Svelata la verità sugli animali di grandi dimensioni e sul cancro
Un nuovo importante studio avrebbe rivelato la verità sugli animali di grandi dimensioni e il cancro. Ecco che cosa c'è da sapere su questo argomento.

Un nuovo studio molto recente si è focalizzato su come gli animali di grandi dimensioni abbiano delle possibilità aggiuntive di sviluppare il gene del cancro. Questo prendendo in esame diverse specie. Secondo il parere di questi scienziati, infatti, tutti gli animali che risultano essere grandi e imponenti hanno un maggior numero di cellule e quindi avrebbero meno possibilità di ammalarsi. Questo però non è sempre stato verificato e per un periodo di tempo di limitato si è supposto persino il contrario, poiché più cellule può anche significare più possibilità di sviluppare la malattia.
Basti pensare a come i pappagalli siano inclini a sviluppare il cancro del rene mentre animali mastodontici non sono mai stati colpiti da nessuna patologia di alcun tipo. Negli anni ’70, un professore noto come Sir Richard Peto aveva individualizzato la predisposizione dei topi nei confronti dei tumori, mentre lo stesso non si poteva dire degli elefanti asiatici. Questo però è riuscito a portare a galla una verità che è stata poi riscontrata nel tempo, ovvero che più un animale risulta essere grande e più sarà alta la possibilità che lo stesso si ammali di cancro.

Gli animali di grandi dimensioni si ammalano di più: per quale motivo?
Secondo quanto dichiarato dagli scienziati, alcune specie di grandi dimensioni hanno probabilità aggiuntive di ammalarsi, in quanto le cellule riescono ad agire più velocemente essendo più numerose. In alcuni casi però, gli organismi si sono adattati facendo sì che entrino in gioco dei meccanismi in grado di migliorare il DNA e limitare i casi di malattia.
L’evoluzione potrebbe aver in qualche modo contribuito ad abbattere il rischio di sviluppare il cancro, anche se sono ancora in corso molti studi che riescano a verificare questa ipotesi. Ovviamente, anche lo stile di vita deve essere di un certo livello per cercare di escludere la malattia a priori.
Secondo quanto dichiarato dagli scienziati, inoltre, mammiferi e uccelli risultano essere più forti verso questa condizione cosa che, invece, non si può dire per rettili e anfibi. Non ci resta che attendere il proseguo di questi studi per capire in che modo bloccare questa malattia davvero insidiosa per tutti.