La Casa Bianca ha detto basta: ci vogliono degli standard minimi per la cybersicurezza di tutte quelle aziende, private o pubbliche che siano, che operano per il Governo degli Stati Uniti. Il Presidente Joe Biden ha quindi firmato un ordine esecutivo con cui far entrare in atto tutta una serie di regole che, a ben vedere, sono perlopiù frutto del buonsenso digitale.
SolarWinds, Microsoft Excell, il depuratore d’acqua della Florida e infine l‘oleodotto Colonial Pipeline: tutti questi casi hanno causato immensi danni all’intera nazione o, perlomeno, hanno rappresentato una minaccia insidiosa e potenzialmente letale. Nonostante questo, è evidente che i sistemi di difesa degli USA siano pieni di falle e, ciò che è peggio, che molti si stiano impegnando per approfittarne.
Le aziende sopra citate avevano d’altronde un elemento comune: avevano tutte quante una pessima educazione nell'”igiene” digitale, almeno tenendo conto del ruolo che vanno a ricoprire nella società. “Questi incidenti condividono caratteristiche comuni”, ha riferito in un comunicato la Casa Bianca, “incluse difese di cybersicurezza insufficienti e che lasciano le entità del settore pubblico e privato vulnerabili a incidenti”.
Ecco dunque che il nuovo ordine federale andrà a obbligare ogni ditta ad adoperare le autenticazioni multi-fattore, nonché a criptare gli archivi più vecchi di sei mesi. Chi opera con la Casa Bianca dovrà inoltre assicurarsi che i responsabili della cybersicurezza siano sempre pronti a segnalare eventuali infiltrazioni o problemi al Governo, tenendo conto di tempistiche che variano da caso a caso e che si legano alla gravità della situazione.
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