Esco dal casello di Riccione e, invece di andare verso il mare, giro verso Misano Monte. È venerdì, sono partito poco dopo pranzo e sto andando all’autodromo, al Misano World Circuit per assistere ad un evento di Enel X. Tornerò anche sabato e domenica, sarà un week-end intenso, tutto dedicato alle moto.

Ogni volta che vado a Riccione ho sempre l’idea di fare un gran viaggio anche se parto da Ravenna. Sarà che il navigatore mi fa fare l’autostrada e, anche se dura venti minuti, usare il Telepass nella mia testa significa viaggiare un sacco. Poi per me venire in questa parte della “Romagna sud” è sempre strano, è un po’ come quando a Natale vedi i cugini o i nipoti dopo anni, c’è sempre quell’imbarazzo all’inizio.

Mentre cerco di capire da che parte andare tra le colline dell’entroterra romagnolo, mi supera un ragazzo in scooter impennando. Non è che impenna mentre mi supera: stava già impennando prima, lo continua a fare durante il sorpasso e anche dopo, mentre si allontana dietro una curva, sta ancora impennando.

Benvenuto nella “The Riders’ Land” penso, la terra dei motociclisti.

Non che sia strano per me, che son romagnolo di mare, Romagna nord, ma sempre Romagna piena. È solo che alle superiori, mentre gli amici si scambiavano marmitte e carburatori, noi in classe ad Informatica ci passavamo a vicenda banchi di RAM, masterizzatori e CD-ROM di compilation Twilight (non il film coi vampiri effemminati, sei troppo giovane se non hai capito)

Insomma, non sono un motociclista, sono un nerd, ma sono cresciuto in Romagna e queste cose le capisco, o per lo meno le do per scontato. Mentre penso alle Twilight mi supera un gruppo di motociclisti, neanche a farlo apposta, questa volta con delle moto super tirate e molto rumorose.

“The Riders’ Land”, dabò.

 

Enel X mi ha invitato a Misano a vedere le gare di MotoE, la nuova classe totalmente elettrica che da un paio di anni affianca le “classiche” MotoGP, Moto2 e Moto3 in quel gran circo mondiale organizzato dalla Dorna e dalla FIM. Magari non sarete appassionati di moto, ma di sicuro lo sapete chi è Valentino Rossi. Ecco, ci sono diverse categorie, sempre più potenti, Valentino gareggia nella maggiore (la MotoGP) e ora ne hanno introdotta anche una elettrica, dove diciotto giovani e promettenti piloti di tutto il mondo competono in sella a moto elettriche costruite da Energica, un’azienda italiana di Modena che appunto produce questo tipo di motociclette.

Se i dintorni di Misano sono The Riders’ Land, tutta questa parte di Emilia Romagna, dal mare passando per Bologna e fino a Modena, è la “Motor Valley” italiana, qua da noi i motori sono una cosa serissima, la puzza di benzina un afrodisiaco e il rumore dei cilindri con le loro esplosioni un piacere per le orecchie.

Sono stato qualche anno fa a vedere la Formula E a New York e mi sono fatto un’idea di quel movimento, ma ora voglio vedere la MotoE in Romagna, una accoppiata che ha tutto un altro valore e premesse molto, molto differenti… come credo abbiate ormai capito.

Se la Formula E cittadina a Brooklyn era una fighetteria per abbraccia alberi con la berretta rossa e l’acqua in casa, la MotoE a Misano è potenzialmente una donna nuda in chiesa. Potrebbe andare bene, ma anche molto male.

La sera di venerdì prosegue con l’evento di Enel X all’interno della terrazza VIP proprio sull’arrivo del circuito: è tutto bellissimo, una bella serata in un luogo incredibile, che mi fa pregustare quanto saranno belli e intensi i due giorni successivi. Vi ho parlato di questo evento in questo articolo e non ci sono più mezze parole: la totale elettrificazione della mobilità è ormai irreversibile, non si torna indietro, e il Motorsport può e deve adattarsi a questo cambiamento. Lo sta già facendo: Enel X sponsorizza ben quattro diverse categorie, coprendo le monoposto della Formula E, le moto della MotoE, i fuoristrada della Extreme E e le gran turismo della E-TCR.

Guido Meda e Loris Capirossi presentano la MotoE

 

 

 

Sabato torno a Misano bello carico. Passo anche dal demo truck di Enel X, proprio di fronte all’Arena 58, una Dirt Track in centro al paese (che già fa impressione in sé) su cui stanno girando delle Ape Piaggio completamente modificate, delle “Ape Proto Evolution” che si sportellano e cappottano allegramente mentre di fronte si parla di auto elettriche e colonnine di ricarica.

È tutto molto strano, ma comincio a pensare che non sia poi così strano come pensavo fino a ieri.

Arrivo all’autodromo e comincio a capire meglio dove mi trovo. Già oggi migliaia di appassionati sono in fila e cercano un posto nei tanti campi della zona che, per qualche giorno, smettono di essere parte del paesaggio collinare e diventano enormi parcheggi.

Il giallo, colore del fan club di Valentino, è già ovunque. Cappellini, bandiere, adesivi su auto e moto, magliette. Ovviamente non mancano già i negozi improvvisati lungo la via che passa davanti all’autodromo, quella che si fa a piedi dopo aver lasciato l’auto lontano.

Io me la faccio in auto, perché sono un blogger paraculo e ho un invito VIP, ho un adesivo speciale attaccato al parabrezza e posso andare fino al parcheggio di fianco alla tribuna. Mi sento una vera merda, ma anche no.

Blogger paraculo.

Parcheggio tra la Brutapela Gold e la Tribuna E, chi sa di che parlo sa quanto vicino sono alla zona della partenza e dei paddock. Faccio qualche metro e passo i controlli per il Green Pass: mi danno un braccialetto speciale e via, ho i super poteri da VIP e posso accedere alla “ENEL X VIP Terrace”.

Open bar. Colazione, pranzo, spuntino. Bagno comodo. Terrazza enorme che da direttamente sulla pista. Maxischermo proprio di fronte per seguire le qualifiche e la gara. Direi che sono un pascià, se volevate ben predispormi a ‘sta MotoE, ci siete riusciti ragazzi, mi par già una figata e ancora non ho visto niente.

Comincio a seguire un po’ le qualifiche delle categorie “rumorose”. La Moto3, che dovrebbe essere la classe minore, quella con cui girano i piloti più giovani in attesa di passare alle categorie superiori, è già spaventosa.

Non lo dico da fighetta che arriva e non capisce niente e si spaventa del rumore o della velocità. Lo dico perché sono già moto incredibili: vanno fortissimo, fanno un rumore assurdo che ti costringe a mettere i tappi (forniti all’ingresso, sempre in pascià-mode) e frenano come se fossero piccole astronavi sfidando le leggi della fisica.

Ok. Sta gente ha i maroni grossi davvero, in televisione non puoi capire, qui comincio a capire sul serio.

Poi arriva la Moto2, che ovviamente rilancia su tutto, portando la manopola sull’undici e cercando di girare ancora, e ancora.

E poi senti accendere le MotoGP sotto ai tuoi piedi, nei box sotto alla terrazza in cui sei. Manco hanno ancora dato gas che capisci che stai per sentire dei piccoli uragani con in sella dei matti che cercano di rimanere aggrappati.

Una, due, tre, dieci, venti… trenta moto invadono la pista e ruggiscono facendoti andare il cervello in protezione. l’Apple Watch al polso vibra e mi avvisa che il rumore ambientale ha superato i 90 decibel, la soglia considerata critica per evitare danni all’udito. Non sto scherzando per niente.

Grazie Apple Watch, non l’avevo notato.

 

E poi arriva la MotoE. Sono talmente rintronato dal resto che manco mi accorgo che le hanno messe sulla griglia di partenza. Controllo l’orologio e sì, dovrebbero partire a breve per la Gara 1. Oggi c’è la prima di due gare, la seconda sarà domani e sono le ultime due gare del campionato, gare che assegneranno la FIM Enel MotoE World Cup.

Le diciotto moto partono ed emettono un suono che mi ricorda molto le Formula E: un fischio particolare, intenso e infinito, un rumore completamente inaspettato e nuovo, un suono di futuro, che non mi dispiace affatto e ti fa capire istantaneamente che sei di fronte a qualcosa di completamente nuovo.

Le moto elettriche, a parte il rumore, non sono certo da meno rispetto agli uragani di prima: vanno ovviamente appalla, con una ripresa disumana e una guidabilità estrema che consente gare combattutissime e molto divertenti da vedere. I piloti coinvolti vogliono farsi notare dalle categorie superiori e non mancano mai gli scontri e i combattimenti all’ultimo sangue, che in questo caso vuol dire cadere e, potenzialmente, farsi anche molto male.

Per capirci, la gara di sabato finisce con una caduta all’ultima curva: il primo e il secondo si sono sportellati proprio all’ultimo, completamente incoscienti di punti e campionato, volevano vincere tutti e due e l’hanno dimostrato fino alla fine. Quando vedi delle gare così, il rumore della moto non conta più niente, fidatevi.

Metteteci poi che sono gare molto brevi, i giri sono solo otto visto che le batterie per forza di cose si scaricano in fretta, e avrete puro spettacolo: piloti giovani e super competitivi, stanno su moto identiche (tutte fornite da Energica come vi dicevo, sono le Ego Corsa e a cambiare sono solo gli assetti che prepara ogni singolo team per i propri piloti) e competono su gare brevi, in cui si deve fare la differenza subito e in cui rimangono sempre in un groppone unico: spettacolo vero.

 

 

 

Domenica torno a Misano per le gare di Moto3, Moto2, MotoGP e per la seconda gara di MotoE, che sarà decisiva perché i primi due in campionato sono vicinissimi.

Ovviamente oggi c’è dieci volte la gente di ieri. Se ieri pensavo di aver visto tanto giallo, oggi ci sono intere tribune con migliaia e migliaia di bandiere gialle sventolanti. Valentino qua è un vero culto. È la sua ultima stagione. Certo, si tornerà ancora a Misano a fine ottobre prima della fine, ma già ora è giusto venerare il mito come si deve.

(foto ANSA)

Qualcuno accende una serie di fumogeni a bordo pista e una nuvola rossa invade la zona. Sento e vedo gli elicotteri passarmi sopra la testa, pericolosamente bassi. L’odore della benzina permea l’aria e le mie orecchie chiedono pietà mentre il telecronista cerca di farsi sentire dai megafoni sparsi per il circuito, tra rombi di tuono, pale di elicottero, trombe da stadio e il costante e infinito vociare delle migliaia di spettatori assiepati ovunque. È delirante, il mio cervello inserisce automaticamente la Cavalcata delle Valchirie, gli elicotteri gialli diventano verdi, la pista si fa di acqua e le tribune diventano giungla mentre penso di essere in Apocalypse Now.

Mi inginocchio a terra con il mio fucile immaginario e cerco di avvistare Viet Cong tra le piante, ma sono su un terrazzo VIP, ho le mani tra le dracene e un paio di signori in mocassini e polo d’ordinanza mi guardano come se fossi un matto imbucato. Poi vedono il mio pass attaccato al collo e danno la colpa all’open bar.

Questa roba mi piace.

 

Tra un drink e l’altro passano le gare di Moto3, Moto2 e MotoGP, le bandiere gialle sventolano in ogni dove e io mi inebrio di passione, la si respira nell’aria come fosse il profumo dei bomboloni appena fatti la mattina fuori da un forno al mare.

Gran finale con la MotoE. Il pubblico dopo la MotoGP lascia in gran parte Misano, ma sbaglia: c’è ancora tempo per un paio di colpi di scena clamorosi. La gara 2 di MotoE ancora una volta non delude, all’ultimo giro i primi due nel campionato sono anche i primi in gara: lo svizzero Aegerter e lo spagnolo Torres.

Si toccano in un incidente dubbio, Torres, primo in campionato e primo in gara fino a quel momento, cade clamorosamente, Aegerter va a tagliare il traguardo esultando: non solo ha vinto la gara ma, grazie alla caduta dello spagnolo, anche il campionato. Torres si rialza e taglia il traguardo tredicesimo scuotendo la testa. Vedo i tifosi svizzeri che sventolano la bandiera elvetica nella tribuna di fronte a me.

La direzione gara annuncia che lo scontro tra i due è sotto investigazione: dopo qualche minuto di attesa arriva il verdetto: la manovra dello svizzero Aegerter è stata troppo pericolosa e viene punito con un ride through, finendo in dodicesima posizione. A questo punto Torres è dichiarato campione, ribaltando il risultato un’altra volta.

Bellissima gara e, lo ripeto, gran bella classe questa MotoE elettrica.

 

Torno a casa felice. In fila in autostrada incastrato tra tutti i tifosi che lasciano la Romagna, ma felice. È stato bello, perché Misano non vedeva così tanta gente sulle sue tribune da anni ormai, perché c’era tanta voglia di normalità e perché quella normalità ritrovata per gli appassionati è stata incredibile per me che non ero abituato a quell’ambiente.

Spero di ritornare a vivere quelle sensazioni, a respirare quell’aria, perché è una delle esperienze più particolari e memorabili che ho avuto il piacere di salvare tra i miei ricordi.

 

Guarda tutte le mie storie su Instagram da Misano per la MotoE.

 

 

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