Censura, l’Unione Europea prepara regole per rimuovere contenuti in un’ora

commissione europea

La nuova idea dell’Unione Europea, su carta, vuole essere assolutamente positiva: massimizzare la velocità di censura dei contenuti riconosciuti come terroristici obbligando ai provider internettiani a reagire agli ordini amministrativi nel giro di un’ora. Le aree d’ombra sono tuttavia molte e i potenziali risvolti negativi sono già adesso evidenti.

Prima di tutto: cosa vuol dire “terroristico”? Sembra un quesito facile, ma la storia ci ha insegnato che spesso gli uomini al potere abbiano la tendenza a etichettare i propri oppositori come pericolosi sobillatori, a prescindere dal fatto che questi adottino o meno la violenza come prima strategia d’azione.

In una simile definizione ci sono entrati per vie traverse i manifestanti pro-democrazia di Hong Kong, i contestatori dell’attuale Governo indiano, ma anche gli ecologisti statunitensi. Cosa questo voglia dire lo vediamo quotidianamente: l’India si è per esempio cucita addosso delle leggi che le permettono di oscurare i contenuti del web a lei sgraditi, anche quando questi muovono critiche del tutto lecite.

Per evitare simili abusi, l’Unione Europea ha esentato dalla censura le organizzazioni educative, i ricercatori, gli artisti e i giornalisti, tuttavia le cose potrebbero non filare del tutto lisce. Ogni singola nazione UE avrà la possibilità di applicare la legge a sua discrezione, dettaglio che certamente non fa tirare un sospiro di sollievo a coloro che vivono già in quei Paesi europei che mostrano pericolose derive antidemocratiche.

A preoccupare avvocati e attivisti è anche il termine molto ristretto con cui i fornitori dovranno reagire alle richieste dei Governi. Nessuno nega che intervenire repentinamente possa fare la differenza, tuttavia la scadenza di un’ora è talmente opprimente che potrebbe spingere molte Big Tech a intervenire a monte, creando dei filtri che vadano sin da subito a tagliar fuori alcune tematiche.

Nonostante le perplessità, in nuovo regolamento sarà presto pubblicato formalmente, il che vuol dire che potrà già essere messo in azione nel giro di dodici mesi.

 

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