTube. Un nuovo carosello AI fa il suo debutto nella piattaforma video, per ora riservato agli abbonati YouTube Premium, ma destinato probabilmente a diventare la norma per tutti. Il test punta verso una direzione ben precisa: ridurre al minimo i clic e proporre risposte immediate e sintetiche, senza che l’utente debba guardare realmente un video. Una svolta che potrebbe avere impatti non banali sull’intero ecosistema della creator economy.
L’AI arriva in cima ai risultati di YouTube
Attivabile attraverso la pagina degli esperimenti di YouTube Premium, il nuovo carosello AI compare in cima alla pagina dei risultati per ricerche legate a shopping, viaggi e attività locali. Ad esempio, digitando “migliori spiagge delle Hawaii” o “cuffie con cancellazione del rumore”, l’utente visualizzerà una fila di anteprime video accompagnate da brevi riassunti generati dall’intelligenza artificiale. Questi testi spiegano il contenuto dei video in modo sintetico, suggerendo ciò che è più rilevante per la query digitata.
Questa dinamica potrebbe spingere gli utenti a non guardare i video, accontentandosi della descrizione sintetica. Se da un lato può sembrare un vantaggio per chi cerca risposte veloci, dall’altro rischia di danneggiare i creator. Meno visualizzazioni, meno interazioni, meno iscritti e meno guadagni. E questo proprio sui contenuti che Google utilizza per addestrare il suo modello AI, Gemini. Una dinamica che gli editori conoscono bene: l’introduzione di AI Overview ha prosciugato il traffico della maggior parte dei siti d’informazione, danneggiando anche istituzioni del calibro del New York Times e del Washington Post.
Il chatbot AI si espande a tutti
Contestualmente, Google sta estendendo a tutti gli utenti il suo chatbot video, precedentemente disponibile solo per i Premium. Questo strumento consente di porre domande su un video, ottenere suggerimenti di contenuti simili o approfondire concetti correlati. Una funzione potenzialmente utile, ma che sposta ulteriormente il controllo dell’esperienza utente dalle mani dei creator a quelle dell’algoritmo.
Secondo quanto dichiarato da Google, questi sono solo i primi passi. L’azienda ha confermato che nuove funzioni AI sono già in fase di sviluppo, con l’obiettivo (ufficiale) di “aiutare gli utenti a ottenere il massimo da YouTube”. Ma il sospetto che queste evoluzioni possano depotenziare il ruolo centrale dei video e dei loro autori è sempre più forte.
Quello che è certo è che, se seguirà la stessa traiettoria della ricerca Google, il carosello AI di YouTube non resterà a lungo una funzione opzionale. Come avvenuto con le AI Overviews, ci si aspetta un’espansione progressiva fino a coprire quasi tutte le query. E per la creator economy, l’era del “guarda il video per scoprire di più” potrebbe presto finire.


