La spunta blu continua ad essere un incubo per Twitter. Da una parte è l’oggetto del desiderio più ambito da parte della pletora di politicanti, giornalisti e creatori di contenuti che affollano il social, dall’altra la piattaforma non ha mai fatto mistero del fatto che quella verifica ha una sua utilità: serve (anche) per aiutare gli utenti ad orientarsi tra la miriade di account, in modo da distinguere le fonti affidabili da quelle che non lo sono e i profili reali da quelli falsi o satirici.

Twitter – dopo essersi già presa una lunghissima pausa – ha nuovamente deciso di interrompere la procedura di richiesta di verifica dell’account. Il social, per l’ennesima volta, ha dato la spunta blu a diversi account fake, dimostrando che le sue attuali policy sono ancora insufficienti.

Non bastasse, questa volta Twitter ha verificato una dozzina di account che facevano parte di una botnet.

Venerdì scorso il social ha confermato di aver nuovamente interrotto le candidature per ricevere la spunta blu, in modo da prendersi ancora un po’ di tempo per rivedere – per l’ennesima volta – le sue procedure di verifica interne.

Twitter dovrebbe comunque continuare a processare le richieste di verifica pervenute prima della nuova sospensione. Twitter aveva riaperto la possibilità di fare domanda solamente a dicembre dell’anno scorso, dopo aver aggiornato i suoi criteri.

L’anno scorso un diciasettenne era riuscito ad ingannare Twitter facendo assegnare la spunta blu all’account di un politico inesistente. Lo aveva creato usando il sito “thispersondoesnotexist.com”.