Intervistato per il 29° compleanno del World Wide Web, il 12 Marzo, il creatore del WWW Tim Berners-Lee ha dipinto una situazione triste per la sua creatura.
Secondo Berners-Lee, infatti, il predominio di alcune enormi piattaforme ha ristretto la capacità di innovazione e danneggiato, se non eliminato, la ricca distribuzione di piccoli siti e blog che si aveva in precedenza.
L’accusa mossa è che tali colossi decidano cosa viene visto, condiviso, comprato. Inoltre impediscono la concorrenza creando barriere, nella forma di acquisizione di startup che potrebbero competere con le loro idee e accentrando i migliori talenti dell’industria.
A ciò si aggiunge l’enorme vantaggio che gli deriva dal possedere immense quantità di dati sugli utenti.
Questo collo di bottiglia creato dalle maggiori entità sul web può generare problemi, oltre che etici, anche pratici: ad esempio il 2 Marzo un disservizio sul cloud Amazon ha impedito il corretto utilizzo di tutti i device contenenti Alexa e la fruizione di siti web hostati sugli AWS.
A questo si aggiunge la recente “weaponization” di Internet (non c’è un vocabolo italiano che renda l’idea purtroppo).
Il web viene sempre più usato come strumento “offensivo”, come si è visto nelle ultime elezioni americane, dove i social sono stati utilizzati per influenzarne l’esito tramite creazione di centinaia profili fake col fine di manipolare le opinioni.
Questo fenomeno, in un Internet più decentralizzato, sarebbe stato molto meno impattante.
Secondo Berners-Lee, per spezzare questo trend sono necessari incentivi che spronino persone appartenenti ad un ampio ventaglio di settori della società a studiare soluzioni alternative che terminino questa sorta di monopoli.
- Via Engadget (engadget.com)