Siamo ormai abituati a vedere, al cinema o in streaming, grandi cinecomics realizzati da produzioni molto importanti, ma, a volte ci si dimentica che, soprattutto in passato, questo sottogenere ha prodotto materiale di non eccelsa qualità: per questo vogliamo elencare i 10 peggiori cinecomics di sempre, tra lungometraggi che hanno messo al centro i supereroi, ma anche film con personaggi nostrani.
Chiaramente quando si parla di cinecomics a farla da padrone sono quasi sempre i supereroi. E tra il Marvel Cinematic Universe che è ormai una sorta di dogma da cui partire, ed i film con una forte impronta d’autore (i Batman di Nolan e Burton, gli Spider-Man di Raimi), sicuramente i cinecomics hanno dimostrato ampiamente la loro qualità.
Andiamo però ad analizzare quei film che ci sono rimasti impressi per il loro fallimento, e l’incapacità di riuscire veramente a passare dalla vignetta al grande schermo.
Andiamo però ad analizzare quei film che ci sono rimasti impressi per il loro fallimento, e l’incapacità di riuscire veramente a passare dalla vignetta al grande schermo.
Ecco la lista dei 10 peggiori cinecomics di sempre!
Spawn (1997)
In un periodo di transizione in cui si passava da Batman & Robin, e ci si proiettava verso lo Spider-Man di Sam Raimi, sono usciti fuori film come Spawn. Il personaggio dei fumetti nacque nel 1992 grazie alla Image Comics, che in quegli anni riuscì a sovvertire il mercato editoriale negli Stati Uniti. Solo cinque anni dopo la nascita di Spawn venne realizzato un film che, a guardarlo con gli occhi di oggi (ma anche con quelli di quell’epoca) sembra essere decisamente fallimentare.
La storia al centro di Spawn è quella di Al Simmons, un killer che lavora per gli Stati Uniti che viene ucciso durante una missione proprio dal suo superiore. Simmons finisce all’inferno ma viene salvato da un patto: potrà tornare sulla Terra, ma dovrà guidare le truppe infernali fino alle porte del Paradiso. Tornato quindi nel mondo Simmons troverà la moglie insieme al suo migliore amico, con il quale, nel frattempo, ha anche avuto un figlio.
Dalla fotografia agli effetti speciali gran parte di ciò che fa parte di questo film su Spawn non funziona.
Dalla fotografia agli effetti speciali gran parte di ciò che fa parte di questo film su Spawn non funziona. L’impatto della trama è abbastanza superficiale, considerando anche il dramma del personaggio, e gli stessi attori sembrano un po’ tutti sopra le righe: soprattutto Martin Sheen, che recita un villain troppo caricato, e che si ritrova nella sua peggiore performance in carriera.
Questo film su Spawn (in attesa del reboot) merita di entrare a far parte dei 10 peggiori cinecomics di sempre. Chi fosse comunque incuriosito potrà vedere Spawn sulla piattaforma streaming Netflix.
Superman IV (1987)
La saga cinematografica di Superman con Christopher Reeve è passata dal cult assoluto al film pessimo nel giro di poco tempo. Nel 1978 uscì nelle sale cinematografiche il Superman di Richard Donner, seguito da Superman II, due lungometraggi di livello assoluto che vengono considerati come la base di ogni cinecomic che si rispetti (e non a caso Kevin Feige li ha riconosciuti come i lungometraggi che hanno ispirato il Marvel Cinematic Universe).
Ma nel 1987, quando Donner era ormai lontano dalla produzione, uscì Superman IV: The Questo for Peace, una pellicola che vedeva ancora Christopher Reeve protagonista assieme a Gene Hackman, ma che aveva perso tutta la brillantezza dei primi due film della saga.
La storia racconta di Lex Luthor, ancora una volta evaso di prigione, che, grazie ad un capello di Superman rubato riesce a creare l’Uomo Nucleare, un personaggio che possiede gli stessi poteri dell’Uomo d’Acciaio e che sembra essere in grado di ucciderlo.
Il film su Superman meno riuscito di sempre, divenuto nel tempo un vero e proprio gioiellino trash, e che quindi non può non far parte della lista dei peggiori cinecomics di sempre.
Mark Pillow sarà l’interprete dell’Uomo Nucleare, un personaggio bizzarro e tutt’altro che riuscito. Nonostante tutto, o forse proprio a causa della sua attitudine trash, questo villain entrerà nel cuore di tanti appassionati di Superman, che a volte (compreso il sottoscritto) si divertono a rivedere quello che si può considerare il film su Superman meno riuscito di sempre, divenuto nel tempo un vero e proprio gioiellino trash, e che quindi non può non far parte della lista dei peggiori cinecomics di sempre.
Jonah Hex (2010)
Proprio quando stava nascendo il Marvel Cinematic Universe e si doveva concludere la trilogia di Christopher Nolan su Batman, arrivava nelle sale cinematografiche Jonah Hex, un personaggio DC Comics poco noto, e che, grazie a questo film, è tornato ancora più in fretta a vivere nell’anonimato.
Jonah Hex è un cacciatore di taglie che vaga nel vecchio e selvaggio West, e che è alla ricerca di vendetta dopo che è stato privato dell’intera famiglia, orribilmente massacrata. Mentre va alla ricerca della persona che è responsabile della perdita dei suoi cari, Jonah Hex scopre che quello stesso personaggio vuole distruggere gli Stati Uniti in occasione del centenario dalla loro nascita. Jonah Hex dovrà impedire la catastrofe americana.
Il problema di questo film sta nella sua produzione: Josh Brolin, John Malkovich, Megan Fox e
Michael Fassbender sono tutti nomi importanti che si sono ritrovati a partecipare ad un progetto partito male già nelle intenzioni.
Un ibrido che continua ad essere considerato uno dei più grandi flop cinematografici di sempre relativi ai cinecomics.
Anni dopo Josh Brolin ha raccontato che ben 66 pagine della sceneggiatura vennero rigirate in dodici giorni. L’obiettivo era quello di creare un action che potesse portare il pubblico in sala, ma Brolin è convinto del fatto che, se si fosse realizzato un lungometraggio a basso budget, con non più di 5 milioni di dollari di produzione, si sarebbe realizzato un western accattivante, anziché un ibrido che continua ad essere considerato uno dei più grandi flop cinematografici di sempre relativi ai cinecomics.
Captain America (1990)
Mentre un po’ tutti, oggi come oggi, hanno in mente Chris Evans quando si parla di Captain America, c’è stata un’epoca in cui il Marvel Cinematic Universe non esisteva affatto. Nel 1990 venne portato sul grande schermo un adattamento di Captain America con protagonista Matt Salinger.
La storia al centro del film è quella classica del personaggio: Steve Rogers diventa un super soldato e combatte durante la Seconda Guerra Mondiale nelle file dei soldati americani, prima che Teschio Rosso lo faccia fuori con un missile che lo lascerà ibernato per decenni. Ritrovato diverso tempo dopo, Captain America dovrà combattere ancora una volta Teschio Rosso per salvare gli Stati Uniti.
Cannon Group aveva acquisito i diritti per sviluppare il progetto (così come era accaduto per Spider-Man), ma la produzione fu piuttosto tribolata. Sia Dolph Lundgren che Val Kilmer furono considerati per la parte, ma entrambi rifiutarono. Al di là del personaggio protagonista, i 10 milioni di budget stanziati per il progetto, non bastarono a renderlo abbastanza accattivante e funzionale all’idea di quello che era il Captain America dei fumetti.
Forse era troppo presto per rendere credibile l’universo Marvel al cinema
Forse era troppo presto per rendere credibile l’universo Marvel al cinema, mentre la DC Comics aveva già lanciato due perle cinematografiche come il Batman di Tim Burton ed il Superman di Richard Donner. Il futuro avrebbe ribaltato le due realtà, mentre questo Captain America merita di essere menzionato tra i peggiori cinecomics di sempre.
Fantastic 4 (2015)
Se si affronta la questione delle produzioni tribolate, nel campo dei cinecomics, tra i film che alla fine sono riusciti a vedere la sala cinematografica, Fantastic 4 è uno dei casi più singolari. Parliamo del film di Josh Trank che creò un vero e proprio caso tra il regista e la produzione che venne affrontano alla luce del sole.
Dopo che Trank realizzò il decisamente riuscito Chronicle, venne chiamato a lavorare su i Fantastic 4, ma la produzione non sembrò gradire il suo taglio dark. Lo stesso regista sembra si sia tenuto a lungo a distanza dal cast e dalla squadra di lavoro, creando diverse tensioni durante la produzione.
Le divergenze di vedute tra la produzione e Trank portarono il regista ad essere escluso dal montaggio finale, con i produttori stessi chiamati a rigirare il finale del film oltre che diverse scene. E così la classica storia dei Fantastici 4, che mette insieme Reed Richard, Ben Grimm, Sue e Johnny Storm contro Victor Von Doom viene messa al centro di una visione monca.
Quello di Fantastic 4 è un vero e proprio pasticcio cinematografico
Tre quarti di film hanno una coerenza, e rispettano quel mood dark che Josh Trank voleva dare al lungometraggio fin dall’inizio. L’ultima parte del lungometraggio invece diventa fortemente raffazzonata, portando ad un finale molto sbrigativo e solare. Quello di Fantastic 4 è un vero e proprio pasticcio cinematografico, che, se non fosse per la scarsa popolarità di Trank, avrebbe portato anni prima della Snyder Cut di Justice League, a richiedere la realizzazione della visione originale del regista.
Fantastic 4 meriterebbe giustizia in qualche maniera, ma, ad oggi, questa versione merita di stare tra i cinecomics peggiori di sempre. Il film è disponibile su Disney+.
Lanterna Verde (2011)
Quella di Lanterna Verde è forse una delle storie di cinecomics mal riusciti divenuta più popolare. Al centro del film ci sono le vicende del pilota Hal Jordan, a cui viene concesso dalla lanterna verde Abin Sur, la possibilità d’indossare il suo anello per succedergli come nuova lanterna. Ryan Reynolds è il protagonista di questo lungometraggio che, probabilmente in maniera non casuale, venne rifiutato sia da Zack Snyder che da Kevin Smith.
La lavorazione del film venne affidata a Martin Campbell. Nonostante nella produzione vengano ingaggiati Greg Berlanti e Marc Guggenheim il lungometraggio non sembra mettere a fuoco i suoi obiettivi. E forse proprio il fatto che Berlanti e Guggenheim si sarebbero occupati di lì a poco di sviluppare l’Arrowverse fa comprendere i motivi del fallimento di Lanterna Verde.
Parliamo di un film che sembra stare a metà tra Superman Returns del 2006 (altro clamoroso flop) e le produzioni televisive DC Comics. C’è un mood di base che sta a metà tra la leggerezza e l’umorismo, ed una seriosità troppo superficiale. Anche lo stesso Ryan Reynolds non è ben messo a fuoco come lanterna verde.
C’è un mood di base che sta a metà tra la leggerezza e l’umorismo, ed una seriosità troppo superficiale
L’attore sfrutterà però più volte questa sua apparizione per farne dell’ironia, e per realizzare delle trovate geniali come quella del finale di Deadpool 2 (in cui uccide il sé stesso che ha appena accettato di lavorare a Lanterna Verde), riuscendo così a passare da uno dei peggiori cinecomics di sempre ad uno dei più riusciti.
Elektra (2005)
In un periodo in cui Jennifer Garner era più che lanciata come attrice, arriva il lungometraggio che rappresenta un passo falso notevole. Elektra arriva dopo il già non perfetto Daredevil con Ben Affleck del 2003.
La storia mette al centro la rinascita di Elektra, che dopo essere stata uccisa da Bullseye, viene resuscitata dal maestro di arti marziali Stick, diventa più letale che mai e decide di vendicarsi, diventando un’assassina a pagamento.
Il film, probabilmente, risente dello stesso problema del Daredevil di Ben Affleck: un certo mood dark viene in questo lungometraggio ancora di più sovrapposto alle esigenze di creare un film action che possa soddisfare chi è alla ricerca di un blockbuster. Siamo ben lontani dall’epoca in cui Joker e Logan sdoganano l’idea del cinecomics R-Rated, e la produzione si sforza di tagliare delle scene che renderebbero Elektra vietata ai minori.
Siamo ben lontani dall’epoca in cui Joker e Logan sdoganano l’idea del cinecomics R-Rated, e la produzione si sforza di tagliare delle scene che renderebbero Elektra vietata ai minori.
Di questo lungometraggio ci resta un’ottima Jennifer Garner, inserita in un’idea sbagliata di produzione che, ci si augura, oggi possa non trovare più quei limiti ideologici che hanno reso alcuni soggetti di grande livello dei cinecomics mancati.
Elektra è disponibile su Prime Video.
Dylan Dog – Il film (2011)
Da buoni italiani non potevamo non chiamare in causa il fallimento per eccellenza dei fumetti nostrani trasposti in pellicola: stiamo parlando di Dylan Dog – Il Film. Brandon Routh riesce, dopo Superman Returns, a far fallire la sua performance nei panni di un personaggio tratto dai fumetti (poco dopo riuscirà a trovare una collocazione in Legends of Tomorrow).
Il film di Kevin Munroe ci porta a New Orleans, dove Dylan Dog ha abbandonato i panni di Indagatore dell’Incubo, ed ha trovato un nuovo assistente di nome Marcus. Elizabeth Ryan è una ragazza che si rivolgerà all’ex indagatore dell’incubo perché crede che il padre sia stato ucciso da un mostro.
Ciò che fa più male è che sia stata realizzata una produzione cinematografica americana su Dylan Dog senza che sia presente nulla del personaggio che conosciamo.
Ciò che fa più male è che sia stata realizzata una produzione cinematografica americana su Dylan Dog senza che sia presente nulla del personaggio che conosciamo: non c’è Londra, non c’è Groucho, e verrebbe da dire che non c’è neanche Dylan Dog.
Lo stesso Brandon Routh non è entrato veramente nei panni del personaggio, considerando che ha disatteso le raccomandazioni sul non lavorare sul suo fisico (perché che Dylan Dog non è un personaggio palestrato), e pare che in realtà l’attore si sia presentato sul set come se fosse di nuovo pronto a calarsi nel costume di Superman.
Questo Dylan Dog oltre ad essere un’insensata trasposizione delle storie dell’indagatore dell’incubo, è anche un pessimo film in generale, e merita ampiamente di essere menzionato tra i peggiori cinecomics di sempre.
Dylan Dog – Il film è disponibile su Prime Video.
Catwoman (2004)
Quando si parla del film su Catwoman con Halle Barry si chiama in causa, probabilmente, il peggio cinecomics al femminile di sempre. L’idea stessa di fare un lungometraggio dedicato al personaggio della DC Comics senza veramente raccontarne la storia sa un po’ di ridicolo.
In Catwoman la protagonista non è Selina Kyle ma Patience Philips, e la città al centro della storia non è la classica Gotham City, ma New York. I cortocircuiti creati da questo bizzarro cinecomic portano il personaggio interpretato da Halle Barry a indossare un costume che sa di sexy cosplay, piuttosto che di effettivo abito di scena per una grande produzione.
Quando si parla del film su Catwoman con Halle Barry si chiama in causa, probabilmente, il peggio cinecomics al femminile di sempre.
In questo caso la produzione ha voluto spingere su una sensualità equivocata, pensando che far girare Halle Barry in reggiseno e maschera potesse evocare quella base sexy che guida il personaggio di Catwoman.
Ma, al di là del costume, il problema sta proprio nella concezione del film, che viaggia su una trama thriller non molto intrigante, inframezzata da scene inappropriate condite da un umorismo raffazzonato (la sfida a basket sembra togliere completamente la dignità da action-thriller ad un film che, in questo caso, appare più come una sorta di Step Up).
Praticamente nulla è salvabile di questo Catwoman, che si è ampiamente meritato i ben quattro Razzie Awards conquistati.
Batman & Robin (1997)
Chiudiamo questo elenco dei 10 peggiori cinecomics di sempre con quello che viene regolarmente considerato il cinefumetto “della vergogna”: Batman & Robin. C’è da dire che, così come abbiamo visto, ci sono cinecomics ben peggiori di questo lungometraggio, ma più grande è il personaggio e più pesante è il tonfo, e quando si chiama in causa Batman, se le cose non vanno bene il tonfo sarà enorme.
In questo film vediamo Joel Schumacher tornare alla regia dopo Batman Forever, mentre nei panni del personaggio protagonista, dopo Val Kilmer, troviamo George Clooney. Ed è proprio quest’ultimo ad essere stato messo sul banco degli imputati più di tutti.
George Clooney viene considerato il peggiore Batman di sempre
Clooney viene considerato il peggiore Batman di sempre. Ma, a dire la verità, rispecchia un po’ la base del personaggio: Bruce Wayne è un character abbastanza anonimo, sul quale ogni attore cerca d’imporre un pezzo di personalità, e qualche sfumatura particolare. Il peccato attribuibile a Clooney è il fatto che il suo Bruce Wayne non rispecchi alcuna personalità.
Più grande è il personaggio e più pesante è il tonfo, e quando si chiama in causa Batman, se le cose non vanno bene il tonfo sarà enorme.
Nonostante dei cattivi di livello interpretati da Uma Thurman e Arnold Schwarzenegger (entrambi abbastanza sopra le righe), il lungometraggio mantiene costantemente un tono umoristico che a molti appassionati non è piaciuto. E situazioni come Batman che tira fuori la bat-carta di credito sono tutt’ora al centro di decine di meme.
Batman & Robin non è il peggiore cinecomic di sempre, ma, probabilmente, i tardi anni Novanta non erano più i tempi per un cavaliere oscuro alla Adam West, e questo ha condizionato il giudizio sul lungometraggio.
Dopo aver elencato quelli che abbiamo considerato come i peggiori cinecomics di sempre, possiamo comunque affermare che molti di questi film hanno raggiunto uno scopo: quello d’intrattenere (in negativo) e far divertire.
La maggior parte di questi cinecomics possono essere ideali per una serata scanzonata in cui si può ridere davanti allo schermo di un tentativo mal riuscito di generare epicità e grandezza.
La maggior parte di questi cinecomics possono essere ideali per una serata scanzonata in cui si può ridere davanti allo schermo di un tentativo mal riuscito di generare epicità e grandezza. E forse è per questo motivo che questi cinecomics meritano di restare nella mente degli appassionati, e di continuare ad essere visti e consumati. Anche per non tornare a ripetere simili errori.