The Big Hack 2016 Report

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Questo fine settimana, precisamente nelle giornate di sabato 8 e domenica 9 ottobre 2016, siamo stati a Napoli per l’evento The Big Hack. In questo report vi raccontiamo com’è andata.

Si è svolta questo fine settimana, a Napoli, nella splendida location di Piazza del Plebiscito, l’edizione 2016 del The Big Hack, la più grande hackathon organizzata in Italia, a cui hanno partecipato svariati attori del mondo dell’innovazione tecnologica per concorrere insieme alle varie challenge.

Di cosa sia una hackathon e delle informazioni introduttive al The Big Hack abbiamo ne già parlato qui, oltre ad aver documentato vari momenti dell’evento sui nostri principali social (Facebook, Twitter e Google+). In questo reportage vi racconterò invece più nel dettaglio com’è stato vivere l’evento nei due giorni insieme ai partecipanti e vederli all’opera sui loro progetti.

Partiamo col dire che il The Big Hack 2016 si è svolto in una struttura dedicata all’interno della piazza, insieme a svariati spazi tematici della trentesima edizione di Futuro Remoto, una festa dedicata alla scienza, alla tecnologia e all’innovazione ma anche ad arte e cultura, organizzata e promossa dalla Città della Scienza di Napoli.

All’interno di questi spazi tematici venivano svolti workshop aperti al pubblico dove chiunque poteva cimentarsi in diversi ambiti, dalle applicazioni smart city ad aree dedicata alla sostenibilità ambientale piuttosto che all’alimentazione e alle nuove tecnologie ad essa connesse.

Un evento che assume realmente la connotazione di una festa anche grazie a spettacoli ed aree espositive in cui comprare gadget e altri materiali tematici legati all’innovazione tecnologica. Un ottimo contesto in cui collocare il The Big Hack che per il primo anno si svolge a Napoli invece che a Roma (dove hanno avuto luogo le edizioni 2015 e 2014).

 

 

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L’evento ha avuto una buona affluenza, con oltre un centinaio di partecipanti che sono andati a formare 14 gruppi di lavoro.

L’evento ha avuto una buona affluenza, con oltre un centinaio di partecipanti che sono andati a formare 14 gruppi di lavoro (contro i 12 della precedente edizione). Decisamente aumentato anche il numero di gruppi già formati che sono arrivati all’evento con le idee ben precise sul progetto in cui cimentarsi, sebbene non siano mancati comunque gruppi formati da singoli individui con competenze trasversali.

La competizione era infatti rivolta tanto a programmatori e sviluppatori quanto a designer, ingegneri o anche solo startupper con idee valide e voglia di mettersi in gioco. Ho passato gran parte del tempo parlando con tutti i gruppi per capire intanto come si fossero formati, poi a quale challenge partecipassero e con quale progetto.

Sono emersi dati interessanti da queste interviste, in particolare l’evento ha attirato un gran numero di startup e fab lab del territorio, intenti a farsi conoscere e a proporre soluzioni innovative che si sposino con le esigenze reali di Napoli e dintorni.

Non è un caso che una delle challenge più gettonate sia stata proprio quella legata all’ambiente promossa dalla Regione Campania, alcuni gruppi hanno sviluppato un progetto che concorresse addirittura in contemporanea sia per questa che per la challenge proposta da IBM a tema “agricoltura 4.0”, questo in quanto ai gruppi veniva lasciata la possibilità di concorrere anche in più di una challenge invece che sceglierne una escludendosi dalla competizione sulle altre.

Molto gettonata anche la challenge proposta da Eni sulla mobilità.

Molto gettonata anche la challenge proposta da Eni sulla mobilità, dove ho personalmente potuto osservare interessanti lavori di ben quattro diversi gruppi tutti concordi sulla validità della piattaforma Enjoy per la quale ognuno ha proposto originali ed interessanti innovazioni anche in quanto fruitori dello stesso servizio. La challenge meno scelta è stata invece quella proposta dalla Regione Lazio sulla sanità, ambito effettivamente non semplice in cui cimentarsi per molteplici motivi. Qui sotto un’infografica che riassume le challenge e i rispettivi premi dell’edizione 2016 del The Big Hack:

 

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I partecipanti appartenevano alle più svariate categorie lavorative, di diverse età e provenivano da diverse regioni d’Italia.

I partecipanti appartenevano alle più svariate categorie lavorative, di diverse età e provenivano da diverse regioni d’Italia, c’erano sia over che under 30 e persino un gruppo di studenti dell’indirizzo informatico dell’Istituto Tecnico Enrico Mattei di Casamicciola Terme (Ischia) accompagnati dalla loro professoressa.

Grande presenza femminile rispetto alle scorse edizioni, quasi ogni gruppo aveva al suo interno una donna. Un ottimo segnale di come anche in Italia il settore dell’innovazione tecnologica non sia più un ambito esclusivo per gli uomini e dove anzi, sempre più donne riescano ad apportare un contributo fondamentale.

 

 

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Sebbene all’evento sia stata preponderante la presenza di sviluppatori software, si è registrato anche un buon numero di veri e propri “maker” con un occhio di riguardo per il design dei prodotti e per la sostenibilità.

Un valore aggiunto che l’Italia può vantare nel settore è proprio questo, i maker italiani hanno voglia di creare oggetti funzionali ma anche belli, non dei prototipi bensì dei prodotti finiti che si rivolgano direttamente al consumatore e soddisfino i suoi gusti, oltre che i suoi bisogni.

Uno dei pochi aspetti che molti gruppi lamentavano era forse la poca varietà di materiale da lavoro fornito per partecipare al The Big Hack. L’organizzazione dava in dotazione principalmente Raspberry e Arduino, materiali più orientati per gli sviluppatori di software o app per mobile. Di conseguenze chi avesse intenzione di lavorare su progetti più fisici era stato costretto a portarsi il materiale da casa (dalle saldatrici alla colla a caldo ecc…) Ad ogni modo tutti i gruppi si sono armati di tanta voglia di fare e con le competenze di ciascuno hanno portato avanti i loro progetti dalla mattina di sabato 8 fino a domenica 9 lavorando ininterrottamente tutta la notte, riposando a turni, nella struttura in Piazza del Plebiscito.

 

 

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La dead line entro cui terminare i progetti era fissata alle 15.30 della domenica.

La dead line entro cui terminare i progetti era fissata alle 15.30 della domenica, alle 16.30 la proclamazione dei finalisti, alle 17.45 la votazione finale della giuria e alle 18.10 invece la proclamazione dei vincitori.

In definitiva possiamo dire che il The Big Hack 2016 è stato una riconferma del successo delle edizioni precedenti ed è riuscito a coinvolgere ancora più persone intente a creare innovazione. L’Italia è un paese con tantissimi talenti e ragazzi più o meno giovani con tanta voglia di fare e di mettersi in gioco, eventi come questo creano un clima davvero virtuoso e aiutano anche tanta gente a conoscersi e a scoprire un nuovo modo di svolgere il proprio lavoro, acquisendo magari anche nuove competenze. Il The Big Hack è un evento davvero valido e Lega Nerd sarà felice di parteciparvi nuovamente in futuro.

 

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