Sono a New York per il New York Comic Con e ho appena visto una mezz’ora di Alita Battle Angel, il nuovo film di Robert Rodriguez prodotto da James Cameron e Jon Landau. Ecco cosa ne penso e come è andata.

Ieri sera mi arriva una email inattesa da un PR americano: mi dice che questa mattina alle 10 ci sarebbe stata una proiezione speciale di alcune scene di Alita Battle Angel con Jon Landau a commentare il tutto. Mi chiede se sono interessato a partecipare.

Che volete che gli abbia risposto. Stamattina dopo colazione vado all’AMC Loews, un grande multisala proprio dietro al mio hotel. È deserto. c’è solo il classico tavolino con una PR che mi aspetta. Sono le 10:03 e immagino di aver fatto troppo tardi. Affretto il passo verso la PR, cominciando a pensare che dire per scusarmi.

Arrivo farfugliando il mio nome e mi dice di salire al quarto piano prima ancora che cominci la mia frase standard. Immagino di sopra ci sarà un sacco di gente, sarò l’ultimo diamine e vedrò una merda da fondo sala accidenti, per tre minuti di ritardo. Sarei dovuto arrivare mezzora prima almeno, sono dieci anni che faccio ste cose e ancora mi riduco a fare questi errori da pivello, solo perché volevo finire il mio bagel da Metro Diner.

Arrivo alla sala. Fuori ci sono due ragazze che mi consegnano degli occhiali per il 3D. Non c’è nessuno in fila e la porta è chiusa. Ecco, penso, ora faccio pure la figura di merda di entrare con Landau che parla, bravo Antonio, sei fortissimo.

Apro pianissimo e infilo la testa. La sala è praticamente vuota. ci sono 4 o 5 giornalisti sparsi nei posti centrali e sullo schermo campeggia il logo di Alita. O sono impazzito, oppure è la proiezione più esclusiva a cui sia mai stato.

 

Ho appena visto mezz’ora di Alita con Jon Landau. È la cosa visivamente più incredibile che abbia mai visto. #Alita

Posted by Antonio Moro on Friday, October 5, 2018

 

Mi siedo e aspetto. Dopo un paio di minuti arriva Jon Landau e comincia a raccontarci velocemente come è nato il progetto di portare al cinema Alita. Si, perché lo saprete almeno che questo nuovo film è tratto da un manga famosissimo vero? Uno dei miei preferiti tra l’altro, uno dei pochi che ho davvero amato alla follia da giovane: ero letteralmente innamorato degli occhioni di Alita. Se volete recuperare di che stiamo parlando vi consiglio di leggere l’approfondimento di Emanuele:

 

Stavo dicendo… Landau ci racconta che la prima idea è venuta a lui e a James Cameron nel 1999, quando gli è capitato per le mani appunto il manga di Yukito Kishiro. Cameron a quanto pare è impazzito e ha cominciato subito a scrivere una sceneggiatura per un adattamento cinematografico. Ci ha lavorato a tempo perso per cinque anni, fino a quando non gli è capitata per le mani un’altra sceneggiatura… Landau ride e anche noi, ovviamente sta parlando di Avatar.

Cosa tira cosa, Cameron non ha più avuto tempo per Alita e ha lasciato nel cassetto il progetto fino a quando non ha trovato il regista giusto. Durante una cena di lavoro con Robert Rodriguez gli ha chiesto se conosceva il manga di Alita e, dopo aver capito che era anche lui un appassionato, gli ha raccontato il progetto che aveva in testa.

Alita non solo ha una ambientazione incredibile, ma anche una storia profonda e perfetta per un adattamento cinematografico. Mentre Landau parla io comincio ad essere impaziente. Più ci descrive il lavoro fatto sul personaggio di Alita, sulla sua riscoperta, più mi torna in mente perché ho amato così tanto il manga.

Vorrei alzare la mano e dirgli di farla finita e di farci vedere il film, e anche in fretta Jon, che qua l’hype mi sta uccidendo. Finalmente Jon si siede insieme a noi e le luci si spengono. Non vedremo, purtroppo, tutto il film (che ancora non è finito, uscirà all’inizio del 2019) ma solo sei o sette scene per un totale di una mezz’ora abbondante.

La prima scena che vediamo ci mostra Alita che si risveglia nel suo nuovo corpo e cerca di capire dove si trova. Ido l’ha trovata in una discarica e l’ha completamente ricostruita: quello che rimaneva di lei era praticamente solo la testa. Scende le scale esitante e si ritrova nel laboratorio del dottore mentre lui sta visitando un uomo che ha al posto del braccio un enorme attrezzo che, immagino, utilizza per lavorare.

 

Lo dico subito: già da questa primissima scena Alita è visivamente la cosa più incredibile che abbia mai visto.

La resa della computer grafica curata da Weta è totalmente fuori scala e Alita sembra assolutamente vera e viva. Sembrava impossibile, ma siamo già davvero molto, molto vicini a superare la uncanny valley. Già durante queste scene “tranquille” rimango letteralmente a bocca aperta guardando il viso di Alita e come il tutto, computer grafica e attori in carne e ossa, è messo insieme magistralmente.

L’avete visto l’ultimo trailer? Ecco, alcune di queste scene sono nel trailer, guardatevelo:

 

 

Tutte le polemiche fatte sugli occhi di Alita, rappresentati “grandi” come omaggio al manga originale, scompaiono dopo 30 secondi netti: semplicemente non lo noti più, non ha alcuna importanza. Quindi mettetevi pure il cuore in pace per sta cosa, ve lo dico chiaramente.

Alita è resa e animata in una maniera così magistrale e realistica che i suoi occhioni diventano “normali” e non ci farete più assolutamente caso. Tra l’altro questa scelta contribuisce a migliorare la percezione di realismo: noti gli occhi più grandi del dovuto e meno che non è una vera attrice, ma tutta computer grafica. Personalmente la trovo una scelta davvero furba e che funziona perfettamente, sia che la vogliate vedere come riferimento al manga, sia come “trucco” per ingannare la vostra percezione.

Nella scena successiva Alita incontra per la prima volta Hugo e contemporaneamente salva un cagnolino per la strada mentre sta per essere calpestato da un enorme camminatore robot. Lo fa saltando e schivando le gambe del robot in maniera inaspettata, sia per lei stessa che per Hugo che l’ha appena conosciuta. Già qui si vede il livello dell’animazione in questo film e già mi si comincia ad aprire la bocca.

L’anteprima poi passa ad una scena particolare in cui Ido sembra tendere un agguato ad una ragazza apparentemente inerme e Alita, accortasi della situazione lo blocca mentre sta per usare la sua iconica mega mazza motorizzata (grossa, grossa figata). Compaiono altri cyborg evidentemente “cattivi” e la stessa ragazza si rivela essere tutto meno che indifesa. Ido per la sua mazza e sta per soccombere quando Alita si ritrova a combattere e, ovviamente, a fare il culo a strisce a tutti quanti. La mascella mi si apre ulteriormente guardando questo incredibile combattimento.

 

 

Vedo poi in un’altra scena Alita insieme ad Hugo visitare le campagne attorno alla Città-Discarica insieme ad altri due amici. Hugo spiega un po’ come funzionano gli enormi campi coltivati da gigantesche macchine automatizzate e poi arrivano in una zona più remota tra le montagne e un bellissimo lago… con dentro una astronave evidentemente atterrata li, o meglio cascata li, tantissimi anni prima.

È qui che Alita comincia a ricordare, o meglio, è letteralmente rapita dall’astronave, si immerge nel lago (camminando sul fondo, non può nuotare essendo un pesante cyborg totale) e trova l’ingresso. Si muove tra i corridoi ricordando tutto, fino a quando non arriva ad un posto di controllo e riesce a far uscire da un magazzino un corpo da cyborg senza testa. O meglio, scopriremo dopo, un corpo da Berserker.

Nella scena che vediamo dopo Alita cerca di convincere Ido ad installargli il corpo che ha appena trovato: lo sente “suo”, sente che è nata per quel corpo. Dopo una breve discussione Ido gli spiega che quel corpo è fatto per farla diventare (o, meglio, tornare) una Berserker, un tipo leggendario di guerrieri che usano il Panzer Kunst, una tecnica di combattimento marziale letale e pericoloso. Ido si rifiuta di ricongiungere Alita con le sue origini e lei scappa arrabbiata.

 

 

Segue un’altra scena, questa ancora più incredibile, di combattimento: siamo nel mondo sotterraneo e vediamo Alita combattere con un cyborg gigantesco (anche questo combattimento è in parte nel trailer) e qui la mia mascella casca definitivamente.

Jon Landau torna a parlarci, ci ringrazia per essere venuti e ci dice che vedremo per ultima una scena ancora non terminata, una “ciliegina” per concludere. Io sono ancora a bocca aperta da prima, letteralmente.

Il proiettore riparte e ci ritroviamo ad assistere ad una gara di Motorball! Alita sta partecipando e Ido è tra il pubblico quando si accorge che gli altri partecipanti sono li non per “giocare”, ma per ucciderla… lei gli dice che non è un problema, che ci pensa lei. La mia bocca aperta si trasforma in un sorriso mentre pregusto l’inizio dell’incontro… e niente, seguono almeno sette / otto scene allucinanti per dinamicità e regia in cui Alita ovviamente fa il culo a strisce a tutti mentre dalla mia bocca aperta cola la bavetta e stringo i braccioli come se fossi sulle montagne russe.

Il film è girato nativamente in 3D, la resa è buona, ma su questo non ho molto da dire, non lo andrò a vedere in 3D, non mi frega niente del 3D e ritengo ancora il 3D una vera merda che non fa altro che farti perdere buona parte di una scena mettendola fuori fuoco, tra un misto di incazzatura e fastidio agli occhi. Ovviamente non potevo aspettarmi altro da un film prodotto da Cameron, ma volevo risottolineare la mia opinione in merito.

Per il resto che vi devo dire. Quello che ho visto è incredibile. L’attesa ora si fa insopportabile davvero. Spero vivamente che il film “intero” regga il confronto con quanto ho visto oggi e che la storia sia resa sia fedelmente che con senso logico vista la limitazione della durata, inevitabilmente breve, di un film al cinema.

Esco e faccio i complimenti a Landau, ovviamente a prescindere da tutto, è pur sempre una leggenda del cinema.

 

Con Jon Landau#SelfieHunting

Posted by Antonio Moro on Friday, October 5, 2018

 

Alita Battle Angel arriverà nelle sale italiane il 13 febbraio 2019.