Quasi tutti invecchiando soffriremo d’insonnia. Il sonno sarà sempre meno e di qualità peggiore. Uno dei motivi del fenomeno dell’insonnia potrebbero essere i neuroni iperattivi. Ciò risulta da uno studio effettuato sui topi svolto dalla squadra di Luis de Lecea della Stanford University, negli Stati Uniti.

Dove si trovano questi neuroni? Esattamente nell’ipotalamo, un’area del cervello e hanno la funzione di produrre una proteina chiamata oressina o ipocretina. Essa è un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione del ritmo sonno-veglia. Se assente causa la narcolessia. Tale regolazione avviene nei topi e negli umani. Con l’invecchiamento il numero di tali neuroni diminuisce. Gli studiosi hanno rilevato che nei topi più anziani, i neuroni tendono a essere più attivi durante il sonno. Tale scoperta può essere utile nella sperimentazione di nuovi medicinali.

Cosa disturba il sonno? Di solito, la televisione accesa in camera da letto o la luce del lampione in strada. Questi potrebbero influire sulla fisiologia e incentivare l’insonnia. Uno studio svolto dalla Northwestern University americana, su 20 volontari, ne ha data ulteriore prova. I volontari sono stati fatti dormire per due notti o per una sola notte al buio completo e l’altra con una flebile luce.

I risultati hanno attestato con la luce un aumento del battito cardiaco. Dall’altra un peggioramento della regolazione degli zuccheri nel sangue. Si è comprovato infatti con la misurazione al mattino dei livelli di glucosio e di insulina, l’ormone che si occupa della loro regolazione. L’ipotesi della squadra di studiosi è che la luce attiva il sistema nervoso autonomo, nonostante si stia dormendo.