In Cina si parla con sempre maggiore insistenza di un imminente smartphone Huawei con HarmonyOS, il sistema operativo mobile proprietario del colosso cinese. Addio in vista per Adroid?

Dopo il divorzio (forzato) da Google, Huawei potrebbe scaricare anche Android AOSP, quello sprovvisto di licenze per i servizi della società di Mountain View. In queste ore si parla di un possibile primo smartphone con HarmonyOS, il sistema operativo proprietario dell’azienda cinese.

A sostenerlo è il magazine online Gizchina sulla base di un report del sito cinese Sina. Quest’ultimo spiega anche che il motivo dietro ad un’attesa così importante prima del debutto del nuovo sistema operativo mobile poggerebbe nell’esigenza di aumentare il numero di app supportate.

Prima di offrire uno smartphone con HarmonyOS, Huawei vuole assicurarsi che il nuovo sistema operativo abbia un catalogo di app almeno vagamente vicino a quello della concorrenza.

Un’impresa complessa, ma che Huawei è intenzionata a vincere. Durante il 2020 China Informatization Conference held dello scorso 7 agosto, il N.1 del reparto consumer di Huawei, Yu Chengdong, aveva promesso l’arrivo di HarmonyOS non solo sugli smartphone della sua compagnia, ma anche sui device IoT, sugli smartwatch e, quindi, sul computer.

Certo, è facile citare l’emblematico fallimento di Microsoft nella corsa per creare un “terzo polo” alternativo ad Apple e Google, ma la realtà è che la posizione di Huawei è molto diversa da quella che fu di Redmond.

Huawei è la regina indiscussa di un mercato, quello cinese, da 366 milioni di smartphone consegnati all’anno. Mercato che agisce con regole sue, e con software estremamente diversi da quelli che troviamo in occidente. L’azienda cinese deve convincere le software house connazionali, prima di quelle occidentali, e poter contare sul loro nazionalismo e sull’aiuto del Governo di Pechino rende la partita decisamente più aperta. Una volta ottenuta la supremazia in Patria, puntare sul mercato occidentale, Italia inclusa, diventa decisamente più semplice.  Immagine in apertura via XEETECHCARE (Youtube).