Il successo di Dirk Gently, la serie tv ispirata all’omonimo romanzo scritto dal grande Douglas Adams, ideata da Max Landis e distribuita da Netflix – ha riacceso l’interesse per uno dei personaggi più divertenti, intelligenti e bizzarri della narrazione contemporanea.

A risvegliare l’attenzione per Dirk Gently ha contribuito anche l’uscita, lo scorso gennaio, di L’interconnessione della realtà, il primo volume della serie a fumetti intitolata Dirk Gently – Agenzia di Investigazione Olistica, pubblicata in Italia da saldaPress e negli USA da IDW Publishing.

Venerdì 30 giugno esce il secondo volume, intitolato Un cucchiaio troppo corto (pagg. 128, euro 14.90), lo stesso titolo che Douglas Adams avrebbe voluto dare al terzo, incompiuto romanzo dedicato a Dirk Gently. Dopo aver assistito nel primo story arc a un’avventura inusuale ambienta negli USA, questa volta torniamo in Gran Bretagna. Dirk, visitato da incubi notturni relativi alla sua infanzia, è alle prese con una nuova avventura: una famiglia ha perso improvvisamente il dono della parola.

Ad avvertirlo è Sally, una sexy infermiera che lavora all’ospedale di Woodshead, specializzato in pazienti affetti dalle più bizzarre e grottesche malattie. Un semplice caso clinico? Non se di mezzo c’è Dirk Gently, che si troverà in poco tempo catapultato nel cuore dell’Africa, alle prese con rinoceronti, bracconieri, elefanti che disegnano, un intero villaggio i cui abitanti hanno a loro volta perso la parola e misteriose presenze multicolori. E, nonostante lo scetticismo delle persone che lo accompagnano, il suo mantra si rivelerà ancora una volta efficace: tutto è interconnesso.

Questo secondo volume, scritto da Arvind Ethan David e disegnato da Ilias Kyriazis – è la conferma della capacità del personaggio di Dirk Gently di adattarsi perfettamente a qualunque medium. E di sposarsi col fumetto in maniera sorprendente.

 

Disponibile da venerdì 30 giugno in fumetteria e nello shop del sito saldapress.com.