Pare che persino la NASA abbia dovuto cedere all’attacco hacker perpetrato attraverso SolarWinds (con sommo dispiacere del Governo).

Si sapeva che a essere colpite da i cybercriminali esteri – russi, secondo l’Intelligence USA – erano state nove agenzie governative. Sette di queste erano state nominate pubblicamente: il Dipartimento del Commercio, quello dell’Energia, della Sicurezza Nazionale, della Giustizia, dello Stato, del Tesoro e della Salute. Le due vittime del caso SolarWinds che erano ancora latitanti le ha citate oggi il Washington Post e sarebbero la NASA e la Federal Aviation Administration (FAA).

Raggiunte dalla celebre testata giornalistica, le due agenzie si sono rifiutate di commentare, ma non hanno neppure provveduto a negare le illazioni.

In risposta al cyberattacco, l’Amministrazione Biden starebbe in ogni caso preparando una serie di sanzioni nei confronti della Russia, sanzioni che si sommerebbero a quelle ideate per “punire” la detenzione da parte di Vladimir Putin del principale oppositore politico del Paese, Aleksej Navalnyj.

Anne Neuberger, ex direttrice della National Security Agency (NSA) e ora membro del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, ha sostenuto che l’attacco subito dagli USA sia stato articolato e capillare, che abbia sicuramente richiesto mesi di pianificazione e che richiederà altrettanto tempo per essere dipanato nella sua interezza.

A sua volta, l’NSA deve tuttavia tenere testa a qualche imbarazzo: un gruppo israeliano ha suggerito che Jian, noto spyware cinese, non sia altro che un malware statunitense modificato quanto basta perché possa essere aizzato contro gli stessi USA.

 

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