Recensione Cena con delitto – Knives Out: il ritorno tinto di giallo di Rian Johnson

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Il regista di The Last Jedi torna con un mystery classico e godibile, con un ampio cast di altissimo livello. Abbiamo visto Cena con delitto – Knives Out in anteprima, scoprite cosa ne pensiamo nella nostra recensione.

Non è un grande periodo per Rian Johnson. Dopo la grande debacle de Gli Ultimi Jedi, il futuro con Lucasfilm del regista dell’ottavo episodio di Star Wars è praticamente appeso ad un filo, visto che dichiarazioni solide in merito stentano ad arrivare, pure a causa della attuale coincidenza con The Rise of Skywalker e il lancio in pompa magna di The Mandalorian.

In contrasto a questo immenso vespaio, Cena con delitto – Knives Out è una grandissima sterzata da parte di Johnson, che dalla fantascienza passa al giallo à la Agatha Christie, trovando una dimensione perfetta tra caricatura, tensione ed intrattenimento.

Poco più di due ore che scorrono meglio di un dolce a fine pasto, sia per una sceneggiatura non banale che si complica il giusto e mai delude, sia per le interpretazioni di un sorprendente cast, qui adattato e rimodellato su un film che si ferma sempre ad un passo dal prendersi davvero sul serio.

Forse ancora meglio di quanto fatto da Kenneth Branagh con il recente Assassinio sull’Orient Express, Cena con delitto – Knives Out rappresenta con successo il genere mystery visto da un’ottica moderna, consapevole dei suoi luoghi comuni e disposto a scherzarci sopra, indipendentemente dalla gravità delle singole situazioni.

L’ultima fatica di Rian Johnson è artificiale, autoironica, intelligente e brillante, mai a rischio di precipitare nel pericoloso buco nero della noia.

Momenti e dialoghi già cult, personaggi carismatici e una messa in scena piacevole costruiscono un film che funziona. Eccome.

Vi ricordiamo che Cena con delitto – Knives Out arriverà nei cinema italiani da giovedì 5 dicembre.

 

 

 

 

Una famiglia molto ricca, un delitto, una villa isolata ed eccentrica ed un detective fuori dagli schemi

La premessa di Cena con delitto – Knives Out è quanto di più classico è possibile immaginare. Una famiglia molto ricca, un delitto, una villa isolata ed eccentrica ed un detective fuori dagli schemi, tutte le pedine sono al loro posto per una struttura a prima occhiata vista e rivista attraverso letteratura, cinema e in generale qualsiasi forma di intrattenimento.

Quello che dà immensa freschezza al film di Rian Johnson sta non a caso proprio in questo canovaccio consolidato, che qui viene utilizzato semplicemente come punto di partenza per essere poi scomposto, capovolto ed infine rielaborato, dando l’impressione evidente di ritrovarsi davanti ad una formula inedita nella sua capacità di divertire e catturare.

La tensione non crolla mai per errore, grazie ad un racconto calcolato al millimetro

Non c’è un momento in Knives Out in cui la tensione crolla per errore (un minimo solo prima del finale), grazie ad un racconto calcolato al millimetro, dove le rivelazioni sui diversi personaggi (rigonfi e caricaturali) arrivano con il contagocce ad ogni singola svolta o bivio. Nulla è come sembra, e lo stesso sviluppo della scrittura prende delle direzioni che sembrano superare gli argini del genere, solo per rinnovarli e ribadirli.

 

 

I colpi di scena ci sono, e la verità appare molto meno lineare del previsto

I colpi di scena ovviamente ci sono, e in abbondanza, e arrivano più o meno quando ce lo si aspetta, ma la strada per la verità appare molto meno lineare del previsto, inciampando, lasciando intendere un percorso ed intraprendendone dopo un altro. Nemmeno il punto di vista dell’indagine ha una costanza, con un’ironia incrollabile che fa da sfondo ad un quadro fluido ed in continuo movimento, nonostante il film mai davvero pretenda di darsi un tono.

 

Cena con delitto - Knives Out

 

Il tratto migliore di Cena con delitto – Knives Out sta proprio nel fare esplodere il modo di narrare tipico del giallo dall’interno, utilizzando magari sì molti degli stessi trucchetti, ma con un approccio inedito, scoppiettante nel ritmo e nei dialoghi sostanzialmente perfetti.

La catena di eventi messa in piedi da Johnson – oltre ad assorbire l’attenzione come un thriller – strappa più di qualche sincera risata, e di sicuro il merito di ciò sta anche e soprattutto nelle mani di un cast da capogiro.

A coprire il ruolo del detective fuori dagli schemi à la Poirot c’è questa volta una versione giocosa di un grande Daniel Craig, pronto a tornare a brevissimo come James Bond. Il suo Benoit Blanc è un investigatore gentiluomo, ricco di tutte quelle stranezze che fin da Christie hanno contraddistinto il carattere specifico, dal buffo accento al metodo di indagine stravagante, passando per metafore paradossali e una continua serie di malintesi.

 

Cena con delitto - Knives Out

 

Ana de Armas è la vera sorpresa e reale protagonista del cast di Knives Out

Se Craig è promosso, la molto meno conosciuta Ana de Armas è la vera sorpresa e reale protagonista, attrice che ricorderete almeno da Blade Runner 2049 e che farà il suo esordio nella serie di 007 come Bond Girl ad aprile in No Time to Die. La Marta Cabrera della de Armas – infermiera del morto (Christopher Plummer) – veste i panni di un personaggio femminile più che solido, nonché l’unico davvero innocente all’interno di una famiglia dove le lame sono solo nascoste alla vista. Tra panico, modestia, bontà d’animo e pure una certa disinvoltura, Ana de Armas regala una grande prova su cui Knives Out finisce in parte per reggersi.

A completare il trittico si piazza il Ransom spaccone e viziatello di Chris Evans, che fa la sua comparsa a film molto inoltrato, senza perdere però per questo un carisma in grado di alimentare le ultime battute del caso.

Ma non finisce qui, il cast di Cena con delitto – Knives Out vanta anche nomi come quello di Jamie Lee Curtis (tra le tante cose, la Laurie Strode di Halloween), Michael Shannon (The Shape of Water, Man of Steel), Don Johnson (di recente comparso nella serie di Lindelof di Watchmen), Katherine Langford (che fa un po’ lo stesso ruolo che faceva in Tredici, ma almeno lo fa bene) e Jaeden Martell (Bill Denbrough in It) come un giovane simpatizzante nazi.

 

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Una squadra di attori quindi a dir poco imponente, tuttavia bilanciata con coerenza ed equilibrio, soprattutto per merito di una prima trentina di minuti di presentazione alternati tra presente e passato, con tante chicche di montaggio.

Le pedine sono certo importanti, ma la scacchiera lo è altrettanto. La scenografia di Cena con delitto – Knives Out è semplicemente deliziosa, un dedalo di corridoi, passaggi segreti, un arredo e un attenzione al dettaglio che richiamano di continuo quanto in realtà Johnson abbia voluto per la maggior parte parodiare un genere, portandolo proprio nel suo ambiente naturale, ovvero un tabellone di Cluedo.

In questo senso, nel muoversi tra una scrittura labirintica, uno scenario suggestivo ed un foltissimo cast, Rian Johnson ribadisce il suo talento con la macchina da presa, forzando il classico e sfruttandolo a proprio vantaggio. A dire la verità, ne Gli Ultimi Jedi la sua regia è stata forse la migliore di tutta la serie di Star Wars (in particolar modo in un paio di situazioni), ma probabilmente meglio non dirlo a voce troppo alta.

Cena con delitto – Knives Out è il film perfetto per perdersi in puro e sano intrattenimento, abile nel tenervi incollati allo schermo e stamparvi in faccia un bel sorriso a trentadue denti.
Il giallo moderno.
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