L’impero come il sistema politico e finanziario mentre la banda del Professore come i ribelli ne La Casa di Carta 3? Secondo Marsiglia, Denver e Rio, rispettivamente Luka Peros, Jaime Lorente e Miguel Herran si. Li abbiamo intervistati in occasione del lancio della terza parte su Netflix.

Il 19 Luglio è arrivata su Netflix la terza parte de La Casa di Carta, la serie spagnola che ha fatto letteralmente impazzire il mondo. Oltre 35 milioni di abbonati Netflix hanno visto la serie nella prima settimana di lancio, confermandola come la serie in lingua non inglese più vista sulla piattaforma.

Dopo gli eventi della prima e seconda parte la banda del Professore è nuovamente tornata in azione. Questa volta non sono i soldi a muovere i vari personaggi, la frustrazione e il bisogno di rivincita e riscatto, quanto più l’unione e la responsabilità che sentono di avere su una società stanca di subire che, nella maschera di Dalì, rivede in tutti i personaggi un po’ dei Robin Hood moderni.

 

 

 

 

Nel corso della presentazione a Milano della seria abbiamo incontrato gli “storici” personaggi di Denver e Rio, interpretati da Jaime Lorente e Miguel Herran. A loro si è unita una new entry, Marsiglia (Luka Peros) che nella terza parte sembra avere un ruolo quasi marginale ma, nel futuro, si rivelerà un membro fondamentale per la banda.

 

 

Ridendo e scherzando, riflettendo sulle parole che il Professore (Alvaro Morte) dice nel pilot della serie parlando della resistenza come motore che spinge la banda a compiere un nuovo colpo, si è paragonato il sistema bancario e finanziario all’Impero di Star Wars mentre la banda ai Ribelli.

Gli attori sembrano essere concordi con il parallelismo, a tal proposito Jaime Lorente dice:

Un poco si, c’è qualcosa di simile, ma non a livello politico, non c’è nessuna motivazione politica per noi, forse per il professore, ma non per noi della banda, però c’è sempre la lotta contro un sistema prestabilito, ci si sente un po’ ribelli o per lo meno irriverenti.

Una lotta che continua incessante anche in questa terza parte che non risparmia colpi di scena per quanto, inevitabile e prevedibile, sia piuttosto calante nella struttura e dia un po’ l’idea di “stagione di passaggio”, lasciando alla quarta parte il compito di servire allo spettatore qualcosa di più sostanzioso.

 

La Casa di Carta 3

 

Lo zampino di Netflix questa volta si nota. I mezzi, il reparto tecnico, le location sono migliorate, grazie anche agli investimenti della piattaforma on demand. Non è certo un mistero che Netflix abbia deciso di rilanciare e rivalutare la serialità europea, investendo su storie dal vasto potenziale in tutti i Paesi d’Europa, dall’Italia alla Spagna, dalla Danimarca alla Germania.

Netflix ha cambiato tutto!

Dice Miguel Herran, interprete del personaggio di Rio, che sarà proprio “l’incidente scatenante” di questa terza parte.

Ora c’è molta più produzione, di qualità nettamente migliore, le persone aspettano di vedere cosa facciamo in Spagna, cosa che prima non succedeva e questo crea tantissimi posti di lavoro, per i tecnici, gli attori, i produttori. Netflix ha cambiato l’industria audiovisiva.