Spotify lavora ad una nuova strategia per monetizzare la scommessa fatta sui podcast. L’azienda pensa alla possibilità di acquistare i contenuti individualmente.

Spotify deve ancora capire come capitalizzare la sua scommessa sui podcast. Ora l’azienda valuta la possibilità di iscriversi ai singoli contenuti, pagandoli à la carte.

Un precedente report degli analisti della Citi aveva rivelato come l’importante investimento sul fronte dei podcast fosse ben lontano dall’aver garantito all’azienda un ritorno significativo. Che è un eufemismo per dire che i nuovi podcast di Spotify, di fatto, non avevano portato né ad un aumento dei download dell’app, né ad un aumento del numero di abbonati a Spotify Premium (nota a margine: in Italia è appena aumentato di prezzo).

Eppure la corsa verso i contenuti originali è strategicamente fondamentale per l’azienda. Spotify ha bisogno di creare un business indipendente dalle pressioni e dalle richieste delle major dicografiche, che ad oggi possono fare il bello e il cattivo tempo in sede di contrattazione sulle royalties. Non a caso, di recente, Spotify ha annunciato alcuni audiolibri narrati da alcuni VIP. Per l’azienda è imperativo abbinare alla musica delle fonti di monetizzazione parallele.

Tra poche settimane, Spotify terrà un evento chiamato Stream On. Ci si aspetta che l’azienda presenti in quella sede i nuovi piani in abbonamento dedicati ai podcast. Stando a Tech Crunch, l’azienda starebbe valutando non solo una sorta di Spotify Premium esclusivamente dedicato ai podcast —che offrirebbe quindi un’esperienza priva di interruzioni pubblicitarie— ma anche la possibilità di acquistare individualmente i contenuti.

Spotify ha recentemente annunciato che il suo catalogo di podcast ha superato i 2.2 milioni di programmi registrati in tutto il mondo. Ad oggi il 25% degli utenti di Spotify attivi su base mensile ascolta abitualmente i podcast dell’app.